Ecuador: un anno di sangue con oltre 5.000 omicidi in sette mesi

Ecuador: un anno di sangue con oltre 5.000 omicidi in sette mesi
L’Ecuador si trova attualmente di fronte a una crisi di violenza senza precedenti, con oltre 5.000 omicidi registrati nei primi sette mesi del 2025. Secondo un rapporto ufficiale pubblicato dalla stampa locale e ripreso da Prensa Latina, il Ministero dell’Interno ha registrato esattamente 5.268 omicidi volontari tra gennaio e luglio. Questi dati inquietanti si traducono in una morte violenta ogni 58 minuti e una media di circa 25 omicidi al giorno. Questa situazione rappresenta un drammatico aumento del 40,82% rispetto ai 3.741 casi dello stesso periodo nel 2024, segnando il numero più alto di omicidi nella storia del Paese.
cause dell’escalation della violenza
Il contesto di questa escalation è complesso e multifattoriale. La crescita esponenziale della criminalità è in gran parte attribuita all’intensificarsi delle guerre tra bande, che competono per il controllo del traffico di droga e di altre attività illecite. Negli ultimi anni, l’Ecuador è diventato un punto di transito cruciale per le rotte del narcotraffico, a causa della sua posizione geografica strategica tra Colombia e Perù, i due principali produttori di cocaina al mondo. Questo ha portato a un aumento della violenza, con bande locali che si scontrano per il dominio territoriale e per il controllo delle rotte di traffico.
le misure del governo
In risposta a questa crisi, il presidente Daniel Noboa ha esteso lo stato di emergenza, già in vigore in quattro province, ad altre tre località del Paese. Le misure adottate consentono all’esercito e alla polizia di effettuare perquisizioni e ispezioni, nonché di sequestrare abitazioni e corrispondenza. Questa decisione è stata presa in seguito a una serie di massacri che hanno scosso la nazione, tra cui:
- L’omicidio di 11 persone a Playas il 19 luglio
- L’omicidio di 17 persone in un bar a El Empalme il 27 luglio
Questi eventi tragici hanno evidenziato la gravità della situazione e la necessità di interventi rapidi e incisivi.
la questione delle armi e dei diritti umani
Il Ministero dell’Interno ha rivelato che dei 5.268 omicidi registrati, 4.652 sono avvenuti con armi da fuoco, evidenziando il ruolo centrale delle armi nella violenza attuale. La proliferazione delle armi, spesso di provenienza illecita, ha reso più letali gli scontri tra bande e ha aumentato il rischio per la popolazione civile, già vulnerabile a causa della crescente insicurezza.
In questo contesto di emergenza, la Corte Costituzionale dell’Ecuador sta esaminando il nuovo decreto del presidente Noboa. Negli ultimi mesi, la Corte ha sollevato interrogativi riguardo al ricorso frequente al concetto di “gravi disordini interni” da parte del governo. Questo richiamo alle forze di sicurezza ha sollevato preoccupazioni riguardo a potenziali violazioni dei diritti umani e all’uso eccessivo della forza. La Corte ha esortato l’esecutivo a combattere le bande criminali attraverso meccanismi ordinari, piuttosto che adottare misure straordinarie che potrebbero compromettere le libertà civili.
L’anno 2025 si sta rivelando cruciale per l’Ecuador, non solo per la lotta contro la violenza, ma anche per la definizione di un futuro più sicuro e giusto per tutti i suoi cittadini. Con oltre 5.000 omicidi già registrati, le sfide che il Paese deve affrontare sono enormi e richiedono un impegno collettivo e coordinato da parte di tutte le forze politiche, sociali ed economiche per garantire un futuro migliore e più pacifico.