Orsini: un piano industriale triennale per un cambio di passo decisivo

Orsini: un piano industriale triennale per un cambio di passo decisivo
Nel contesto attuale di incertezze economiche e politiche, Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha lanciato un appello a una trasformazione necessaria per affrontare le sfide di crescita economica in Italia. Durante il suo intervento a ‘Libertà’, la festa di Forza Italia tenutasi a Telese Terme, Orsini ha sottolineato l’importanza di un approccio strategico e lungimirante, evidenziando la necessità di un piano industriale che si estenda su un orizzonte di tre anni.
In un periodo in cui ci si avvicina alla legge di bilancio, Orsini ha affermato che l’Italia non può continuare a rincorrere le modifiche delle leggi precedenti. “Serve un atto di coscienza”, ha dichiarato, sottolineando come sia fondamentale innalzare il livello del dibattito economico e fissare obiettivi a lungo termine. Solo attraverso un piano industriale ben definito e visionario si potrà realmente mettere al centro della strategia nazionale la crescita economica sostenibile.
La questione dei salari
Uno degli aspetti cruciali sottolineati da Orsini riguarda la necessità di affrontare in modo diretto la questione dei salari. Confindustria, sotto la sua guida, sta collaborando attivamente con i sindacati per migliorare le condizioni retributive dei lavoratori. “Noi siamo tra quelli che pagano meglio”, ha dichiarato, ma ha anche riconosciuto che c’è spazio per fare di più. Tra le proposte, quella di contratti di produttività è una delle strade esplorate, poiché rappresenta un’opportunità per legare maggiormente la retribuzione alla performance e alla crescita delle aziende.
Inoltre, Orsini ha affrontato il problema dei cosiddetti contratti pirata, che inquinano il mercato del lavoro. Questi contratti, spesso sottoscritti da organizzazioni non rappresentative, minano la dignità del lavoro e la competitività delle aziende che operano nel rispetto delle normative. Combattere questa pratica è fondamentale per garantire un mercato del lavoro equo e giusto.
Un’analisi più profonda
In risposta all’invito del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a fare la propria parte aumentando i salari, Orsini ha sottolineato la necessità di un’analisi più profonda. “Sì, poi dopo dobbiamo fare anche il raffronto con gli altri paesi, del costo fiscale del paese sulla busta paga al netto del lavoratore”, ha affermato, evidenziando che la competitività dei salari italiani non può essere valutata in modo isolato. Questo richiede una riflessione oggettiva e una comparazione con le politiche fiscali adottate da altri Stati, in particolare quelli europei, per capire come l’Italia possa migliorare la propria posizione.
La necessità di un piano industriale triennale
Il contesto economico in cui si muove l’Italia è complesso e sfidante. Negli ultimi anni, il Paese ha affrontato crisi economiche, la pandemia di COVID-19 e ora l’incertezza globale generata dai conflitti internazionali e dalle crisi energetiche. Questi eventi hanno reso evidente che è necessario un ripensamento delle strategie di sviluppo economico. La proposta di Orsini di un piano industriale triennale potrebbe rappresentare un passo fondamentale per delineare una visione chiara e condivisa, che tenga conto delle esigenze delle imprese, dei lavoratori e della società nel suo complesso.
Il piano industriale dovrebbe includere:
- Investimenti in innovazione e tecnologia.
- Maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale.
- Formazione adeguata per i lavoratori.
In un’epoca in cui la transizione ecologica è diventata una priorità globale, le aziende italiane hanno l’opportunità di posizionarsi come leader nel settore della green economy. Questo richiederà un impegno concertato da parte di tutti gli attori coinvolti, dal governo alle imprese, passando per le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria.
Infine, il messaggio di Orsini è chiaro: per far ripartire l’Italia è necessario un cambio di passo. Un piano industriale a lungo termine può fornire la roadmap necessaria per navigare le difficoltà attuali e costruire un futuro più prospero. La collaborazione tra imprese, governo e sindacati sarà fondamentale per raggiungere questo obiettivo, e ogni attore deve assumersi la responsabilità di contribuire a un progetto comune che metta davvero al centro la crescita e il benessere del Paese.