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In Italia l’intelligenza artificiale conquista il mondo del lavoro: dal 12% al 46% in un anno

In Italia l'intelligenza artificiale conquista il mondo del lavoro: dal 12% al 46% in un anno

In Italia l'intelligenza artificiale conquista il mondo del lavoro: dal 12% al 46% in un anno

L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il panorama lavorativo italiano, con un aumento dell’adozione che è passato dal 12% nel 2024 a un sorprendente 46% attuale. Questo cambiamento significativo, come evidenziato dalla seconda edizione dell’EY Italy AI Barometer, dimostra come le aziende italiane stiano riconoscendo sempre più il valore dell’IA per ottimizzare le operazioni e migliorare i risultati aziendali. La ricerca, condotta su un campione di 4.900 professionisti in nove paesi europei, ha rivelato che il 52% del top management ha sperimentato benefici tangibili dall’integrazione dell’IA, in particolare nella riduzione dei costi e nell’aumento dei profitti.

Adozione dell’IA in Italia

In Italia, l’adozione dell’IA è principalmente guidata da strumenti per la produttività individuale. Le applicazioni più diffuse includono:

  1. Scrittura automatica di testi – utilizzata dal 60% delle aziende.
  2. Assistenti vocali – impiegati dal 47%.
  3. Chatbot – adottati dal 40%.

Questi strumenti non solo migliorano l’efficienza lavorativa, ma permettono anche ai dipendenti di concentrarsi su compiti a maggiore valore aggiunto.

Disallineamento tra management e dipendenti

Nonostante i dati incoraggianti, emergono incoerenze significative tra la percezione del top management e quella dei dipendenti. Ad esempio, mentre il 59% dei manager ha riferito di aver aumentato l’uso dell’IA, solo il 39% dei dipendenti condivide questa esperienza. Inoltre, il 74% dei dirigenti ha una conoscenza avanzata del contesto aziendale in cui l’IA viene integrata, a fronte di una percentuale del 47% tra i dipendenti. Questo disallineamento suggerisce la necessità di una maggiore comunicazione e formazione all’interno delle aziende.

La formazione come chiave per il successo

Un altro aspetto cruciale emerso dalla ricerca riguarda la formazione. Quasi il 50% del top management crede che i dipendenti siano stati adeguatamente formati sull’uso dell’IA, mentre solo il 20% dei dipendenti concorda. Questo scollamento potrebbe rappresentare un ostacolo per una transizione efficace verso l’adozione dell’IA. La formazione continua è quindi fondamentale per garantire il successo dell’integrazione dell’IA nelle pratiche aziendali quotidiane.

In un contesto di crescente apprensione, è interessante notare che il 64% dei lavoratori italiani sta investendo nella propria formazione sull’IA, la percentuale più alta tra i paesi europei analizzati. La maggior parte dei lavoratori si sta formando in modo privato (26%) o professionale (22%), mentre un ulteriore 16% utilizza entrambe le modalità. Questo impegno nella formazione non solo riflette la volontà di adattarsi ai cambiamenti del mercato del lavoro, ma anche la ricerca di nuove opportunità professionali.

In conclusione, l’Italia si trova in una fase cruciale di trasformazione digitale, in cui l’intelligenza artificiale sta assumendo un ruolo sempre più centrale nelle strategie aziendali. Sebbene ci siano sfide da affrontare, come la formazione e la gestione delle paure legate alla sicurezza, il potenziale dell’IA per migliorare la produttività e la competitività è innegabile. Le aziende che sapranno integrare con successo queste tecnologie non solo prospereranno, ma contribuiranno a posizionare l’Italia come un leader nell’innovazione tecnologica in Europa.