Gestione forestale: come adattarsi ai cambiamenti del contesto secondo Vacchiano dell’UniMi

Gestione forestale: come adattarsi ai cambiamenti del contesto secondo Vacchiano dell'UniMi
Oggi, presso l’Università degli Studi di Milano, si è svolto un evento di grande importanza per la gestione e la salvaguardia delle foreste italiane. Giorgio Vacchiano, docente di Gestione e Pianificazione Forestale, ha presentato i primi dati scientifici del progetto #RigeneraBoschi, un’iniziativa lanciata da Sorgenia con il patrocinio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Questo progetto, avviato nel 2024, ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza delle foreste e di raccogliere dati utili per la protezione del patrimonio boschivo italiano, sempre più minacciato dai cambiamenti climatici e dalle attività umane.
L’importanza di un approccio personalizzato
Nel suo intervento, Vacchiano ha sottolineato che la salute degli alberi e la loro capacità di adattarsi ai cambiamenti climatici variano in base al contesto in cui si trovano. “È fondamentale adattare l’intensità e il tipo di gestione forestale al luogo in cui si sviluppa la foresta”, ha affermato, evidenziando l’importanza di un approccio personalizzato alla gestione forestale. Questo messaggio è cruciale, poiché le foreste italiane, che coprono circa il 38% del territorio nazionale, sono estremamente diverse tra loro e richiedono strategie specifiche per garantire la loro salute e sostenibilità.
Monitoraggio e risultati
Il progetto #RigeneraBoschi ha coinvolto il monitoraggio di cinque siti forestali italiani, con l’obiettivo di analizzare vari parametri cruciali per la salute degli alberi. Ogni ora, sono stati misurati quattro indicatori principali:
- Crescita del diametro degli alberi
- Oscillazioni del fusto
- Flusso della linfa
- Qualità della fotosintesi nelle foglie
Questi dati sono stati raccolti grazie all’utilizzo di tree-talkers, dispositivi innovativi basati sulla tecnologia Internet of Things (IoT), che consentono di monitorare in tempo reale le condizioni ambientali e vegetative. Vacchiano ha spiegato che il monitoraggio ha messo in evidenza differenze significative tra le aree gestite e quelle lasciate alla naturale evoluzione. “Abbiamo confrontato una parte del bosco in cui erano state effettuate attività di cura e gestione con una parte lasciata senza interventi. I dati sono chiari: una gestione forestale ben eseguita migliora la stabilità meccanica delle piante e accelera la loro crescita”, ha affermato. Nei quattro siti monitorati, le piante che hanno beneficiato di interventi di diradamento hanno mostrato un incremento della crescita compreso tra il 12% e il 40% rispetto a quelle cresciute in aree più dense.
L’impatto del cambiamento climatico
Un punto cruciale del discorso di Vacchiano è stato l’effetto del cambiamento climatico sugli ecosistemi forestali. “L’impatto degli eventi estremi, come le ondate di calore e le tempeste, è visibile e preoccupante”, ha osservato. Ha anche messo in guardia sulla necessità di comprendere i limiti dell’adattamento delle piante ai cambiamenti ambientali. “Dobbiamo essere consapevoli che l’adattamento ha un limite e che è imperativo identificare quale sia questo limite per sviluppare strategie di gestione appropriate”, ha detto, enfatizzando l’importanza di affrontare la questione non solo attraverso pratiche di gestione forestale, ma anche riducendo le emissioni di gas serra.
La presentazione di oggi ha rappresentato un passo fondamentale verso la creazione di una rete di conoscenze scientifiche che possano supportare la gestione sostenibile delle foreste italiane. Attraverso l’analisi dei dati raccolti, è possibile sviluppare strategie che non solo migliorano la salute degli alberi, ma che contribuiscono anche alla resilienza degli ecosistemi forestali in un contesto di crescente pressione ambientale.
Il progetto #RigeneraBoschi si inserisce, quindi, in un panorama più ampio di iniziative dirette a preservare le foreste, che sono vitali per la biodiversità, la regolazione del clima e il benessere umano. La ricerca svolta da Vacchiano e dal suo team rappresenta un contributo significativo alla comprensione delle dinamiche forestali e alla necessità di un approccio olistico e contestualizzato nella gestione delle risorse naturali. La sfida che ci attende è quella di armonizzare le esigenze di sviluppo umano con la necessità di preservare la nostra eredità naturale, un compito che richiede collaborazione, innovazione e una visione a lungo termine.