Banksy illumina Venezia con il suo potente messaggio: The Migrant Child in una notte da ricordare

Banksy illumina Venezia con il suo potente messaggio: The Migrant Child in una notte da ricordare
Nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2023, si è concluso un intervento di restauro di grande rilevanza per l’arte contemporanea a Venezia, riguardante l’opera “The Migrant Child” di Banksy. Questa creazione iconica, realizzata nel maggio 2019 sulla facciata di Palazzo San Pantalon, ha subito un processo di messa in sicurezza e recupero dopo sei anni di esposizione agli agenti atmosferici e all’incuria, che avevano compromesso il 30% della sua superficie. L’intervento è stato curato da Banca Ifis, un’istituzione attivamente coinvolta nella promozione e tutela dell’arte.
Il ruolo del restauratore
La figura del restauratore Federico Borgogni è stata centrale in questo progetto. Borgogni, esperto nel recupero di opere d’arte, ha avviato i lavori il 3 giugno 2023. Durante questi mesi, ha eseguito una serie di operazioni cruciali, tra cui:
- Depolveratura
- Consolidamenti superficiali e di profondità
- Pulizia delle superfici
Questi passaggi sono stati necessari per garantire un’adeguata adesione tra il supporto murario e l’intonaco, elementi fondamentali per il successo del restauro.
L’importanza dell’opera
Il restauro di un’opera di Banksy, noto per il suo stile provocatorio e il messaggio sociale che trasmette, ha destato l’attenzione non solo degli appassionati d’arte, ma anche dei media e delle istituzioni. “The Migrant Child” rappresenta una figura di un bambino migrante, simbolo di una crisi umanitaria che continua a coinvolgere l’Europa e il mondo intero. L’opera invita a riflettere su temi di immigrazione, accoglienza e diritti umani, rendendo la sua salvaguardia ancora più significativa. La scelta di Palazzo San Pantalon non è casuale; il palazzo, con la sua storia e la sua architettura barocca, offre un contesto affascinante e contrastante rispetto al messaggio dell’opera.
Il processo di restauro
Il distacco della porzione di parete su cui è dipinta l’opera è stata un’operazione delicata e complessa, avvenuta durante la notte per minimizzare l’impatto visivo e sonoro sulla vita veneziana. Questa fase finale di asportazione ha segnato un momento cruciale nel percorso di restauro, consentendo il trasferimento del segmento murario in laboratorio, dove saranno effettuate le fasi finali di recupero. Qui, Borgogni procederà con la rimozione selettiva delle aree compromesse, garantendo che l’opera possa essere riposizionata su un nuovo supporto, scelto per garantire una conservazione adeguata a lungo termine.
Il restauro non si limita alla mera conservazione dell’opera, ma prevede anche interventi di stuccatura delle lacune e un’integrazione pittorica a sottotono. Questa fase sarà eseguita seguendo criteri di riconoscibilità e nel rispetto della materia originale, per mantenere intatta l’essenza del lavoro di Banksy. Tali tecniche di restauro sono fondamentali per preservare non solo l’aspetto estetico dell’opera, ma anche il suo valore storico e culturale.
Una volta completati tutti i lavori, l’opera di Banksy sarà nuovamente accessibile al pubblico, un segno positivo in un’epoca in cui la fruizione dell’arte è stata limitata da eventi recenti, tra cui la pandemia di COVID-19. L’iniziativa “Ifis art”, in collaborazione con le Autorità preposte alla tutela del patrimonio artistico veneziano, mira a garantire che opere di questo calibro rimangano visibili e fruibili per tutti, contribuendo così alla vivacità culturale della città.
Venezia, famosa per i suoi canali, la sua storia e la sua arte, si conferma quindi come un palcoscenico privilegiato per l’arte contemporanea, capace di attrarre artisti e visitatori da tutto il mondo. La presenza di opere come “The Migrant Child” rappresenta non solo un arricchimento per il patrimonio artistico della città, ma anche un invito a riflettere su questioni sociali di grande attualità.
In un contesto globale in cui il tema della migrazione è sempre più centrale, l’opera di Banksy riesce a toccare le corde più sensibili della società contemporanea, trasformando un semplice murale in un potente messaggio di denuncia e speranza. La salvaguardia di “The Migrant Child” non è solo un atto di conservazione artistica, ma un gesto di responsabilità verso le tematiche che essa rappresenta.
Il restauro di quest’opera emblematicamente si inserisce in un più ampio discorso sulla valorizzazione e la tutela dell’arte contemporanea, un settore che sta guadagnando sempre più attenzione e importanza. Con il completamento di questi lavori, Venezia non solo recupera un pezzo della sua storia artistica, ma riafferma il suo ruolo come centro di riflessione e dibattito su temi di rilevanza globale.