Scoprendo la sinagoga più antica d’Europa nei Sassi di Matera

Scoprendo la sinagoga più antica d'Europa nei Sassi di Matera
In un contesto di grande interesse storico e culturale, Matera, celebre per i suoi Sassi, ha recentemente attirato l’attenzione della comunità scientifica e del pubblico grazie a una scoperta che potrebbe riscrivere parte della sua storia. Donato Rizzi, un artista materano di 67 anni, ha rivelato di aver trovato un’iscrizione epigrafica risalente a un periodo compreso tra il VI e il X secolo a.C., suggerendo la presenza di una sinagoga antica nei Sassi. Questa scoperta è il risultato di oltre vent’anni di ricerche appassionate e meticolose.
La sinagoga nei Sassi di Matera
Secondo Rizzi, la sinagoga si troverebbe all’interno di una grotta situata in via Madonna delle Grazie, nel Rione Conche, un’area centrale del Sasso Caveoso. La scoperta ha suscitato grande interesse poiché, se confermata, potrebbe rappresentare una delle sinagoghe più antiche d’Europa, addirittura antecedente alla nascita di Cristo. Le implicazioni di questa scoperta sono enormi, non solo per Matera, ma anche per la storia del popolo ebraico in Italia e in Europa.
L’importanza storica della scoperta
L’area dei Sassi ha una lunga e complessa storia di insediamenti umani che risale a millenni fa. Matera è stata un importante centro abitato fin dalla preistoria. Ecco alcuni punti chiave riguardanti la storia dei Sassi:
- Insediamenti preistorici: Matera è stata abitata da diverse popolazioni nel corso dei secoli.
- Quartiere ebraico: Fino al XVI secolo, un quartiere ebraico prosperava nella zona, prima dell’editto di espulsione degli spagnoli.
- Riconoscimenti: Nel settembre 2019, il sito è stato visitato da due illustri rappresentanti della comunità ebraica, i quali hanno confermato la presenza di elementi tipici della liturgia ebraica.
Un appello alla comunità e alle istituzioni
Rizzi ha espresso la sua determinazione a proseguire le ricerche, sottolineando di aver trovato elementi inconfondibili della cultura ebraica. Tuttavia, ha anche notato che l’interesse delle istituzioni sembra essere diminuito. “Mi aspetto ora un sostegno concreto per arrivare a certificazioni definitive e poter affermare senza esitazioni che qui si trova una delle più antiche sinagoghe d’Europa”, ha dichiarato Rizzi, manifestando il suo fervente desiderio di vedere riconosciuto il valore storico della sua scoperta.
Il richiamo di Rizzi non è solo un appello alla comunità scientifica, ma rappresenta un invito a riflettere sull’importanza del patrimonio storico e culturale di Matera. “Abbiamo il dovere di andare fino in fondo, per conoscere e riconoscere le nostre radici”, ha affermato l’artista. In un periodo in cui l’identità culturale è spesso in discussione, riscoprire i legami con il passato può fornire una nuova prospettiva sul presente e sulle future generazioni.
La scoperta di una sinagoga antica nei Sassi di Matera non è solo un fatto arido di archeologia, ma un elemento che può fungere da ponte tra diverse culture e tradizioni. La valorizzazione di questo patrimonio potrebbe rivelarsi un volano per il turismo culturale, attirando visitatori da tutto il mondo desiderosi di scoprire una storia che parla di integrazione, diversità e compartecipazione.
Ora, più che mai, è essenziale che la comunità locale, le istituzioni e gli studiosi uniscano le forze per sostenere le ricerche di Rizzi e garantire che gli elementi storici e culturali vengano preservati e valorizzati. La storia di Matera è una storia di stratificazioni, di segni lasciati nel tempo da popoli e culture diverse. La scoperta di una sinagoga antica nei Sassi potrebbe non solo arricchire la storia della città, ma anche fornire nuove chiavi di lettura per il nostro presente.