Piunti (Conou): il nostro modello di economia circolare diventa un punto di riferimento in Europa

Piunti (Conou): il nostro modello di economia circolare diventa un punto di riferimento in Europa
Nel contesto attuale, dove la sostenibilità e la responsabilità ambientale sono diventate priorità strategiche per le politiche economiche e sociali, il Festival dell’Economia di Trento ha offerto una piattaforma ideale per discutere questi temi cruciali. Tra i relatori di spicco, il presidente del Consorzio Nazionale per gli Oli Usati (Conou), Riccardo Piunti, ha presentato un modello di economia circolare che non solo si distingue in Italia, ma è diventato un punto di riferimento in Europa.
I tre ingredienti del modello Conou
Durante il panel intitolato “Economia circolare, tra il dire e il fare”, Piunti ha illustrato i tre ingredienti fondamentali del modello Conou:
- Uso sapiente delle risorse
- Consorzio che opera come arbitro senza scopo di lucro
- Standard di qualità trasparenti
Questi elementi sono essenziali per una gestione efficace degli oli usati, contribuendo a creare un sistema che non solo è sostenibile, ma anche economicamente vantaggioso. “Il nostro modello è virtuoso e coniuga l’interesse economico con l’interesse ambientale”, ha dichiarato Piunti, evidenziando come il consorzio garantisca che l’olio usato venga rigenerato secondo standard di qualità rigorosi.
Risultati significativi nel 2024
Conou ha raggiunto risultati significativi nel 2024, raccogliendo ben 188.000 tonnellate di oli usati e rigenerandone il 98%. Questo processo non solo contribuisce a ridurre l’impatto ambientale, ma dimostra anche che l’economia circolare può giocare un ruolo cruciale nel rafforzare la competitività di un Paese. Secondo una stima della Cassa Depositi e Prestiti, l’adozione di pratiche di economia circolare ha permesso alle imprese manifatturiere italiane di risparmiare ben 16,4 miliardi di euro nel solo 2024. Questa cifra sottolinea l’importanza di un approccio sostenibile non solo come responsabilità etica, ma anche come opportunità economica.
Lotta contro l’evasione del contributo ambientale
Durante il suo intervento, Piunti ha affrontato il tema dell’evasione del contributo ambientale, un problema che affligge il settore. “Ci sono ancora piccole aziende che tentano di eludere l’obbligo di pagare il contributo ambientale dovuto per legge,” ha affermato. Tuttavia, il Conou ha fatto progressi significativi in questo ambito: negli ultimi due anni, il consorzio è stato in grado di recuperare tre milioni di euro grazie a una maggiore vigilanza e controllo. Questo è stato possibile anche grazie a una convenzione firmata nel 2023 con l’agenzia delle dogane, che ha reso più efficace la gestione del contributo ambientale.
“Abbiamo quasi azzerato gli evasori, e siamo tra i consorzi più virtuosi d’Europa”, ha aggiunto Piunti, sottolineando l’importanza della trasparenza e della legalità nel settore. La lotta contro l’evasione non è solo una questione di giustizia economica, ma è anche fondamentale per garantire il successo e la sostenibilità del modello di economia circolare.
Il successo del Conou è anche il risultato di una crescente consapevolezza riguardo all’importanza della sostenibilità tra le aziende e i consumatori. Sempre più imprese riconoscono il valore di adottare pratiche sostenibili, non solo per rispettare le normative ambientali, ma anche per migliorare la propria immagine e attrarre clienti sempre più sensibili a questi temi.
La sfida ora è quella di mantenere e ampliare questi risultati, continuando a innovare e a migliorare le pratiche di raccolta e rigenerazione. Con un modello che dimostra di funzionare e che ha già ottenuto riconoscimenti a livello europeo, il futuro del Conou appare promettente. La strada da percorrere è ancora lunga, ma con il supporto delle istituzioni e la collaborazione delle imprese, è possibile costruire un sistema economico sempre più sostenibile e circolare.