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Bologna: come il limite di 30 km ha portato a un risparmio di 150 milioni in sei mesi

Bologna: come il limite di 30 km ha portato a un risparmio di 150 milioni in sei mesi

Bologna: come il limite di 30 km ha portato a un risparmio di 150 milioni in sei mesi

Negli ultimi sei mesi, Bologna ha dimostrato come un cambiamento nelle politiche di mobilità possa portare a significativi risparmi economici e sociali. Con l’introduzione della misura “Città 30”, che limita la velocità a 30 km/h in molte aree della città, i risultati sono stati sorprendenti: oltre 150 milioni di euro risparmiati, grazie a una significativa riduzione di incidenti, feriti e vittime sulle strade. Questo dato è emerso da uno studio condotto da GO-Mobility, che ha utilizzato per la prima volta i dati tratti dalle scatole nere delle auto in circolazione per analizzare gli effetti di questa iniziativa.

Sicurezza stradale e riduzione degli incidenti

La sicurezza stradale è uno degli aspetti più evidenti di questo cambiamento. Negli ultimi anni, Bologna ha affrontato una crescente preoccupazione per gli incidenti stradali, che hanno causato perdite in termini di vite umane e costi per il sistema sanitario. Con l’implementazione del limite di 30 km/h, il numero di incidenti è diminuito drasticamente, portando a un abbattimento significativo dei costi sociali e umani legati alla mobilità. I dati raccolti hanno mostrato:

  1. Riduzione delle frenate brusche: oltre il 58%
  2. Riduzione delle accelerazioni anomale: 31%

Questi miglioramenti non solo aumentano la sicurezza, ma contribuiscono anche a un ambiente di guida più rilassato e meno stressante.

Impatti ambientali e sostenibilità

Uno degli obiettivi principali della misura “Città 30” è quello di favorire una guida più ecologica. I dati recenti indicano che le emissioni inquinanti e climalteranti per chilometro percorso sono diminuite fino al 17%. Inoltre, il rispetto del limite di velocità è stato registrato in quasi il 60% dei viaggi analizzati, un risultato che sfida le percezioni comuni secondo cui limitare la velocità porterebbe a un aumento dei tempi di viaggio. Infatti, l’aumento medio dei tempi di spostamento in auto è stato di meno di 30 secondi su un viaggio medio di circa 10 minuti.

Il periodo di analisi si è concentrato su due settimane, una nel 2023 e una nel 2024, per un totale di oltre 135.000 viaggi. Questo approccio ha permesso di raccogliere oltre 90 milioni di punti di campionamento, fornendo una panoramica dettagliata sull’andamento del traffico e sul comportamento degli automobilisti. L’analisi dei Big Data ha rivelato non solo l’impatto positivo della misura sulla sicurezza, ma anche un miglioramento generale della fluidità del traffico, con una riduzione delle congestioni in diverse aree della città.

Un modello per altre città italiane

Daniele Mancuso, CEO di GO-Mobility, ha sottolineato l’importanza di avere accesso a dati precisi e puntuali per valutare l’efficacia delle politiche di mobilità. Secondo lui, questo studio rappresenta un passo avanti fondamentale nel dibattito sulla sicurezza stradale e sulla sostenibilità ambientale. La sua speranza è che questi risultati possano servire da modello per altre città italiane, stimolando un’adozione più ampia di politiche simili.

Bologna non è l’unica città italiana a considerare l’implementazione di limiti di velocità più restrittivi; altre città, come Milano e Roma, stanno già esplorando iniziative simili. La crescente attenzione verso la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale sta spingendo le amministrazioni locali a rivedere le proprie politiche, con l’obiettivo di ridurre il numero di incidenti e migliorare la qualità dell’aria.

Le misure come “Città 30” non solo mirano a rendere le strade più sicure, ma anche a promuovere stili di vita più salutari. Con una guida più tranquilla e meno stressante, i cittadini possono beneficiare di una migliore qualità della vita. Inoltre, il calo delle emissioni inquinanti contribuisce a un ambiente più sano per tutti, un obiettivo che si allinea con le politiche europee e nazionali per la sostenibilità.

Naturalmente, ci sono anche delle sfide da affrontare. Alcuni automobilisti potrebbero sentirsi frustrati dalla riduzione della velocità, temendo che questo possa aumentare i tempi di viaggio. Tuttavia, i dati raccolti dimostrano che i cambiamenti apportati non hanno avuto un impatto significativo sull’efficienza dei trasporti, contribuendo piuttosto a una maggiore sicurezza e comfort. La chiave per il successo di queste misure risiede nella comunicazione e nella sensibilizzazione dei cittadini, affinché comprendano i benefici a lungo termine di una mobilità più sostenibile.

L’iniziativa di Bologna, quindi, non rappresenta solo un esperimento locale, ma potrebbe fungere da esempio per altre città italiane e europee. Con l’aumento della consapevolezza riguardo ai temi della sicurezza stradale e della sostenibilità ambientale, è probabile che sempre più amministrazioni adottino politiche simili, contribuendo a un futuro più sicuro e sostenibile per tutti.