Proger e Lombardi: la nuova ingegneria per affrontare il cambiamento climatico urgente

Proger e Lombardi: la nuova ingegneria per affrontare il cambiamento climatico urgente
Il cambiamento climatico è un tema di crescente importanza, e Marco Lombardi, CEO di Proger, ha lanciato un appello chiaro durante l’evento “Strategie di Adattamento per un Cambiamento Climatico che Non Aspetta: Ingegneria per i Territori e per il Patrimonio Culturale”. Questo incontro, tenutosi alla 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, ha visto la partecipazione di esperti provenienti da diversi settori, tra cui ingegneri, imprenditori e filosofi, tutti uniti per discutere le sfide e le opportunità legate al cambiamento climatico.
Lombardi ha messo in evidenza l’urgenza della situazione, affermando che “non è più il tempo di attendere”. Ha richiamato l’importanza di adottare strategie innovative e strumenti di monitoraggio predittivo per affrontare le sfide climatiche. La sinergia tra ingegneria tradizionale, innovazioni tecnologiche e intelligenza artificiale sarà cruciale per garantire un futuro sostenibile.
la storicità dell’ingegneria italiana
Francesco Rutelli, presidente del Soft Power Club, ha ricordato l’importanza storica dell’Italia nell’ambito dell’ingegneria e dell’architettura. Ha sottolineato che il nostro paese ha dato vita a concetti fondamentali come quelli di città e acquedotti. Rutelli ha esortato a riflettere su come adattare le nostre città, le imprese e il patrimonio culturale ai cambiamenti climatici, mantenendo viva l’eredità culturale e scientifica italiana.
la sfida energetica e la gestione delle risorse idriche
Il Ministro per l’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha partecipato all’evento sottolineando che la vera sfida per il futuro sarà energetica. Ha evidenziato che il fabbisogno energetico nazionale è destinato a raddoppiare nei prossimi quindici anni e ha richiamato l’attenzione sulla gestione intelligente delle risorse idriche. Ha dichiarato: “Piove troppo, ma non riusciamo a conservare le acque, e quando arriva la siccità non sappiamo da dove attingere”, evidenziando l’urgenza di investire in infrastrutture idriche adeguate.
Erasmo D’Angelis, presidente della Earth Water Agenda Foundation, ha approfondito il tema della gestione idrica, affermando che senza un adeguato controllo degli eccessi idrici e la manutenzione di acquedotti e dighe, non vi è futuro. Allo stesso modo, Federica Brancaccio, presidente dei costruttori edili (Ance), ha evidenziato l’importanza della rigenerazione urbana, chiedendo alle istituzioni di fornire regole nuove e fondi certi per affrontare questa sfida.
innovazione e intelligenza artificiale
Un altro tema centrale dell’incontro è stata l’applicazione dell’intelligenza artificiale e dell’innovazione tecnologica all’ingegneria predittiva. Alberto Tripi, presidente di Almaviva, ha dichiarato che attendere che si verifichino le catastrofi per poi intervenire è non solo costoso, ma anche inefficace. La capacità di prevedere eventi avversi prima che accadano non solo salva vite umane, ma protegge anche patrimoni e risorse economiche.
Giulio Boccaletti, direttore scientifico del Centro Euro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici, ha condiviso la sua visione sulla necessità di affrontare i cambiamenti climatici con competenza e ricerca scientifica. Paola Darò, ingegnere del Consorzio Proger Mens-Sacertis, ha fornito dati significativi sulla manutenzione delle infrastrutture, evidenziando che molte opere infrastrutturali italiane risalgono al dopoguerra e necessitano di un attento programma di manutenzione.
Chicco Testa, già presidente di Enel e ora vicepresidente di Proger, ha concluso il suo intervento sottolineando che i tempi sono maturi per affrontare la sfida dell’adattamento al cambiamento climatico. Ha affermato: “Non importa se il cambiamento climatico sia il risultato dell’antropizzazione selvaggia o di un ciclo naturale. Dobbiamo agire”, richiamando l’attenzione sulla necessità di adattare le nostre vite e opere a un clima in continua evoluzione.
Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Fondazione Biennale, ha evidenziato come la Biennale 2025 possa diventare un’opportunità per riflettere su nuove filosofie della natura e della tecnologia. Ha concluso con un appello alla collaborazione tra professionisti: “Meno avvocati, più ingegneri”, sottolineando l’importanza di progettazione e pianificazione per affrontare le sfide del futuro.