La sfida delle bioplastiche compostabili: un’eccellenza sostenibile a rischio

La sfida delle bioplastiche compostabili: un'eccellenza sostenibile a rischio
Il 2° Forum italiano delle bioplastiche compostabili, tenutosi a Roma, ha messo in evidenza sia i successi che le sfide dell’industria delle bioplastiche nel nostro Paese. Organizzato da Assobioplastiche e dal Consorzio Biorepack, l’evento ha presentato dati allarmanti sull’andamento del settore, evidenziando un’inversione di tendenza che potrebbe compromettere l’eccellenza della filiera italiana.
Negli ultimi due anni, l’industria delle bioplastiche ha registrato un significativo calo del fatturato, scendendo a 704 milioni di euro nel 2022, con una diminuzione del 15% rispetto al 2021. Questo è particolarmente preoccupante se si considera che, tra il 2012 e il 2022, il settore aveva mostrato un trend di crescita costante. Nonostante ciò, i volumi di bioplastiche immesse sul mercato siano leggermente aumentati, raggiungendo 121.500 tonnellate, con un incremento dell’0,5% rispetto all’anno precedente. Questo scenario suggerisce che, sebbene ci sia una leggera crescita nella produzione, il valore economico e la sostenibilità del settore sono a rischio.
Diminuzione delle aziende nel settore delle bioplastiche
Un altro aspetto da considerare è la diminuzione del numero delle aziende operanti nella filiera delle bioplastiche compostabili, che attualmente ammontano a 278. Queste sono suddivise in diverse categorie:
- Produttori di chimica di base: 7
- Produttori e distributori di granuli: 22
- Operatori di prima trasformazione: 189
- Operatori di seconda trasformazione: 60
Allo stesso tempo, il numero di addetti dedicati alla produzione di bioplastiche ha subito una flessione, con un calo del 2,2% che porta il totale a 2.913 lavoratori.
Segnali positivi nel riciclo delle bioplastiche
Nonostante i dati preoccupanti, ci sono segnali positivi nel settore del riciclo delle bioplastiche compostabili. Il tasso di riciclo, al netto degli scarti, ha raggiunto il 57,8% nel 2024, superando gli obiettivi di riciclo fissati sia per il 2025 (50%) che per il 2030 (55%). In particolare, sono aumentati i comuni e i territori convenzionati con Biorepack, passando dal 58,5% al 74,3% in un anno, con un incremento di 15,8 punti percentuali. Questo miglioramento si traduce in un aumento della popolazione servita, attualmente superiore all’85%, rispetto al 74,1% del 2023. Il consorzio ha riconosciuto ai comuni convenzionati un corrispettivo economico di 12,7 milioni di euro, contribuendo a coprire i costi di raccolta e trattamento delle bioplastiche compostabili.
Tuttavia, gli operatori del settore esprimono preoccupazione per la crescente competitività delle bioplastiche importate da paesi extra-europei, in particolare dalla Cina e dall’India. Questi prodotti, venduti a prezzi notevolmente inferiori, rappresentano una sfida insostenibile per le aziende europee, che devono affrontare costi di produzione più elevati e normative ambientalistiche più rigorose.
Opportunità e sfide del nuovo regolamento europeo
In questo contesto, si inserisce il nuovo regolamento europeo sugli imballaggi e i rifiuti da imballaggio, noto come PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation). Questo regolamento presenta opportunità per le bioplastiche compostabili, ma impone anche scadenze e requisiti di gestione complessi. È essenziale che l’Italia sfrutti appieno le potenzialità del PPWR, notificando tempestivamente la lista delle applicazioni che dovranno essere realizzate in materiali compostabili, con una scadenza fissata per l’11 agosto 2026. Questo non solo fornirà certezze agli operatori del settore, ma offrirà anche chiarezza ai consumatori, facilitando il corretto conferimento dei rifiuti organici.
Marco Versari, presidente del Consorzio Biorepack, ha affermato che per rendere efficace un modello di economia circolare già dimostratosi valido, è necessario stabilire regole chiare e certe. Il consorzio continuerà a lavorare per consolidare gli obiettivi di riciclo, collaborando con tutti gli attori della filiera, dall’industria del compostaggio agli enti locali, per chiudere in modo virtuoso il ciclo degli imballaggi compostabili.
In un panorama così complesso, la sostenibilità e l’innovazione nel settore delle bioplastiche compostabili rimangono fondamentali per garantire un futuro migliore e più sostenibile, ma occorre affrontare con determinazione le sfide che si presentano.