Michelangelo Agrusti: la nuova visione di Confindustria Alto Adriatico

Michelangelo Agrusti: la nuova visione di Confindustria Alto Adriatico
Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, ha recentemente espresso la sua visione pragmatica sulla transizione energetica, un tema cruciale per la sostenibilità del sistema industriale e delle famiglie nella regione del Friuli Venezia Giulia. Durante la presentazione del nono Bilancio di Sostenibilità Territoriale di A2A, Agrusti ha evidenziato l’importanza di raggiungere un equilibrio tra gli obiettivi ambientali e la sostenibilità economica. Questo argomento è particolarmente attuale in un contesto in cui aziende e comunità si trovano ad affrontare sfide significative legate all’adattamento alle nuove normative ambientali e a una crescente consapevolezza ecologica.
Un approccio integrato alla transizione energetica
La transizione energetica richiede un ripensamento delle strategie esistenti e l’implementazione di soluzioni innovative. Agrusti ha sottolineato la necessità di considerare non solo gli aspetti ecologici, ma anche le implicazioni economiche per le imprese e i cittadini. In Friuli Venezia Giulia, dove l’industria è un pilastro fondamentale dell’economia locale, è essenziale che le politiche energetiche siano formulate per favorire la competitività delle aziende. In questo modo, la transizione energetica non diventa un ostacolo allo sviluppo, ma una opportunità.
L’importanza della collaborazione tra pubblico e privato
Durante il suo intervento, Agrusti ha elogiato A2A per il suo impegno nella promozione di pratiche sostenibili. A2A ha implementato iniziative per ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività, contribuendo non solo alla preservazione dell’ambiente, ma anche alla creazione di opportunità economiche per il territorio. Agrusti ha esortato le aziende locali a seguire l’esempio di A2A, integrando la sostenibilità nelle proprie strategie aziendali.
In particolare, ha messo in evidenza l’importanza della collaborazione tra il settore pubblico e quello privato, sottolineando che:
- Le istituzioni devono fornire un quadro normativo chiaro e incentivante.
- Le aziende devono investire in ricerca e sviluppo per trovare soluzioni innovative.
Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile affrontare le sfide legate alla sostenibilità e garantire un futuro migliore per le prossime generazioni.
Formazione e coinvolgimento dei cittadini
Agrusti ha anche richiamato l’attenzione sulla necessità di una formazione adeguata per i lavoratori, evidenziando che la transizione energetica non riguarda solo l’adozione di nuove tecnologie, ma anche l’acquisizione di competenze specifiche. Investire in educazione e formazione professionale è fondamentale affinché i dipendenti possano affrontare efficacemente le sfide del cambiamento. La creazione di programmi formativi mirati, in collaborazione con università e centri di ricerca, può rappresentare un passo decisivo verso una forza lavoro altamente qualificata.
Inoltre, Agrusti ha sottolineato l’importanza della partecipazione dei cittadini nella transizione energetica. È essenziale sensibilizzare la popolazione sull’importanza delle scelte energetiche e delle pratiche sostenibili. La partecipazione attiva dei cittadini può contribuire a creare una cultura della sostenibilità, in cui ognuno si sente responsabile del proprio impatto ambientale.
Conclusioni: la transizione energetica come opportunità
Infine, Agrusti ha concluso il suo intervento affermando che la transizione energetica non è solo una questione di responsabilità ambientale, ma rappresenta anche un’opportunità per il rilancio economico della regione. Investire in energie rinnovabili, in efficienza energetica e in tecnologie pulite può generare nuovi posti di lavoro e stimolare la crescita economica. La sfida consiste nel trovare un equilibrio tra la necessità di proteggere l’ambiente e quella di garantire uno sviluppo economico sostenibile. La strada verso una maggiore sostenibilità richiede impegno, innovazione e collaborazione, ma, come sottolineato da Agrusti, è un percorso che può portare a risultati significativi per il Friuli Venezia Giulia e per l’Italia.