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Italia in testa nella rigenerazione degli oli minerali: un successo che supera l’Europa

Italia in testa nella rigenerazione degli oli minerali: un successo che supera l'Europa

Italia in testa nella rigenerazione degli oli minerali: un successo che supera l'Europa

Nel panorama europeo della gestione dei rifiuti, l’Italia si distingue per risultati straordinari nella rigenerazione degli oli minerali usati. Grazie all’efficiente operato del Consorzio Nazionale degli Oli Usati (Conou), il nostro paese ha raggiunto un’impressionante percentuale di rigenerazione pari al 98%, rispetto a una media europea di appena 61%. Questi dati emergono dal Rapporto di Sostenibilità 2024 di Conou, che per la prima volta ha visto la propria analisi certificata secondo gli standard Life Cycle Assessment (ISO 14040 e ISO 14044). Questa certificazione non solo attesta la qualità del lavoro svolto, ma evidenzia anche l’impegno verso pratiche sostenibili, che considerano l’intero ciclo di vita dei prodotti.

Risultati significativi nella raccolta

Il Consorzio, attivo sin dagli anni ’80, ha conseguito una raccolta totale di 188.000 tonnellate di oli minerali usati, segnando un incremento rispetto alle 183.000 tonnellate del 2023. Questo risultato è particolarmente significativo, considerando che il mercato ha registrato un calo del 2%. Ciò è stato reso possibile grazie all’impegno dei Concessionari, che si sono adoperati per garantire il recupero di ogni goccia di olio usato.

  1. 188.000 tonnellate di oli raccolti nel 2024
  2. Incremento rispetto alle 183.000 tonnellate del 2023
  3. Mercato in calo del 2%

Impegno per la qualità e la sostenibilità

Riccardo Piunti, presidente di Conou, ha sottolineato l’importanza della qualità, dell’equità e della trasparenza nella filiera. “La nostra attività di garanti sulla filiera è ispirata a principi di qualità, equità, controllo e fiducia”, ha dichiarato Piunti. “Questo ci consente di ottenere trasparenza e tracciabilità. Al centro c’è la qualità: prestiamo grande attenzione alla gestione e alla qualità del rifiuto in entrata e ci atteniamo a scrupolosi standard per l’olio rigenerato in uscita, che deve essere equivalente a quello di prima produzione petrolifera”. Questo approccio ha suscitato interesse non solo in Europa, ma anche in paesi extraeuropei, desiderosi di apprendere dal “modello Conou”.

Vantaggi ambientali e impatto economico

I benefici ambientali della raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati sono impressionanti. Si stima che siano state evitate oltre 90.000 tonnellate di CO2 equivalente, corrispondenti a una riduzione del 45% rispetto a un ciclo lineare che non prevede rigenerazione. Inoltre, sono stati risparmiati oltre 7,4 milioni di GJ di combustibili fossili e circa 49 milioni di metri cubi di acqua, con una diminuzione del 85% rispetto al ciclo tradizionale. Anche il suolo ha beneficiato di questa gestione, con oltre 655 milioni di metri quadrati preservati qualitativamente, corrispondenti a una riduzione del 91% degli impatti negativi.

Sul fronte economico e sociale, il sistema Conou ha generato nel 2024 un impatto diretto di oltre 73,4 milioni di euro, creando lavoro per oltre 1.850 persone e contribuendo positivamente alla coesione territoriale, all’inclusione sociale e allo sviluppo locale. L’occupazione generata dal consorzio è caratterizzata da una stabilità elevata, con una presenza capillare sul territorio, il che contribuisce alla creazione di valore condiviso.

Il presidente Piunti ha concluso evidenziando che Conou è un consorzio indipendente e senza fini di lucro. La raccolta non richiede contributi pubblici, ma si basa su risorse dei soli soggetti consorziati, in linea con il principio di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR). Il consorzio continua a monitorare e reprimere l’evasione del contributo ambientale, garantendo così un futuro sostenibile e responsabile per la gestione degli oli minerali usati in Italia.