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La mostra di Giuli a Bolsena esplora il mistero della memoria dell’acqua

La mostra di Giuli a Bolsena esplora il mistero della memoria dell'acqua

La mostra di Giuli a Bolsena esplora il mistero della memoria dell'acqua

Oggi, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli ha inaugurato la mostra “La memoria dell’acqua. Nuove scoperte archeologiche dal Gran Carro di Bolsena”, un’importante esposizione che celebra i reperti archeologici rinvenuti nelle acque del lago di Bolsena. Questa mostra è il risultato delle ricerche condotte dal Servizio di Archeologia Subacquea della Soprintendenza di Viterbo, offrendo una rara opportunità di esplorare la vita quotidiana delle popolazioni che, nei secoli passati, abitavano le sponde di questo affascinante lago.

due sedi espositive

La mostra è articolata in due sedi espositive, il che consente di apprezzare la varietà e la ricchezza dei materiali raccolti. La prima tappa del Ministro Giuli è stata il Museo territoriale del Lago di Bolsena, situato nell’antico Palazzo Monaldeschi della Cervara. Qui, i visitatori possono ammirare la maggior parte dei reperti provenienti dagli scavi più recenti, risalenti principalmente al periodo della Cultura Villanoviana, una fase cruciale nella storia dell’Italia antica, antecedente alla formazione delle grandi città etrusche come Vulci, Tarquinia, Cerveteri, Veio e Orvieto.

Il Palazzo Monaldeschi, un edificio con una storia secolare, funge da cornice ideale per la mostra. Le sue stanze, con affreschi e decorazioni che raccontano la storia della regione, aggiungono un ulteriore strato di significato ai reperti esposti. La selezione di oggetti include:

  1. Utensili quotidiani
  2. Ceramiche
  3. Oggetti di uso domestico

Questi reperti non sono solo oggetti di valore storico; sono finestre su un mondo passato, che offrono spunti di riflessione sulla continuità della vita umana e delle sue pratiche.

la seconda sede della mostra

Dopo la visita al museo, il Ministro si è diretto verso la seconda sede della mostra, che si trova nella Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo sull’isola Bisentina. Questo luogo, restituito alla comunità nel 2024 dopo un meticoloso restauro, è stato scelto per ospitare una parte della mostra. Qui, l’esposizione è organizzata in quattro sezioni tematiche:

  1. Il mondo femminile
  2. Il sacro
  3. La vita quotidiana
  4. Il viaggio

Questa suddivisione ha l’intento di evidenziare la complessità e la varietà delle testimonianze archeologiche, offrendo ai visitatori un percorso narrativo che abbraccia diversi aspetti della vita antica.

l’importanza del lago di Bolsena

Durante l’inaugurazione, il Ministro Giuli ha sottolineato l’importanza di Bolsena e del lago, descrivendolo come “l’ombelico del mondo”. Ha spiegato come questo lago vulcanico, il più grande d’Europa, non sia solo un elemento geografico, ma una vera e propria culla della cultura etrusca. La sua affermazione si basa sul fatto che le scoperte effettuate nella regione offrono prove tangibili delle origini delle popolazioni che hanno contribuito a formare l’identità culturale italiana.

Il Ministro ha anche evidenziato il potenziale ancora inespresso della zona, sottolineando che le ricerche archeologiche sono in continua evoluzione e che molti altri reperti potrebbero emergere nel corso degli scavi futuri. “Le ipotesi sono tante”, ha affermato, “e il lavoro di studio sui materiali di scavo richiederà ancora tempo”. Questa affermazione mette in luce non solo l’importanza delle scoperte già fatte, ma anche l’esistenza di un vasto patrimonio culturale ancora da esplorare.

Alla cerimonia erano presenti diverse autorità, tra cui il Presidente della Commissione Ambiente della Camera, Mauro Rotelli, il Sindaco di Bolsena, Andrea Di Sorte, e altre figure rilevanti del mondo archeologico e culturale, come il Direttore generale archeologia, belle arti e paesaggio, Fabrizio Magani, e il Soprintendente ABAP per la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, Margherita Eichberg. La loro presenza testimonia l’importanza di questa iniziativa non solo per Bolsena, ma per l’intera regione della Tuscia.

Giuli ha concluso il suo intervento esprimendo un messaggio di unità e solidarietà, sottolineando l’importanza del legame tra il passato e il presente. “Oggi rappresentiamo un patto ideale di amicizia e solidarietà tra l’antico e il contemporaneo”, ha dichiarato. Queste parole risuonano come un invito a riflettere sulla nostra identità culturale e sulla necessità di preservare e valorizzare il patrimonio storico.

La mostra “La memoria dell’acqua” non è solo un’esposizione di reperti, ma un invito a scoprire la storia di un territorio ricco di tradizioni e cultura, un viaggio affascinante attraverso il tempo che ci permette di comprendere meglio le radici della nostra civiltà. Con la continua valorizzazione e il sostegno delle istituzioni, iniziative come questa possono contribuire a mantenere viva la memoria storica e a trasmettere alle future generazioni l’importanza della nostra eredità culturale.