Scopri Magna Mater: un viaggio tra Roma e Zama al Parco del Colosseo

Scopri Magna Mater: un viaggio tra Roma e Zama al Parco del Colosseo
L’esposizione “Magna Mater tra Roma e Zama” rappresenta un’importante iniziativa che mette in luce il culto della Grande Madre, una divinità venerata in diverse forme e con nomi come Kubaba, Cibele, Kybele e Meter Theon. Questo progetto, che si svolgerà al Parco archeologico del Colosseo fino al 5 novembre, è frutto della collaborazione tra il Parco archeologico del Colosseo e l’Institut National du Patrimoine Tunisien. La mostra intende esplorare le origini e le trasformazioni del culto della Grande Madre, sottolineando la sua importanza nella cultura e nella religione delle antiche civiltà del Mediterraneo.
Il culto della Grande Madre a Roma
La curatela dell’evento è affidata a un team di esperti, tra cui Alfonsina Russo, Tarek Baccouche, Roberta Alteri, Alessio De Cristofaro e Sondès Douggui-Roux. Il progetto si concentra sulla traslazione del culto frigio a Roma nel 204 a.C., quando l’immagine della Magna Mater fu trasferita da Pessinunte al Palatino. Questo evento segnò l’inizio di un culto che divenne simbolo di salvezza e rigenerazione per Roma, assumendo un ruolo centrale nella religione di stato.
- Traslazione del culto: 204 a.C. – trasferimento dell’immagine al Palatino.
- Ruolo centrale: il culto della Grande Madre come simbolo di salvezza.
- Sviluppi architettonici: significativi interventi durante l’età augustea e nel I e II secolo d.C.
Zama: un contesto storico ricco
Parallelamente, il sito di Zama in Tunisia, noto per la battaglia della Seconda Guerra Punica, ha una storia affascinante. Come sottolinea Tarek Baccouche, Zama non è solo un luogo di battaglia, ma fu anche la capitale della Numidia, un centro di grande importanza prima della romanizzazione. Questo contesto storico offre uno sfondo prezioso per comprendere l’importanza della Magna Mater nel Nord Africa romano.
La mostra è parte di un progetto di cooperazione culturale tra Italia e Tunisia, inserito nel Piano Mattei per l’Africa. Secondo Baccouche, l’esposizione offre un mosaico di dati scientifici, tecnici e patrimoniali sul sito di Zama e sulla regione circostante. Alfonsina Russo ha dichiarato che l’esposizione rappresenta un ponte tra culture e memorie antiche.
Un percorso espositivo immersivo
Il percorso espositivo si articola in sei sedi all’interno del Parco, offrendo un viaggio che illustra la diffusione del culto della Magna Mater. Alcuni aspetti salienti includono:
- Tempio di Romolo: opere provenienti dagli scavi di Zama Regia.
- Curia Iulia: prospettiva sulle province dell’Impero, dall’Egitto alle Gallie.
- Uccelliere Farnesiane: esplorazione delle radici orientali della Magna Mater.
- Ninfeo della Pioggia: installazione innovativa sulla ritualità romana.
- Museo del Foro Romano: opere d’arte che illustrano la fortuna iconografica della dea.
Il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha commentato che la mostra rappresenta un esempio di diplomazia culturale tra Italia e Tunisia, celebrando la cooperazione tra studiosi e istituzioni. La mostra non si limita a presentare reperti archeologici, ma promuove anche lo studio storico di un’esperienza religiosa i cui valori continuano a mantenere una forte attualità per tutte le culture affacciate sul Mediterraneo.
Con un impegno verso l’interconnessione delle culture e la valorizzazione della storia comune, l’esposizione “Magna Mater tra Roma e Zama” si preannuncia come un evento di grande rilevanza, capace di attrarre visitatori da tutto il mondo e stimolare un rinnovato interesse per le radici culturali che uniscono le civiltà del passato.