Assogasliquidi propone un credito d’imposta per incentivare l’acquisto di GNL e biogNL

Assogasliquidi propone un credito d'imposta per incentivare l'acquisto di GNL e biogNL
L’industria dei trasporti e della logistica è attualmente alle prese con sfide cruciali legate alla sostenibilità ambientale e alla riduzione delle emissioni di carbonio. In questo contesto, Assogasliquidi-Federchimica ha presentato un piano ambizioso per il rilancio del settore del GNL (Gas Naturale Liquefatto) e del Biognl (Biogas Naturale Liquefatto), con l’introduzione di un credito d’imposta strutturale. Questo incentivo, come dichiarato da Costantino Amadei, presidente del gruppo GNL di Assogasliquidi, mira a coprire le spese per l’acquisto di carburante GNL al 20% e quelle per il Biognl al 40%, incoraggiando così le imprese a investire in soluzioni più sostenibili.
L’importanza del credito d’imposta
Durante l’evento “Il GNL e il Biognl, soluzioni dell’oggi e del futuro per la decarbonizzazione dei trasporti e dell’industria”, svoltosi presso il Palazzo dell’Informazione, esperti del settore e rappresentanti governativi hanno discusso le potenzialità di queste fonti di energia. Amadei ha evidenziato come il GNL e il Biognl possano non solo contribuire alla transizione ecologica, ma siano anche strumenti fondamentali per ridurre il Total Cost of Ownership (TCO) delle flotte di trasporto.
Il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha recentemente annunciato in Parlamento l’intenzione di introdurre un tax credit per l’acquisto di biocarburanti, un passo che si allinea con le aspettative di Assogasliquidi. Amadei ha sottolineato l’urgenza di attuare rapidamente questa misura, suggerendo che una conversione in legge del recente Decreto infrastrutture potrebbe rendere operativo il tax credit già dal secondo semestre del 2025.
Incentivi per il settore dei trasporti
La proposta di Assogasliquidi non si limita a un incentivo economico, ma prevede anche delle premialità per l’acquisto di mezzi di nuova immatricolazione alimentati a GNL e Biognl. Amadei ha affermato: “Riteniamo fondamentale che la misura sia strutturata in modo da favorire le imprese di autotrasporto che decidono di investire in carburanti alternativi”, evidenziando l’urgenza di un intervento che possa sostenere sia l’industria della costruzione dei mezzi che gli autotrasportatori stessi.
Il credito d’imposta rappresenta un’agevolazione fiscale che consente alle aziende di recuperare una parte delle spese sostenute per l’acquisto di GNL e Biognl. Questo non solo allevia il carico finanziario per le imprese, ma le stimola anche a scegliere carburanti più sostenibili, contribuendo così a una riduzione significativa delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti.
Il ruolo del GNL e del Biognl nella transizione energetica
Il GNL e il Biognl sono considerati carburanti a bassa emissione di carbonio. In particolare, il GNL ha dimostrato di ridurre le emissioni di ossidi di azoto (NOx) e particolato rispetto ai carburanti tradizionali, rendendolo una scelta sempre più popolare tra le aziende di trasporto. Il Biognl, derivato da fonti rinnovabili, offre un ulteriore vantaggio in termini di sostenibilità, poiché può essere prodotto da rifiuti organici e altre biomasse.
Tuttavia, l’adozione di queste soluzioni è ostacolata da costi iniziali elevati e da un’infrastruttura di rifornimento ancora in fase di sviluppo. L’introduzione di un credito d’imposta potrebbe quindi rappresentare una spinta decisiva per incentivare le aziende a investire in queste alternative ecologiche.
In un contesto caratterizzato da crescenti pressioni normative e obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni, come quelli definiti nel Green Deal europeo, il GNL e il Biognl possono svolgere un ruolo cruciale. Non solo per il rispetto delle normative, ma anche per la competitività delle imprese che scelgono di investire in tecnologie più sostenibili.
Assogasliquidi ha quindi lanciato un appello chiaro al governo italiano e al Parlamento: è necessario agire rapidamente per implementare il credito d’imposta, affinché il settore possa beneficiare di questi incentivi e accelerare la transizione verso un modello di trasporto più sostenibile. La sfida è grande, ma le opportunità sono altrettanto significative; un intervento tempestivo potrebbe ridisegnare il futuro del trasporto in Italia, rendendolo più verde e meno impattante per l’ambiente.