Il ritorno del barbagianni a Pianosa: le parole del faunista Rizzo Pinna

Il ritorno del barbagianni a Pianosa: le parole del faunista Rizzo Pinna
L’interesse per il barbagianni, un rapace notturno affascinante, sta crescendo grazie al progetto di reintroduzione avviato a Pianosa. Questo progetto, che ha avuto inizio nel 2013, è stato recentemente al centro di un evento organizzato dalla Fondazione UNA e Federparchi, tenutosi presso la sede dell’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Vincenzo Rizzo Pinna, faunista e esperto, ha condiviso le sue osservazioni sull’importanza di questo ritorno, non solo come traguardo ecologico, ma anche come opportunità per studiare le dinamiche della microfauna locale.
La reintroduzione del barbagianni a Pianosa
Nel 2024, Rizzo Pinna ha riferito i primi risultati del progetto, evidenziando che i barbagianni sono tornati a nidificare sull’isola. “Ho rivisto i barbagianni su Pianosa a seguito delle prime introduzioni. Vedremo se saranno in grado di ricreare una popolazione autosostenibile“, ha affermato. Questo è un passo fondamentale per il ripristino della specie e la comprensione del suo ruolo nell’ecosistema.
I monitoraggi effettuati hanno confermato la presenza di barbagianni nidificanti, con la prima nidiata registrata nella primavera del 2024. Rizzo Pinna ha spiegato che “la prima nidiata ha portato a tre piccoli che si sono involati regolarmente”. Tuttavia, nonostante i successi iniziali, il progetto ha subito un duro colpo a causa di un episodio di predazione, con la perdita di tutti i piccoli durante una seconda nidificazione.
L’importanza del monitoraggio e della dieta
Il progetto di studio del barbagianni si è concentrato sulla sua presenza e dieta a Pianosa. Rizzo Pinna ha sottolineato che “il monitoraggio è proseguito anche durante il programma di eradicazione del ratto nero”, una delle principali minacce per la fauna autoctona. La dieta del barbagianni è cruciale per la sua conservazione e per comprendere la salute dell’ecosistema dell’isola.
Uno degli strumenti fondamentali per studiare la dieta del barbagianni è l’analisi delle borre, i rigurgiti contenenti resti di prede. Rizzo Pinna ha affermato: “L’approfondimento della dieta attraverso lo studio delle borre è fondamentale”. Tuttavia, ha avvertito che i dati attualmente disponibili sono ancora provvisori e che è necessaria un’analisi costante nel medio-lungo termine per ottenere risultati definitivi.
Un passo verso la conservazione della biodiversità
La reintroduzione del barbagianni a Pianosa rappresenta un esempio di come la conservazione della biodiversità possa essere affrontata con metodi scientifici e collaborativi. Questo progetto non solo offre una nuova opportunità per il ritorno di una specie, ma fornisce anche informazioni preziose per comprendere le dinamiche ecologiche dell’isola.
In un contesto globale di perdita di biodiversità, iniziative come quella di Pianosa sono fondamentali. Monitorando le popolazioni di barbagianni e delle loro prede, si contribuisce a una maggiore consapevolezza dell’importanza di preservare gli ecosistemi e la loro complessità. Il lavoro di Rizzo Pinna e dei suoi collaboratori rappresenta un significativo passo avanti nella lotta per la conservazione della biodiversità, con la speranza che il barbagianni possa prosperare e contribuire a un ecosistema sano e equilibrato.