Il futuro dell’agricoltura in Campania: tra sfide strutturali e opportunità di export

Il futuro dell'agricoltura in Campania: tra sfide strutturali e opportunità di export
L’agricoltura campana si presenta come un mosaico complesso, ricco di sfide e opportunità. La recente ricerca condotta da Nomisma su incarico dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania ha messo in luce le criticità e le potenzialità del settore, offrendo un’analisi dettagliata presentata durante l’evento ‘Campania Mater’, tenutosi a Napoli il 17 e 18 settembre 2023. Questo studio delinea un quadro aggiornato dell’agricoltura nella regione, evidenziando temi cruciali come l’uso delle risorse, le dinamiche demografiche e le tendenze di consumo.
Risorse naturali sotto pressione
Uno dei temi centrali dell’analisi riguarda le risorse fondamentali come suolo e acqua, che si trovano sotto crescente pressione. Nel 2023, il consumo di suolo in Campania ha raggiunto i 143.000 ettari, corrispondenti all’11% del territorio regionale. Napoli emerge come epicentro di questa problematica, con oltre un terzo delle superfici compromesse. La vulnerabilità ai nitrati è un’altra questione critica, con 316.000 ettari classificati come zone a rischio, coinvolgendo il 72% delle aree agricole e quasi la metà della popolazione regionale. Inoltre, la scarsità d’acqua rappresenta una questione cronica, con indici di deficit tra i più elevati in Europa.
Demografia e forza lavoro
Le comunità rurali e le aree interne della Campania affrontano difficoltà significative. Tra il 2019 e il 2024, la regione ha registrato una perdita di circa il 4% della popolazione, con picchi di -5,8% a Napoli e -5,1% a Benevento. Questo calo demografico impatta direttamente sulla vitalità dei territori e sulla disponibilità di forza lavoro agricola. La contrazione della Superficie Agricola Utilizzata (SAU), che ha visto un decremento del 10% tra il 2010 e il 2020, aggrava ulteriormente la situazione.
Evoluzione dei consumi e cambiamento climatico
L’analisi di Nomisma ha messo in evidenza un’evoluzione nei consumi alimentari, con un calo nei volumi di frutta e carne, mentre cresce la spesa per oli e grassi. Tuttavia, l’agricoltura biologica offre un barlume di speranza: le superfici coltivate biologicamente sono quintuplicate nell’ultimo decennio, raggiungendo nel 2023 il 20% della SAU regionale. Questo indica una crescente consapevolezza dei consumatori verso scelte alimentari più sostenibili.
Il cambiamento climatico rappresenta un ulteriore fattore critico. Negli ultimi decenni, la temperatura media in Italia è aumentata di 1,3°C, influenzando la stabilità dei raccolti. Per affrontare queste sfide, lo studio suggerisce che la Campania deve adottare pratiche agricole resilienti, migliorare la gestione delle risorse idriche e diversificare le colture.
Nonostante queste problematiche, il comparto agroalimentare campano sta mostrando un notevole dinamismo. L’export ha raggiunto nel 2024 i 5,7 miliardi di euro, segnando un incremento del 111% rispetto al 2014. I prodotti trainanti includono ortofrutta trasformata, prodotti da forno e lattiero-caseari, confermando l’identità internazionale delle filiere certificate.
L’indagine ha anche trattato il tema dello spreco alimentare, evidenziando che quasi metà della frutta prodotta in Campania resta nei campi. Questo fenomeno sottolinea la necessità di migliorare i processi di raccolta e distribuzione. La formazione e l’innovazione sono cruciali: il 60% dei conduttori agricoli ha un titolo di studio non superiore alla licenza media, ma si registra un aumento della formazione continua e un incremento del 55% nel numero di iscritti agli istituti agrari dal 2015.
Particolare attenzione è rivolta anche ai giovani e alle donne nell’agricoltura. Sebbene il numero di aziende condotte da under 40 sia diminuito del 24% dal 2019 al 2024, la Campania si colloca tra le prime regioni italiane per imprese giovanili e si distingue per la forte presenza femminile, che rappresenta il 38,8% delle aziende agricole.
In sintesi, il quadro complessivo che emerge dalla ricerca di Nomisma è quello di un sistema agroalimentare che, sebbene affronti sfide complesse come il consumo di suolo e lo spopolamento, manifesta anche punti di forza significativi. La crescita dell’export, la multifunzionalità delle aziende agricole e l’espansione dell’agricoltura biologica sono segni di un settore in grado di evolversi e adattarsi alle nuove condizioni di mercato e alle esigenze della società.