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25 Comuni in corsa per diventare Capitale della Cultura 2028

25 Comuni in corsa per diventare Capitale della Cultura 2028

25 Comuni in corsa per diventare Capitale della Cultura 2028

Un interesse crescente per la cultura italiana si è manifestato con la candidatura di 25 Comuni per il titolo di Capitale italiana della Cultura per il 2028. Da Anagni a Vieste, passando per città storiche e borghi caratteristici, queste località hanno risposto all’invito del Ministero della Cultura, sottolineando la vitalità dei territori e la volontà di investire nella cultura come strumento di sviluppo e coesione sociale. Il Ministero ha commentato che questo è un “primo passo” verso la valorizzazione del patrimonio culturale italiano.

l’importanza delle candidature

L’elenco delle candidature include una varietà di realtà da ogni angolo d’Italia, offrendo una panoramica delle diverse identità culturali e storiche del paese. Le città d’arte, le aree interne e i piccoli comuni si sono unite in questo impegno, dimostrando come la cultura possa fungere da motore per la rigenerazione urbana e sociale.

Con il termine per la presentazione delle candidature fissato al 25 settembre 2025, i Comuni selezionati ora dovranno elaborare un dossier di candidatura. Questo documento dovrà contenere:

  1. Un progetto culturale dettagliato
  2. Strategie di sviluppo territoriale
  3. I soggetti coinvolti
  4. Piani di sostenibilità economica
  5. Obiettivi misurabili

La preparazione di questo dossier rappresenta una sfida significativa, poiché richiede una pianificazione attenta e una visione chiara su come la cultura possa trasformare e arricchire il territorio.

il titolo di capitale italiana della cultura

Il titolo di “Capitale italiana della Cultura” ha l’obiettivo di mettere in luce le ricchezze artistiche e culturali delle città italiane, stimolando politiche pubbliche innovative che possano generare crescita, inclusione e attrattività. Negli ultimi anni, molte città hanno beneficiato di questa opportunità, avviando processi di trasformazione che hanno avuto un impatto positivo sull’economia locale e sulla qualità della vita dei cittadini.

Ad esempio, Matera, che è stata Capitale Europea della Cultura nel 2019, ha visto un notevole incremento nel turismo e nelle iniziative culturali. Allo stesso modo, Parma, Capitale della Cultura nel 2020-21, ha implementato numerosi progetti che hanno migliorato l’offerta culturale e artistica della città. Le esperienze di Procida nel 2022, Bergamo e Brescia nel 2023, e Pesaro nel 2024 hanno ulteriormente dimostrato come il riconoscimento di Capitale della Cultura possa contribuire a una rinascita culturale e sociale.

la giuria e i comuni candidati

Una Giuria di esperti, nominata tramite decreto ministeriale, avrà il compito di selezionare la città vincitrice, che verrà proclamata entro marzo del 2026. Questo processo di selezione, che coinvolge professionisti del settore culturale, accademici e rappresentanti delle istituzioni, garantisce che la scelta della Capitale sia basata su criteri di qualità e innovazione.

I 25 Comuni candidati sono un mix affascinante di storia, cultura e potenziale. Ecco la lista completa:

  1. Anagni (Frosinone) – Lazio
  2. Ancona – Marche
  3. Bacoli (Napoli) – Campania
  4. Benevento – Campania
  5. Catania – Sicilia
  6. Colle di Val d’Elsa (Siena) – Toscana
  7. Fiesole (Firenze) – Toscana
  8. Forlì – Emilia-Romagna
  9. Galatina (Lecce) – Puglia
  10. Gioia Tauro (Reggio Calabria) – Calabria
  11. Gravina in Puglia (Bari) – Puglia
  12. Massa – Toscana
  13. Melfi (Potenza) – Basilicata
  14. Mirabella Eclano (Avellino) – Campania
  15. Moncalieri (Torino) – Piemonte
  16. Pieve di Soligo (Treviso) – Veneto
  17. Pomezia (Roma) – Lazio
  18. Rozzano (Milano) – Lombardia
  19. Sala Consilina (Salerno) – Campania
  20. Sarzana (La Spezia) – Liguria
  21. Sessa Aurunca (Caserta) – Campania
  22. Tarquinia (Viterbo) – Lazio
  23. Unione dei Comuni “Città Caudina” – Campania
  24. Valeggio sul Mincio (Verona) – Veneto

Questo panorama di candidature arricchisce il dibattito culturale in Italia, offrendo spunti di riflessione su come le comunità possano unirsi attorno a progetti comuni per valorizzare le loro identità locali. La partecipazione dei Comuni dimostra una rinnovata consapevolezza dell’importanza della cultura come elemento di crescita non solo economica, ma anche sociale e identitaria.

Con l’avvio ufficiale di questo percorso, ci si aspetta che i Comuni inizino a mobilitarsi, non solo per presentare le loro proposte, ma anche per coinvolgere la popolazione locale in un processo di condivisione e partecipazione. La cultura, infatti, non è solo un patrimonio da preservare, ma anche un elemento dinamico che può contribuire a costruire comunità più coese e resilienti.