Calenda si oppone alle manifestazioni che celebrano la morte di Israele

Calenda si oppone alle manifestazioni che celebrano la morte di Israele
La questione israelo-palestinese continua a suscitare forti emozioni e dibattiti accesi, specialmente alla luce delle recenti escalation di violenza nella Striscia di Gaza. In questo contesto, la decisione di Carlo Calenda, leader di Azione, di non partecipare alla manifestazione indetta da Partito Democratico (Pd), Movimento 5 Stelle (M5s) e Alleanza Verdi-Sinistra (Avs) ha messo in evidenza le divergenze significative all’interno della sinistra italiana riguardo la gestione della crisi.
La posizione di Calenda
Calenda ha espresso la sua preoccupazione per il crescente clima di odio e intolleranza che caratterizza alcune manifestazioni pro-palestinesi. In un’intervista a Omnibus su La 7, ha dichiarato: “Io ho chiamato la Schlein appena è stata indetta la manifestazione perché anche noi pensiamo che la situazione è da molto tempo diventata inaccettabile e vanno prese iniziative dure, vere, per cercare di fermare Netanyahu”. La sua posizione sottolinea l’importanza di riconoscere lo Stato palestinese come passo necessario verso una soluzione duratura del conflitto, evidenziando che la posizione di Netanyahu sembra escludere qualsiasi possibilità di un accordo basato sulla formula del “due popoli, due Stati”.
Critiche alle manifestazioni
Calenda ha inoltre messo in guardia contro gli slogan che inneggiano alla distruzione dello Stato di Israele, affermando che tali espressioni possono alimentare ulteriormente le tensioni tra le diverse comunità. Ha dichiarato: “Dunque ho detto alla Schlein che sono molto preoccupato”, evidenziando che in molte manifestazioni si ascoltano frasi come “morte agli ebrei”. Queste affermazioni, secondo Calenda, non solo minano il dialogo, ma possono anche compromettere la ricerca di una soluzione pacifica al conflitto.
Proposte per una manifestazione pacifica
Per affrontare questa situazione, Calenda ha proposto di aggiungere un paragrafo alla piattaforma della manifestazione, specificando che chi predica la distruzione dello Stato di Israele non è benvenuto. La sua richiesta era chiara: la manifestazione doveva essere un luogo di discussione pacifica, non un palcoscenico per l’odio. Tuttavia, la proposta non è stata accolta favorevolmente da M5s e Avs. “La Schlein era molto disponibile su questo, ma Avs e M5s hanno detto no”, ha spiegato Calenda, sottolineando come queste forze politiche stessero cercando di consolidare un consenso politico sulla questione di Gaza, a scapito della lotta contro l’antisemitismo.
La risposta di Azione
In risposta a questa situazione, Azione ha deciso di organizzare una propria iniziativa a Milano, dove intende ribadire la necessità di una soluzione pacifica e duratura per la crisi israelo-palestinese. Calenda ha affermato che la manifestazione sarà un’opportunità per esprimere una visione inclusiva e costruttiva, aperta al dialogo e alla ricerca di soluzioni concrete.
La posizione di Calenda ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi apprezza la sua fermezza nel condannare l’antisemitismo e nel rifiutare ogni forma di violenza. Dall’altro, ci sono critiche da chi ritiene che la sua posizione possa risultare divisiva. In questo contesto complesso, è evidente che la questione israelo-palestinese rappresenta una sfida significativa per la politica italiana, richiedendo un linguaggio comune e una strategia condivisa all’interno della sinistra. La capacità di affrontare questa crisi con sensibilità e responsabilità sarà fondamentale per il futuro del dibattito politico e sociale nel paese.