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Il Gem del Cairo: un viaggio nel mistero di Tutankhamon

Il Gem del Cairo: un viaggio nel mistero di Tutankhamon

Il Gem del Cairo: un viaggio nel mistero di Tutankhamon

L’apertura del Gem del Cairo, il Grande Museo Egizio, segna un evento straordinario nella storia della cultura e dell’archeologia. Inaugurato ufficialmente il 3 luglio 2023, questo museo rappresenta il più grande spazio al mondo dedicato all’antica civiltà egizia, un sogno realizzato dopo anni di attesa. La sua maestosità è stata anticipata da un video promozionale che ha mostrato un drone sorvolare la struttura, rivelando gli spazi ampi e i reperti inestimabili che il museo ospiterà.

Con una superficie di 500.000 metri quadri e una collezione di 100.000 reperti, il Gem si preannuncia come una delle principali attrazioni turistiche a livello globale. Tuttavia, il tesoro più iconico dell’antico Egitto, quello della tomba di Tutankhamon, non sarà visibile all’inaugurazione. Questo tesoro sarà trasferito in un padiglione separato, un passo conclusivo che seguirà la chiusura del vecchio Museo Egizio di Piazza Tahrir, il quale continuerà a mantenere il suo fascino storico.

Il mistero di Tutankhamon e la maschera funeraria

Tarek El Awadi, ex direttore del Museo Egizio e curatore della mostra “Tesori dei Faraoni”, ha sollevato interrogativi sulla maschera funeraria di Tutankhamon, suggerendo che potrebbe rimanere nella vecchia sede a causa di vincoli legali. Tuttavia, altri esperti ritengono che anche la maschera, insieme al resto del tesoro, sarà trasferita al Gem, alimentando il mistero attorno a questo faraone leggendario.

Un monumento all’antichità

Il Gem non è solo un museo, ma un vero e proprio monumento all’antichità. L’ingresso è caratterizzato da una imponente statua di Ramses II, alta 12 metri e pesante 83 tonnellate, simbolo della grandezza dell’antico Egitto. Questa statua, scoperta nel 1820 dall’esploratore Giovanni Battista Caviglia, è stata già spostata nel 2018 dalla sua precedente posizione, in attesa di essere trasferita al museo.

Il design del museo, curato da Heneghan Peng Architects, è un capolavoro di modernità, realizzato in alabastro e dotato di finestre che lasciano filtrare la luce naturale. La posizione del Gem, nelle immediate vicinanze delle Piramidi di Giza e della Sfinge, offre una vista spettacolare e crea un legame ideale tra il museo e il sito archeologico.

Accessibilità e innovazione tecnologica

Per migliorare l’accessibilità, è in costruzione un ponte che collegherà direttamente le Piramidi al Gem. Questo progetto, insieme alla creazione di un nuovo polo alberghiero nelle vicinanze, mira a sviluppare un’area turistica di primo piano, riducendo la congestione nel centro della capitale egiziana.

All’interno del museo, i visitatori troveranno già pronte 20 sale espositive, accessibili tramite una grande scalinata dotata di un tappeto mobile per facilitare il percorso. Le esposizioni sono progettate per esplorare i reperti secondo tre tematiche:

  1. Tematica cronologica
  2. Tematica spirituale
  3. Tematica sociale

I reperti provengono non solo dal Museo del Cairo, ma anche da località storiche come Luxor, Minya e Alessandria, spaziando da statue imponenti a oggetti di uso quotidiano.

La tecnologia gioca un ruolo fondamentale nel Gem, con un uso innovativo della realtà virtuale e un’illuminazione progettata per esaltare la bellezza dei reperti. Queste innovazioni rendono il museo una struttura all’avanguardia, capace di attrarre visitatori da tutto il mondo.

La prima pietra del Gem fu posata il 5 gennaio 2002 dall’allora presidente egiziano Hosni Mubarak. Dopo anni di rinvii e una parziale apertura avvenuta il 16 ottobre 2022, la data dell’inaugurazione ufficiale è stata annunciata dal presidente Abdel Fattah al-Sisi il 27 gennaio 2023. Si prevede che alla cerimonia parteciperanno numerosi capi di Stato, creando un’attesa palpabile attorno a questo evento storico.

La curiosità attorno al Gem e al mistero di Tutankhamon continua a crescere, alimentando l’interesse di studiosi, archeologi e appassionati di storia. L’apertura del museo rappresenta non solo un’importante conquista per l’Egitto, ma anche un’opportunità per il mondo di avvicinarsi a una delle civiltà più affascinanti della storia umana.