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Istat: crollo dei permessi per nuove case nel primo trimestre, -10,2%

Istat: crollo dei permessi per nuove case nel primo trimestre, -10,2%

Istat: crollo dei permessi per nuove case nel primo trimestre, -10,2%

Nel primo trimestre del 2025, il settore edilizio italiano ha registrato un drammatico calo nelle autorizzazioni per nuove costruzioni, secondo i dati recentemente pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Questo report evidenzia un forte decremento sia nel numero di abitazioni autorizzate, che ha subito una contrazione del 10,2% rispetto al trimestre precedente, sia nella superficie utile abitabile, che è diminuita del 7,2%, al netto dei fattori stagionali. La situazione è ancor più allarmante se si guarda al confronto con il primo trimestre del 2024: il numero delle abitazioni è sceso del 19,4%, mentre la superficie utile abitabile ha registrato una flessione del 14,1%.

Questi dati riflettono un contesto economico difficile, caratterizzato da una crescente incertezza che ha influenzato il settore immobiliare. Gli esperti suggeriscono che la situazione attuale potrebbe essere il risultato di vari fattori, tra cui:

  1. Aumento dei costi dei materiali da costruzione.
  2. Innalzamento dei tassi di interesse.
  3. Domanda abitativa stagnante.

Infatti, il costo delle materie prime è aumentato significativamente negli ultimi anni, complicando ulteriormente la pianificazione e la realizzazione di nuovi progetti edilizi.

Calo nell’edilizia non residenziale

Oltre al settore residenziale, anche l’edilizia non residenziale ha subito un colpo significativo, con una flessione pari all’11,4% rispetto al trimestre precedente. Questo calo è sintomatico di una generale contrazione degli investimenti in costruzioni, che colpisce sia il mercato residenziale che quello commerciale. Per il primo trimestre del 2025, la superficie dei fabbricati non residenziali ha visto una diminuzione del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, un segnale preoccupante per l’economia italiana, che dipende in parte dagli investimenti nel settore costruzioni.

Nel dettaglio, i dati Istat indicano che nel primo trimestre del 2025, il numero di nuove abitazioni autorizzate è pari a 11.958 unità, mentre la superficie utile abitabile si attesta intorno a 1,06 milioni di metri quadrati. D’altro canto, la superficie degli edifici non residenziali si colloca poco sopra i 2,25 milioni di metri quadrati. Questi numeri, sebbene significativi, sono i più bassi registrati dal terzo trimestre del 2020, un periodo già segnato da difficoltà a causa della pandemia di COVID-19.

Impatti sul mercato del lavoro e sull’economia locale

Il calo delle autorizzazioni per nuove costruzioni non è solo un problema statistico; ha ripercussioni dirette sul mercato del lavoro e sull’economia locale. Molti professionisti del settore, tra cui architetti, ingegneri e operai edili, potrebbero trovarsi a fronteggiare un futuro incerto a causa della diminuzione della domanda di nuove abitazioni. Inoltre, i comuni, che spesso dipendono dalle tasse sulle costruzioni per finanziare i servizi pubblici, potrebbero vedere una riduzione delle entrate, con ulteriori conseguenze per le finanze pubbliche.

Un altro aspetto da considerare è che il settore delle costruzioni è spesso visto come un indicatore della salute economica generale. Un calo così marcato nelle nuove autorizzazioni potrebbe suggerire una diminuzione della fiducia degli investitori e dei consumatori, segnando una fase di stagnazione o addirittura di recessione per l’economia italiana. Gli analisti economici avvertono che è fondamentale monitorare attentamente queste tendenze e adottare misure appropriate per stimolare il settore.

Necessità di riforme nel settore edilizio

In questo contesto, è importante anche considerare le politiche governative in materia di edilizia. Negli ultimi anni, ci sono stati tentativi di incentivare la costruzione di abitazioni attraverso bonus e detrazioni fiscali, ma la loro efficacia è stata messa in discussione. La necessità di una riforma del settore edilizio è diventata sempre più pressante, con richieste di semplificazioni burocratiche e di un maggiore sostegno per le imprese del settore.

In sintesi, i dati Istat sul crollo delle autorizzazioni per nuove costruzioni nel primo trimestre del 2025 evidenziano una realtà complessa per il settore edilizio italiano. Un futuro incerto, costi crescenti e una domanda stagnante pongono sfide significative che richiedono una risposta pronta e adeguata da parte delle autorità competenti e degli operatori del settore. La situazione attuale potrebbe essere un’opportunità per rivedere strategie e politiche, al fine di rilanciare un comparto fondamentale per l’economia e il benessere sociale del paese.