Recupero degli oli esausti: la chiave per la transizione sostenibile secondo Murano di Unem

Recupero degli oli esausti: la chiave per la transizione sostenibile secondo Murano di Unem
In un contesto globale sempre più focalizzato sulla sostenibilità e sulla transizione energetica, il recupero degli oli esausti emerge come un tema cruciale non solo per il settore industriale italiano, ma anche per l’intero ecosistema della mobilità. Recentemente, Gianni Murano, presidente di Unem (Unione Energie per la Mobilità), ha sottolineato l’importanza del riciclo e del riutilizzo degli oli esausti durante la presentazione del Rapporto di Sostenibilità 2024 del Conou (Consorzio Nazionale degli Oli Usati), tenutasi a Palazzo Wedekind a Roma.
Murano ha evidenziato come Unem collabori attivamente con il Conou, un ente che rappresenta un’eccellenza italiana nel campo del riciclo, per garantire che gli oli esausti vengano trasformati in oli rigenerati. Questi oli, una volta rigenerati, possono essere reimmessi nel ciclo produttivo, diventando parte integrante della filiera dei lubrificanti venduti sul mercato.
L’importanza del Conou nel processo di recupero
Il Conou gioca un ruolo fondamentale nella gestione degli oli usati in Italia. Fondato nel 2001, il consorzio ha il compito di promuovere il riciclo degli oli minerali usati, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale derivante dallo smaltimento inadeguato di questi materiali. La sua attività non solo migliora la sostenibilità ambientale, ma crea anche opportunità economiche attraverso la produzione di oli rigenerati, che sono meno inquinanti e riducono la necessità di estrazione di nuove risorse.
Durante l’evento di Roma, Murano ha messo in evidenza come il recupero e la rigenerazione degli oli esausti siano elementi essenziali non solo per la sostenibilità ambientale, ma anche per la re-industrializzazione del settore energetico e della mobilità. Questo processo di transizione è fondamentale, poiché l’industria si sta muovendo verso un futuro caratterizzato da basse emissioni di carbonio e da un utilizzo sempre maggiore di fonti di energia rinnovabile.
Verso una mobilità più sostenibile
La transizione verso un modello di mobilità più sostenibile richiede l’adozione di vettori energetici che siano meno inquinanti. In questo contesto, gli oli rigenerati rappresentano una valida alternativa ai tradizionali lubrificanti, contribuendo a un ciclo produttivo più circolare e a una riduzione dell’impatto ambientale. Murano ha dichiarato che per affrontare le sfide della decarbonizzazione, l’industria deve trovare soluzioni innovative e sostenibili, e il recupero degli oli esausti è un passo significativo in questa direzione.
In Italia, la mobilità sostenibile sta diventando sempre più centrale nelle politiche pubbliche e nei programmi di investimento. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede ingenti risorse per promuovere la sostenibilità ambientale e la transizione energetica, e il recupero degli oli esausti si inserisce perfettamente in questo contesto. Grazie a investimenti mirati, è possibile migliorare le infrastrutture di raccolta e trattamento degli oli usati, garantendo così che una maggiore quantità di oli esausti venga recuperata e rigenerata.
Innovazione e tecnologia nel recupero degli oli
Il progresso tecnologico gioca un ruolo cruciale nel migliorare l’efficienza dei processi di recupero. Innovazioni nel campo della chimica e della ingegneria dei materiali stanno facilitando la creazione di metodi più efficaci per la rigenerazione degli oli esausti. Le tecnologie avanzate consentono di ottenere oli rigenerati di alta qualità, che possono competere con le alternative tradizionali sia in termini di prestazioni che di costo.
Murano ha ribadito l’importanza di investire in ricerca e sviluppo per migliorare continuamente le tecniche di recupero e rigenerazione. Solo attraverso l’innovazione è possibile garantire un futuro sostenibile per il settore e per la mobilità. In questo senso, la collaborazione tra istituzioni, aziende e università è fondamentale per promuovere la ricerca e sviluppare soluzioni sostenibili.
Il ruolo della sensibilizzazione e dell’educazione
Oltre agli aspetti tecnici e industriali, è essenziale sensibilizzare il pubblico e le aziende sull’importanza del corretto smaltimento degli oli esausti. Molti cittadini e piccole imprese non sono a conoscenza delle modalità di raccolta e smaltimento corretto, il che può portare a comportamenti inadeguati e dannosi per l’ambiente. In questo senso, è fondamentale promuovere campagne di informazione e educazione per sensibilizzare l’opinione pubblica e incoraggiare pratiche di smaltimento responsabile.
Murano ha sottolineato che è necessario un impegno collettivo per creare una cultura della sostenibilità che coinvolga tutti gli attori della filiera, dai produttori ai consumatori. Solo così sarà possibile garantire un futuro in cui il recupero degli oli esausti non sia solo una necessità economica, ma una pratica consolidata nel nostro quotidiano. La sfida della sostenibilità è grande, ma con un impegno congiunto e strategie efficaci, l’industria può svolgere un ruolo fondamentale nella costruzione di un mondo più sostenibile.