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Borsa europea in difficoltà: Milano segna un calo dello 0,9% mentre Parigi arranca

Borsa europea in difficoltà: Milano segna un calo dello 0,9% mentre Parigi arranca

Borsa europea in difficoltà: Milano segna un calo dello 0,9% mentre Parigi arranca

Le borse europee hanno vissuto una giornata di contrazione, con Parigi che ha registrato un forte calo del 2%. Questo ribasso è stato innescato dalle dimissioni del primo ministro francese, Sébastien Lecornu, che ha annunciato la sua decisione in un momento critico per il governo, già alle prese con una crescente opposizione e sfide economiche. Lecornu, in carica dal maggio 2022, ha affrontato numerose difficoltà, tra cui dibattiti su riforme fiscali e politiche energetiche, che hanno messo a dura prova la stabilità del suo esecutivo. Le sue dimissioni hanno immediatamente impattato il sentiment degli investitori, costringendoli a rivedere le loro posizioni nel mercato.

Milano e altre piazze europee

Milano ha seguito la tendenza negativa, chiudendo in calo dello 0,9%. L’indice FTSE MIB ha risentito dell’incertezza politica e delle turbolenze economiche, con gli investitori preoccupati per la stabilità del governo italiano. Anche altre piazze europee, come Madrid e Francoforte, hanno mostrato segni di debolezza, chiudendo rispettivamente a -0,53% e -0,2%. Londra ha mantenuto un andamento simile, con un calo dello 0,2%. Queste fluttuazioni nei mercati azionari sono emblematiche di un clima di cautela, dove le preoccupazioni politiche e le sfide economiche continuano a dominare l’agenda degli investitori.

Indicatori economici e materie prime

In un contesto globale di incertezze, i future americani si sono mostrati più ottimisti, nonostante l’assenza di dati macroeconomici significativi. Questo potrebbe suggerire una certa resilienza nel mercato statunitense, che si trova in una fase di recupero dopo mesi di volatilità. Tuttavia, l’attenzione rimane alta su come gli sviluppi in Europa potrebbero influenzare il clima economico globale.

Un altro indicatore interessante è rappresentato dagli spread tra i titoli di stato europei. Lo spread tra i titoli di stato francesi (Oat) e quelli tedeschi (Bund) ha toccato i massimi dell’anno a 86,4 punti, mentre il differenziale tra i Btp italiani e i Bund si è spostato a 83,6 punti. Questo aumento degli spread è spesso un segnale di preoccupazione per gli investitori riguardo alla stabilità economica e politica, in particolare in un contesto di alta inflazione e tassi di interesse crescenti.

In Italia, il rendimento del Btp è aumentato di 3,3 punti, raggiungendo il 3,54%, mentre il rendimento tedesco è salito di 0,7 punti al 2,7%. I titoli francesi, d’altro canto, hanno visto un incremento di 6,3 punti, portando il rendimento al 3,57%, con il differenziale tra Roma e Parigi che si è attestato su un valore negativo di 2,8 punti.

Nel frattempo, le materie prime hanno mostrato andamenti contrastanti. Il prezzo del petrolio ha registrato un aumento dell’1,18%, portandosi a 61,62 dollari al barile, mentre i prezzi del gas sono saliti del 3,58% a 32,54 euro per megawattora, spinti dalle temperature rigide che stanno colpendo l’Europa centrale e settentrionale. Questa situazione climatica ha sollevato preoccupazioni per la fornitura energetica, in un continente già alle prese con le ripercussioni della crisi energetica e delle sfide legate alla transizione verso fonti rinnovabili.

Settore bancario e investimenti

Nel panorama azionario, il settore bancario francese ha sofferto particolarmente a causa delle notizie politiche. SocGen ha registrato un calo del 6,73%, seguita da BNP Paribas (-5,22%) e Credit Agricole (-5,11%). Anche i titoli bancari italiani hanno risentito della situazione generale, con Unicredit e Intesa che hanno chiuso entrambe a -2%. Monte dei Paschi di Siena e Mediobanca hanno riportato perdite simili, mentre Banco BPM e BPER hanno mostrato una contrazione più contenuta, chiudendo rispettivamente a -0,35% e -0,3%.

In un contesto di vendite diffuse, pochi settori sono riusciti a registrare rialzi significativi. I titoli legati all’energia, come BP e Shell, hanno visto un incremento rispettivamente dell’1,1% e dell’1,05%, mentre Eni ha chiuso a +0,9%. Tuttavia, non è andata bene per TotalEnergies, che ha visto il suo valore scendere dell’0,85%. Nel settore automobilistico, Stellantis ha ridotto la sua corsa con un incremento modesto dello 0,37%, mentre Renault ha subito un ribasso del 3,44%, anch’esso influenzato dalle turbolenze politiche in Francia.

La giornata di oggi evidenzia chiaramente come gli sviluppi politici e le incertezze economiche possano influenzare significativamente i mercati. Con le borse europee che continuano a navigare in acque tempestose, gli investitori rimangono cauti, monitorando attentamente gli avvenimenti in Francia e il loro impatto sull’economia regionale e globale.