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Gubitosi si ritira da Giffoni: un invito a lasciarsi ispirare dalla poesia

Gubitosi si ritira da Giffoni: un invito a lasciarsi ispirare dalla poesia

Gubitosi si ritira da Giffoni: un invito a lasciarsi ispirare dalla poesia

Il cielo grigio che sovrasta Giffoni Valle Piana accompagna una dolce melanconia, creando un’atmosfera che si sposa perfettamente con le parole di Claudio Gubitosi, il fondatore del Giffoni Film Festival, che ha deciso di lasciare la direzione di questa storica manifestazione. Dopo 55 anni di successi, Gubitosi ha dato vita a un festival che, come affermò il celebre regista francese François Truffaut, è “il più necessario” tra tutti i festival del cinema. Quest’anno, la manifestazione ha chiuso con un’edizione da record, caratterizzata da presenze straordinarie, tra cui Toni Servillo, Paolo Sorrentino e Tim Burton, e un’affluenza che ha superato ogni aspettativa.

Un passaggio di testimone significativo

Gubitosi ha condiviso la sua esperienza in uno dei momenti più surreali della sua carriera, raccontando di un ragazzo della sezione Elements +10 che gli ha detto: “Direttore, non ci abbandonare”. Le sue parole trasmettono un senso di serenità e fiducia nel futuro del festival, evidenziando il forte legame che ha instaurato con i giovani partecipanti.

Nel corso di dieci giorni, il festival ha accolto circa 320 ospiti, attirando un pubblico straordinario e generando un impatto mediatico senza precedenti. I numeri parlano chiaro:
1. 7 milioni di visualizzazioni su Facebook
2. 16 milioni su Instagram
3. Oltre 1,8 milioni di impressioni sul sito italiano.

Le notizie relative all’evento sono state diffuse attraverso 533 articoli e 200 servizi su reti nazionali e locali. Questi dati non solo testimoniano il successo della manifestazione, ma anche l’importanza che ha assunto nel panorama culturale italiano e internazionale.

La continuità del Giffoni Film Festival

Un aspetto fondamentale del messaggio di Gubitosi è il senso di continuità e di crescita che ha vissuto il Giffoni Film Festival. “Il mio team, negli anni, è cresciuto moltissimo e ha tutte le competenze per portare avanti, con mani decise e capacità di visione, questa straordinaria storia italiana che ho inventato 55 anni fa,” ha affermato. La direzione passerà ora a suo figlio Jacopo Gubitosi, attuale direttore generale, e a Luca Apolito, direttore artistico. “Sono sicuro che saranno in grado di gestire al meglio questa enorme mole di attività,” ha aggiunto Gubitosi, sottolineando l’importanza della passione e della dedizione nel lavoro che li attende.

Aspettative alte e un impegno costante sono i messaggi che Jacopo Gubitosi e Luca Apolito intendono portare avanti. Jacopo ha dichiarato: “Lo sapevamo, ma non si è mai pronti ad arrivare a questo. Abbiamo dedicato la nostra mattinata a incontri con i juror, abbracci e sorrisi, perché questa è sempre stata e sarà la nostra cifra.” Le sue parole rimarcano l’importanza delle relazioni umane e delle emozioni che il festival riesce a trasmettere.

Un futuro guidato dalla poesia

Luca Apolito ha poi enfatizzato l’importanza della connessione che si crea tra il festival e i suoi partecipanti, descrivendo Giffoni come un progetto che va ben oltre un semplice evento cinematografico. “In 55 anni tante generazioni si sono raccontate in un flusso che è continuamente in trasformazione. Stiamo perennemente diventando umani,” ha aggiunto, in riferimento al tema di quest’edizione, “Becoming Human”. Apolito ha preso una posizione netta contro le critiche mosse alle giovani generazioni, sottolineando il loro ruolo come testimoni del cambiamento necessario per il futuro.

Commosso, Pietro Rinaldi, presidente dell’Ente autonomo Giffoni Experience, ha espresso il suo profondo legame con la manifestazione. “Da giurato sono diventato presidente. Basta questo per farvi capire il mio legame con Giffoni, che è la casa per migliaia di giovani, ma anche per un team di grandi professionisti. Giffoni è identità, è cultura. È soprattutto un’idea che non morirà mai.” Le sue parole evocano la passione e l’impegno che caratterizzano non solo il festival, ma anche l’intera comunità che gravita attorno ad esso.

Gubitosi ha concluso il suo discorso lasciando un input importante per chi prenderà il suo posto: “Sacrifici, amore, occhi aperti, disponibilità nei confronti di tutti. E poesia, perché senza la poesia non si arriva da nessuna parte e non si può certamente salvaguardare l’unicità di questa splendida anomalia.” La poesia, vista come una guida per il futuro, rappresenta un elemento chiave per mantenere viva l’essenza del Giffoni Film Festival.

In questo passaggio di testimone, Gubitosi non solo celebra ciò che è stato realizzato, ma guarda anche al futuro con ottimismo, pronto a lasciarsi guidare dalla creatività e dalla passione che hanno caratterizzato il festival per oltre cinque decenni. La storia di Giffoni continua, alimentata da nuove idee e da una visione condivisa, mantenendo viva la fiamma di una tradizione che ha segnato profondamente il panorama culturale italiano e internazionale.