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Col Di Lana: una montagna di storia e memoria nel cuore delle Dolomiti

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Eretto con la sua forma caratteristica tra la Val Cordevole e la Val Badia, il Col di Lana (2.453 m) è molto più di una semplice cima dolomitica. Questa montagna porta con sé un peso storico profondo, essendo stata uno dei teatri più cruenti della Prima Guerra Mondiale sul fronte italiano. Oggi, salire al Col di Lana significa non solo godere di panorami spettacolari, ma anche ripercorrere i luoghi di una tragica pagina di storia.

La sua forma arrotondata e relativamente isolata lo rende facilmente riconoscibile. Il suo nome, che in ladino significa “colle della lana”, evoca un passato pastorale, ma la sua storia è indissolubilmente legata agli eventi bellici che lo hanno sconvolto.

Un Fronte di Guerra in Alta Quota

Durante la Grande Guerra, il Col di Lana assunse un’importanza strategica cruciale. La sua posizione dominante permetteva di controllare le valli circostanti, e per questo divenne teatro di feroci combattimenti tra le truppe italiane e austro-ungariche. Per mesi, i soldati si fronteggiarono in condizioni estreme, scavando trincee, costruendo gallerie e combattendo una guerra di posizione in un ambiente ostile.

La montagna fu soprannominata il “Monte di Sangue” per le innumerevoli perdite umane subite da entrambe le parti. Oggi, percorrendo i sentieri che salgono alla cima, si possono ancora scorgere resti di trincee, postazioni, gallerie e crateri causati dalle esplosioni, testimonianze silenziose di quel tragico periodo.

Un Percorso della Memoria tra Panorami Stupendi

Salire al Col di Lana oggi è un’esperienza toccante, un percorso della memoria che si snoda attraverso un paesaggio di grande bellezza. Diversi sentieri ben segnalati conducono alla cima, permettendo di esplorare le vestigia della guerra integrate nel contesto naturale.

Il sentiero più comune parte da località Pieve di Livinallongo e sale gradualmente attraverso boschi e pascoli, toccando alcune delle zone più significative del fronte. Lungo il cammino, pannelli informativi aiutano a comprendere gli eventi storici e la vita dei soldati in trincea.

Raggiunta la cima, il panorama è spettacolare. Lo sguardo spazia a 360 gradi sulle Dolomiti circostanti, abbracciando cime come il Sella, il Sassolungo, la Marmolada e il Civetta. La bellezza del paesaggio contrasta in modo struggente con la consapevolezza del dramma che si consumò su queste stesse montagne.

Il Sacrario e la Testimonianza della Guerra

Sulla cima del Col di Lana si trova un piccolo sacrario che commemora i caduti di entrambi gli schieramenti. Questo luogo invita alla riflessione e al ricordo, sottolineando l’assurdità della guerra e l’importanza della pace.

La visita al Col di Lana non è solo un’escursione, ma un’occasione per confrontarsi con la storia, per onorare la memoria di chi ha combattuto e sofferto su queste montagne, e per trarre insegnamenti sul valore della pace e della convivenza.

Un’Esperienza di Montagna Ricca di Significato

Il Col di Lana offre un’esperienza di montagna unica, dove la bellezza del paesaggio si intreccia con la profondità della storia. Salire sulla sua cima significa compiere un viaggio attraverso il tempo, toccando con mano le ferite del passato immerse nella maestosità delle Dolomiti.

È un luogo che invita al rispetto, alla riflessione e alla consapevolezza, rendendo l’escursione non solo appagante dal punto di vista naturalistico, ma anche ricca di significato umano e storico.

In conclusione, il Col di Lana è una montagna che parla, che racconta una storia di dolore e di resilienza. Salire sulla sua cima è un modo per onorare la memoria, ammirare la bellezza delle Dolomiti e riflettere sul valore della pace.