Ecomafie in aumento: nel 2024 previsti 40mila reati ambientali

Ecomafie in aumento: nel 2024 previsti 40mila reati ambientali
L’Italia si trova ad affrontare un’emergenza sempre più preoccupante: l’attività delle ecomafie è in costante crescita e nel 2024 il numero dei reati ambientali ha superato la soglia di 40.000, segnando un incremento del 14,4% rispetto all’anno precedente. Questa situazione allarmante è stata evidenziata nel recente Rapporto di Legambiente, che ha messo in luce una realtà difficile e complessa, fatta di illegalità, corruzione e un impatto devastante sull’ambiente.
In media, nel nostro paese, si registrano circa 111,2 reati ambientali al giorno, equivalenti a 4,6 casi ogni ora. Questi numeri non solo descrivono un fenomeno in crescita, ma riflettono anche una tendenza preoccupante: l’aumento del fatturato illegale, che ha raggiunto la cifra vertiginosa di 9,3 miliardi di euro. Questa somma rappresenta un chiaro segnale di quanto sia radicata e pervasiva la criminalità ambientale nel tessuto economico italiano.
I settori più colpiti dalle ecomafie
Il Rapporto di Legambiente non si limita a fornire dati numerici, ma offre anche una panoramica sui clan coinvolti, sempre più numerosi e attivi, che sfruttano le vulnerabilità del sistema per portare avanti le loro attività illecite. Tra i settori più colpiti, spicca la filiera del cemento, dove si concentra circa un terzo dei reati ambientali. Tuttavia, il settore che ha registrato la crescita più significativa è senza dubbio quello relativo al ciclo illegale dei rifiuti, che ha visto un incremento del 19,9%. Questo segmento del crimine ambientale non solo danneggia l’ambiente, ma mette anche a rischio la salute pubblica, poiché i rifiuti tossici e pericolosi vengono spesso smaltiti in modo illecito, senza alcuna considerazione per le normative vigenti.
- Cemento: circa un terzo dei reati ambientali.
- Ciclo illegale dei rifiuti: incremento del 19,9%.
- Corruzione: 88 inchieste per tangenti nel settore degli appalti “green”.
L’impatto della corruzione
Un altro aspetto inquietante è rappresentato dall’aumento della corruzione nei settori legati agli appalti “green”. Sono state documentate 88 inchieste per tangenti nel periodo compreso tra il primo maggio 2024 e il 30 aprile 2025, con un incremento del 17,3% rispetto all’anno precedente. Questo fenomeno non solo compromette la trasparenza e l’integrità del sistema degli appalti pubblici, ma mina anche gli sforzi per transizioni ecologiche e sostenibili, rendendo più difficile il raggiungimento degli obiettivi ambientali fissati a livello nazionale e internazionale.
In questo contesto, le ecomafie non operano solo ai margini della legalità, ma si inseriscono in un sistema che, a volte, sembra favorire la loro proliferazione. Le inchieste rivelano che i clan mafiosi non si limitano a gestire traffici illeciti, ma cercano anche di infiltrarsi in attività legali, corrompendo funzionari pubblici e approfittando delle debolezze di un sistema spesso soggetto a controlli insufficienti. Questo meccanismo di corruzione rende il contrasto alle ecomafie ancora più complesso e difficile.
Verso un futuro sostenibile
Le conseguenze di questi reati non si limitano a danni economici, ma si estendono a un impatto ambientale devastante. Il territorio italiano, con la sua ricca biodiversità e il suo patrimonio naturale, è costantemente minacciato da pratiche distruttive come l’abbandono di rifiuti, l’inquinamento dei suoli e delle acque, e la devastazione di ecosistemi fragili. Le comunità locali, spesso le più colpite, si trovano a dover affrontare le conseguenze di scelte sbagliate e di un modello di sviluppo insostenibile, che privilegia il profitto a breve termine rispetto alla salvaguardia dell’ambiente.
Per combattere questo fenomeno, è necessaria una mobilitazione collettiva che coinvolga tutte le istituzioni, dalle forze dell’ordine alla giustizia, passando per il mondo della politica e della società civile. Le iniziative di sensibilizzazione e educazione ambientale sono fondamentali per creare una cultura della legalità e della sostenibilità, in grado di contrastare l’appeal delle ecomafie e promuovere modelli di sviluppo alternativi.
Inoltre, è fondamentale che la legislazione in materia di ambiente e di contrasto ai crimini ambientali venga aggiornata e rafforzata. Le leggi devono essere in grado di rispondere in maniera efficace alle nuove sfide poste dalle ecomafie, garantendo pene severe per chi commette delitti ambientali e incentivando al contempo pratiche di economia circolare e sostenibile.
Affrontare il fenomeno delle ecomafie richiede un approccio multidisciplinare e la collaborazione di vari attori sociali. Solo attraverso un impegno comune e un’azione coordinata sarà possibile ridurre il numero dei reati ambientali e garantire un futuro più sostenibile per le generazioni a venire. La crescita delle ecomafie è un problema che non può essere ignorato, e la lotta contro di esse deve diventare una priorità per il nostro paese, per salvaguardare il nostro patrimonio naturale e la salute delle comunità.