Incendi boschivi nel 2024: 16 regioni colpite, ma la superficie bruciata è in calo

Incendi boschivi nel 2024: 16 regioni colpite, ma la superficie bruciata è in calo
Negli ultimi anni, l’Italia ha affrontato una crescente emergenza legata agli incendi boschivi, un fenomeno che ha messo a dura prova gli ecosistemi e la biodiversità del paese. Tuttavia, i dati diffusi da Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) per il 2024 offrono uno scenario meno allarmante rispetto agli anni precedenti. L’estensione totale delle aree colpite da incendi boschivi nel 2024 è stata di 514 chilometri quadrati, una cifra che, pur rappresentando un significativo impatto, è sensibilmente inferiore rispetto ai picchi registrati negli anni 2020, 2021, 2022 e 2023.
Per dare un’idea della portata di questo dato, si può considerare che la superficie totale bruciata nel 2024 equivale a quasi la metà dell’intera superficie del comune di Roma Capitale. Questa riduzione degli incendi è un segnale positivo, evidenziando un calo del 52% rispetto alle superfici totali bruciate nel 2023 e un decremento del 34% per quanto riguarda le aree forestali. Questo dato suggerisce che le strategie di prevenzione e gestione degli incendi, messe in atto dai vari enti competenti, possono aver iniziato a dare i loro frutti.
Analisi della superficie bruciata
Un’analisi più dettagliata rivela che il 20% della superficie bruciata nel 2024, circa 103 km², ha interessato ecosistemi forestali. Tra questi:
- 46% boschi di latifoglie sempreverdi, come leccete e macchia mediterranea
- 37% latifoglie decidue
- 14% conifere
Questi dati sono stati raccolti attraverso il sistema European Forest Fires Information System del programma europeo Copernicus Emergency, il quale, grazie all’impiego di tecnologie avanzate come il machine learning, ha permesso un monitoraggio preciso e dettagliato delle aree colpite.
Distribuzione regionale degli incendi
La distribuzione degli incendi nel territorio italiano ha mostrato delle differenze significative tra le varie regioni. Nel 2024, ben 16 delle 20 regioni italiane sono state colpite da incendi, con la Sicilia, la Calabria e la Sardegna che hanno registrato oltre il 66% della superficie forestale bruciata. La Sicilia, in particolare, ha visto una diminuzione notevole degli incendi rispetto agli anni precedenti, mentre altre regioni del Sud e alcune aree del Nord hanno mostrato stabilità o addirittura un aumento degli eventi incendiari.
La provincia di Reggio Calabria si è rivelata la più colpita, con 10,3 km² di superficie forestale bruciata, che corrisponde al 41% del totale bruciato in Calabria e al 10% di quello nazionale. Anche le province di Cosenza e Nuoro hanno subito danni significativi, con rispettivamente 9,4 km² e 8 km² di boschi distrutti dalle fiamme. È interessante notare che il 31% delle aree forestali colpite si trova all’interno di aree protette, molti dei quali ricadono sotto la Rete Natura 2000, la rete europea di aree protette che mira a garantire la conservazione della biodiversità.
Andamento temporale degli incendi
Gli incendi si sono concentrati principalmente tra i primi di luglio e la prima metà di agosto, seguendo un andamento che si è mantenuto in linea con il valore medio della serie storica dal 2006 al 2023. Questa particolarità temporale suggerisce che i fattori climatici, come le ondate di calore e la siccità, continuano a giocare un ruolo cruciale nell’innescare e alimentare gli incendi.
Guardando al futuro, i primi dati del 2025 indicano che dal 1° gennaio al 9 giugno sono stati bruciati 34 km², una superficie equivalente a quella del Parco Nazionale delle Cinque Terre, con quasi 10 km² appartenenti a boschi e foreste. Attualmente, quasi il 70% delle aree forestali percorse da incendi si trova nella regione Calabria, seguita dal Trentino-Alto Adige. Queste informazioni sottolineano l’importanza di continuare a investire nella prevenzione e nella gestione degli incendi, così come nella sensibilizzazione delle comunità locali riguardo ai comportamenti da adottare per ridurre il rischio di incendi.
In sintesi, sebbene il 2024 abbia mostrato un miglioramento rispetto agli anni passati, è fondamentale non abbassare la guardia. Gli incendi boschivi rappresentano una minaccia costante per la biodiversità e per le comunità che vivono a ridosso di queste aree. La cooperazione tra enti pubblici, organizzazioni non governative e cittadini è essenziale per garantire che le foreste italiane possano continuare a essere un patrimonio da preservare per le generazioni future.