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Savaresi del PoliMi: il futuro della mobilità condivisa richiede risorse e riforme legislative

Savaresi del PoliMi: il futuro della mobilità condivisa richiede risorse e riforme legislative

Savaresi del PoliMi: il futuro della mobilità condivisa richiede risorse e riforme legislative

La mobilità autonoma è un tema che sta guadagnando sempre più attenzione, specialmente in un contesto in cui le esigenze di trasporto delle persone fragili e anziane stanno diventando sempre più urgenti. Durante un recente evento a Darfo Boario Terme, il professor Sergio Matteo Savaresi del Politecnico di Milano ha presentato il progetto ‘Sharing for Caring’, un’iniziativa che punta a rivoluzionare il trasporto per queste categorie vulnerabili. Con un prototipo di mobilità autonoma basato su una Fiat 500 elettrica, sviluppata nel Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, il progetto si propone di migliorare la qualità della vita di chi ha bisogno di maggiore supporto.

L’importanza del progetto ‘Robo-caring’

Il progetto ‘Robo-caring’ rappresenta un passo avanti significativo nella realizzazione di veicoli autonomi. Savaresi ha enfatizzato che è fondamentale trasformare le innovazioni in progetti imprenditoriali concreti, non solo in Italia ma anche in Europa. Le sue parole sono chiare: “Oggi presentiamo un esempio di ricerca universitaria molto avanzata e già molto vicina a una sperimentazione su strada reale. È qualcosa di potenzialmente pronto per un servizio, ma bisogna fare un grande salto”. Questo salto richiede investimenti e supporto adeguati.

Collaborazioni e risorse necessarie

Il progetto è sostenuto da importanti partner, come Fondazione Ico Falck e Fondazione Politecnico di Milano, e si avvale della collaborazione con Cisco Italia. La sinergia tra istituzioni accademiche e aziende private è cruciale per la creazione di un’infrastruttura di mobilità intelligente. Savaresi ha sottolineato che la tecnologia alla base di ‘Robo-caring’ è “estremamente complessa e richiede tante risorse economiche”. I punti chiave da considerare includono:

  1. Necessità di ingenti risorse finanziarie.
  2. Importanza di un sblocco normativo per la sperimentazione di veicoli autonomi.
  3. Rimozione dell’obbligo della figura del safety driver, attualmente previsto dal Decreto Ministeriale 70 del 2018.

Sfide normative e opportunità future

La burocrazia rappresenta un ostacolo all’innovazione. Savaresi ha espresso l’auspicio che l’adeguamento normativo avvenga in concomitanza con la messa a punto della tecnologia. Solo così si potrà garantire che l’innovazione progredisca in modo fluido e che i benefici raggiungano i cittadini in tempi brevi. La domanda che molti si pongono è: quando vedremo un veicolo a guida autonoma senza safety driver sulle strade italiane? Secondo Savaresi, ci vorranno dai 2 ai 4 anni per completare il processo di industrializzazione e ottenere il necessario sblocco normativo.

L’idea di utilizzare veicoli autonomi per rispondere alle esigenze di mobilità delle persone con fragilità è particolarmente rilevante in un contesto demografico in continua evoluzione. Secondo i dati ISTAT, nel 2022, circa il 23% della popolazione italiana aveva più di 65 anni. È quindi fondamentale sviluppare soluzioni di mobilità inclusive che possano garantire autonomia e sicurezza a queste categorie di persone.

Il progetto ‘Sharing for Caring’ non si limita a un semplice veicolo autonomo, ma è parte di una visione più ampia che potrebbe includere servizi di mobilità condivisa. Questo approccio, noto come sharing economy, offre alternative sostenibili e accessibili per gli spostamenti quotidiani. La combinazione di tecnologie avanzate e modelli di business innovativi può contribuire a creare città più intelligenti e inclusive.

In conclusione, è essenziale che le istituzioni italiane ed europee comprendano l’importanza di investire nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie per la mobilità sostenibile. La sfida è grande, ma le opportunità sono altrettanto promettenti. La mobilità autonoma rappresenta una frontiera affascinante e, se affrontata con determinazione e visione, può trasformarsi in una realtà concreta per il nostro paese.