Istat: un aumento di 226mila occupati nel secondo trimestre rispetto all’anno scorso

Istat: un aumento di 226mila occupati nel secondo trimestre rispetto all'anno scorso
Nel secondo trimestre del 2025, l’Italia ha registrato un incremento significativo dell’occupazione, secondo i dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). In particolare, il numero di occupati è aumentato di 226.000 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, corrispondente a un incremento percentuale dell’0,9%. Questo dato sottolinea una tendenza positiva nel mercato del lavoro italiano, nonostante le sfide economiche globali.
Aumento delle ore lavorate e tasso di occupazione
L’input di lavoro, misurato attraverso le ore lavorate secondo la Contabilità Nazionale, ha mostrato un aumento congiunturale dello 0,2% e un incremento tendenziale dell’1,7%. Questo segnale indica un miglioramento generale nell’attività economica del Paese, alimentato da vari settori che stanno contribuendo alla crescita occupazionale. Tuttavia, il numero totale di occupati, stimato dalla Rilevazione sulle Forze di Lavoro, si attesta a 24 milioni e 169 mila, rimanendo sostanzialmente invariato rispetto al trimestre precedente.
Un aspetto importante da considerare è il tasso di occupazione, che per la fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni si attesta al 62,6%. Questo valore è indicativo non solo della situazione attuale del mercato del lavoro, ma anche delle opportunità di lavoro che vengono create, specialmente in un contesto di ripresa economica post-pandemia.
Stabilità della disoccupazione e riduzione degli inattivi
Il tasso di disoccupazione, d’altra parte, si mantiene stabile al 6,3%, lo stesso livello registrato nel primo trimestre del 2025. Tuttavia, rispetto al secondo trimestre del 2024, si osserva una leggera diminuzione di 0,1 punti percentuali, suggerendo un progressivo miglioramento nel superamento della disoccupazione.
Attualmente, il numero di disoccupati è di un milione e 623 mila, con una diminuzione di 9.000 unità rispetto all’anno precedente. Questo calo rappresenta un segnale positivo, poiché indica che sempre più persone stanno trovando lavoro e che le politiche attive per l’occupazione stanno dando i loro frutti. È fondamentale osservare come le politiche governative e le misure di sostegno al lavoro stiano contribuendo a questo miglioramento.
Inoltre, un altro dato rilevante è la riduzione degli inattivi, che si attesta a 12 milioni e 294 mila, con una diminuzione di 150.000 unità rispetto all’anno precedente. Il tasso di inattività tra i 15 e i 64 anni è al 33%, rimanendo stabile rispetto al trimestre precedente e mostrando un calo di 0,4 punti rispetto al secondo trimestre del 2024. Questo calo degli inattivi è particolarmente significativo, poiché indica che sempre più persone stanno entrando nel mercato del lavoro, contribuendo a una maggiore partecipazione e inclusione economica.
Fattori che influenzano il mercato del lavoro
La situazione occupazionale è influenzata da vari fattori, tra cui le politiche fiscali e lavorative adottate dal governo italiano. Negli ultimi anni, sono state messe in atto diverse misure per incentivare l’occupazione, come:
- Sgravi fiscali per le aziende che assumono giovani e disoccupati
- Programmi di formazione per migliorare le competenze dei lavoratori
Tali iniziative hanno avuto un impatto positivo, contribuendo a ridurre il gap occupazionale e a migliorare la qualità del lavoro.
Inoltre, il settore dei servizi continua a rappresentare una porzione significativa dell’occupazione totale in Italia. Il turismo, il commercio e i servizi professionali sono tra i settori che hanno mostrato una ripresa più rapida, grazie anche all’allentamento delle restrizioni legate alla pandemia. Tuttavia, è importante notare che alcune aree, come l’industria manifatturiera, stanno affrontando sfide legate all’aumento dei costi delle materie prime e delle difficoltà nella catena di approvvigionamento.
Le prospettive per il futuro rimangono moderate, con esperti che avvertono che il mercato del lavoro potrebbe continuare a sperimentare fluttuazioni a causa delle incertezze economiche globali e delle potenziali crisi energetiche. Tuttavia, l’andamento positivo dell’occupazione nei primi sei mesi del 2025 offre spunti di ottimismo. È essenziale che le politiche economiche continuino a sostenere la crescita e a promuovere l’occupazione, in modo da garantire un futuro lavorativo stabile per i cittadini italiani.
In sintesi, i dati Istat sul mercato del lavoro italiano nel secondo trimestre del 2025 evidenziano segnali di ripresa e crescita occupazionale. Sebbene ci siano ancora sfide da affrontare, l’aumento del numero di occupati e la diminuzione della disoccupazione sono indicatori positivi per il futuro economico del Paese. La continua evoluzione delle politiche lavorative e gli investimenti nei settori chiave saranno determinanti per mantenere questo slancio e garantire opportunità per tutti.