Home » Sette italiani su dieci dicono no alla riforma della caccia: il parere di Lipu-Swg

Sette italiani su dieci dicono no alla riforma della caccia: il parere di Lipu-Swg

Sette italiani su dieci dicono no alla riforma della caccia: il parere di Lipu-Swg

Sette italiani su dieci dicono no alla riforma della caccia: il parere di Lipu-Swg

Un recente sondaggio realizzato da SWG per conto della LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) ha rivelato un dato sorprendente: sette italiani su dieci si oppongono all’idea di una riforma della caccia proposta dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Questo risultato è emerso durante la presentazione del rapporto “Gli italiani e la biodiversità e l’avifauna”, tenutasi sabato scorso all’assemblea dei soci della LIPU.

Il sondaggio, condotto il 21 maggio 2023, ha utilizzato la metodologia Cawi (Computer Assisted Web Interviewing) e ha coinvolto un campione di 1200 adulti, rappresentativo della popolazione italiana. Delle persone intervistate, il 69% ha espresso un forte sostegno per l’idea che l’unica riforma valida della normativa sul tema della caccia dovrebbe mirare ad aumentare le tutele per la natura, mentre solo lo 0,9% si è dichiarato contrario. Inoltre, soltanto l’1,4% degli italiani ritiene che la legislazione attuale imponga troppe limitazioni ai cacciatori, suggerendo pertanto la necessità di una riforma in senso favorevole alla caccia.

il parere della lipu

Alessandro Polinori, presidente della LIPU, ha commentato i risultati del sondaggio sottolineando che essi misurano l’umore degli italiani riguardo a questa tematica. Ha affermato: “I dati del sondaggio parlano chiaro: c’è un risultato di 70 a 1 a favore delle tutele per la natura. Questo dimostra come la caccia stia diventando sempre più estranea alla cultura contemporanea degli italiani, che hanno sviluppato una maggiore consapevolezza e rispetto verso l’ambiente naturale”.

cambiamenti storici nella percezione della caccia

Aggiungendo una dimensione storica a questa questione, è interessante notare come la pratica della caccia abbia subito un cambiamento significativo nel corso degli anni. Negli ultimi decenni, la sensibilità ambientale è cresciuta notevolmente, con un aumento della consapevolezza riguardo la biodiversità e la conservazione delle specie. In Italia, come in molte altre nazioni, si è assistito a un’evoluzione della percezione sociale della caccia, che è vista sempre più come un’attività controversa, spesso associata a danni ecologici e alla diminuzione di certe specie.

il futuro della caccia in italia

Polinori ha anche messo in guardia riguardo al potenziale aumento del divario tra le posizioni pro-natura e quelle filo-caccia, suggerendo che la riforma proposta dal governo potrebbe esacerbare ulteriormente questo conflitto. Infatti, se il progetto di legge dovesse proseguire, è probabile che le tensioni tra le parti interessate aumentino, portando a un confronto più acceso tra le associazioni ambientaliste e i sostenitori della caccia.

In questo contesto, la LIPU e altre associazioni ambientaliste stanno preparando un’azione coordinata per rispondere a questa proposta di riforma. Polinori ha confermato che i dati del sondaggio saranno trasmessi alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin, affinché possano comprendere il sentimento della popolazione riguardo a questo tema cruciale. “Vogliamo che i decisori politici comprendano quanto sia forte il desiderio degli italiani di proteggere la natura e di non vedere la caccia riformata in modo da favorire i cacciatori”, ha affermato Polinori.

La questione della caccia in Italia non è nuova e ha sempre suscitato dibattiti accesi. La legislazione attuale, che regola l’attività venatoria, è stata oggetto di revisioni e modifiche nel corso degli anni, ma il trend generale sembra muoversi verso una maggiore protezione della fauna selvatica. Questo è in linea con le normative europee e internazionali che sottolineano l’importanza della conservazione della biodiversità.

Inoltre, il conflitto tra interessi economici legati alla caccia e la necessità di preservare l’ambiente sta diventando sempre più centrale nelle discussioni politiche. La caccia è spesso vista come un’attività tradizionale, ma molti ritengono che sia giunto il momento di riconsiderarne il ruolo nella società moderna, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici e della perdita di habitat.

Il sondaggio di SWG evidenzia, quindi, non solo la posizione degli italiani sulla caccia, ma riflette anche un cambiamento più ampio nel modo in cui la società si rapporta con la natura e l’ambiente. Con una crescente attenzione verso la sostenibilità e la conservazione, è probabile che il dibattito sulla caccia continui a evolversi, portando a nuove normative e a un ripensamento delle tradizioni venatorie nel contesto contemporaneo.

Le associazioni ambientaliste, come la LIPU, si stanno preparando a giocare un ruolo attivo in questo dibattito, cercando di influenzare le decisioni politiche e promuovendo una maggiore consapevolezza riguardo alla biodiversità e alla necessità di proteggere le nostre risorse naturali.