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Reperti etruschi riemergono a Orvieto: un viaggio nel passato sacro della terra

Reperti etruschi riemergono a Orvieto: un viaggio nel passato sacro della terra

Reperti etruschi riemergono a Orvieto: un viaggio nel passato sacro della terra

Negli ultimi anni, le campagne di scavo condotte al Campo della Fiera, situato alle pendici della rupe di Orvieto, hanno portato alla luce reperti straordinari che risalgono all’epoca degli Etruschi. Questi ritrovamenti, sotto la direzione dell’archeologa Simonetta Stopponi, hanno rivelato un’importante parte della storia etrusca e del loro culto religioso, rendendo il sito uno dei più significativi dell’intera Etruria.

L’ANSA ha avuto il privilegio di visitare il sito e scoprire i tesori custoditi nel Santuario federale degli Etruschi, riconosciuto come il celebre Fanum Voltumnae. Questo luogo ha avuto una funzione centrale nella vita religiosa e politica del popolo etrusco, e ora, grazie ai recenti scavi, ha acquisito un’importanza rinnovata.

La storia del santuario e i suoi reperti

Secondo la professoressa Stopponi, i primi segni di culto nel Santuario risalgono alla prima metà del VI secolo a.C. Tuttavia, è nella seconda metà di questo secolo che il sito ha raggiunto la sua massima fioritura, grazie alla pianificazione urbanistica promossa da Porsenna, re di Chiusi e Orvieto. La scelta di localizzare il santuario in una posizione strategica ha contribuito a consolidare il suo ruolo di centro religioso e politico.

Durante gli scavi, gli archeologi hanno rinvenuto:

  1. Altari monumentali, i più grandi mai scoperti in Etruria.
  2. Teste di ariete e di leone, scolpite con un realismo straordinario.
  3. Migliaia di reperti, tra cui ceramiche, oggetti votivi, monete romane e un pregiato pendente d’oro a forma di ghianda.

Questi reperti offrono uno spaccato della vita quotidiana e delle pratiche religiose degli Etruschi, contribuendo a una comprensione più profonda della loro cultura.

L’importanza del sito per la comunità scientifica

Il sito del Campo della Fiera si estende su un’area di circa 40 ettari, e le indagini geofisiche hanno rivelato la presenza di ulteriori strutture nascoste. Questo ha alimentato l’ottimismo degli archeologi riguardo a future scoperte significative. La comunità scientifica internazionale guarda con interesse ai progressi delle indagini in corso, poiché ogni nuovo reperto rinvenuto offre nuove informazioni sulle complesse dinamiche sociali, politiche e religiose degli Etruschi.

La scoperta del Fanum Voltumnae non è solo un trionfo per l’archeologia, ma anche un’importante risorsa per la valorizzazione del patrimonio culturale italiano. La storia degli Etruschi, un popolo che ha influenzato profondamente la cultura romana e, di conseguenza, la storia europea, è fondamentale per comprendere le radici della civiltà occidentale.

L’attrattiva turistica di Orvieto

Il sito sta attirando l’attenzione di turisti e studiosi da tutto il mondo, rendendo Orvieto non solo un luogo di bellezze naturali e architettoniche, ma anche un centro di studi archeologici di prim’ordine. La possibilità di visitare un sito così ricco di storia rappresenta un’opportunità unica per approfondire la conoscenza dell’antica civiltà etrusca.

Le prossime campagne di scavo al Campo della Fiera continueranno a svelare i misteri dell’antico santuario. Con ogni nuova scoperta, il legame tra passato e presente si fa più forte, arricchendo il patrimonio culturale di Orvieto e dell’Italia intera. L’impatto di queste scoperte stimola anche un dibattito più ampio sul significato della conservazione del patrimonio culturale, sottolineando l’importanza di proteggere e valorizzare i siti storici per educare le future generazioni sulle proprie radici culturali.