Firenze celebra la settima edizione del Festival nazionale dell’Economia civile

Firenze celebra la settima edizione del Festival nazionale dell'Economia civile
Si è recentemente conclusa la settima edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, un evento che ha avuto luogo presso il maestoso Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, a Firenze. Questa edizione ha visto una partecipazione attiva di giovani e organizzazioni giovanili, premiati durante l’ultimo panel intitolato “Democrazia è partecipazione”. Il Festival, secondo le parole del suo direttore, Leonardo Becchetti, co-fondatore di NeXt Economia, deve essere visto non solo come un evento isolato, ma come un movimento che si sviluppa nel tempo.
Becchetti ha sottolineato come il Festival miri a innescare cambiamenti significativi in vari ambiti, dal consumo responsabile al risparmio, fino all’impegno attivo dei cittadini. L’idea centrale è che la sensibilità manifestata durante il Festival non debba essere un episodio isolato, ma debba tradursi in un impegno costante da parte di tutti per il bene comune. L’importanza di questo messaggio è accentuata dall’attualità del contesto globale, dove la partecipazione attiva è necessaria per affrontare le sfide sociali ed economiche.
Importanza della democrazia partecipata
Tra i momenti più significativi del Festival, il presidente di Federcasse–Bcc, Augusto dell’Erba, ha evidenziato l’importanza della democrazia partecipata, un tema di grande rilevanza considerando le attuali crisi politiche e sociali in diverse parti del mondo. “Quando discutiamo di economia civile e di Festival, vogliamo far capire che oltre alla beneficenza e alla filantropia, esiste un’economia che produce un beneficio collettivo”, ha dichiarato dell’Erba. Questo approccio mira a ripristinare la fiducia nel potere della comunità e nei processi democratici, soprattutto in un periodo in cui il deficit di democrazia è palpabile in molte nazioni.
Il ruolo dell’impresa sociale
Un altro aspetto fondamentale emerso durante il Festival è stato il concetto di impresa sociale e il suo ruolo nello sviluppo dei territori. Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, ha affermato che il Festival rappresenta un momento cruciale di riflessione sulle dinamiche economiche e sociali del Paese. “L’impresa deve mettere al centro del proprio modello lo sviluppo delle persone e dei territori”, ha detto Gardini, sottolineando come questa logica si discosti dalla tradizionale ricerca di profitto.
Gardini ha avvertito della necessità di combattere l’astensione e l’indifferenza, che rappresentano una vera e propria perdita di democrazia. “Partecipare è una scelta economica, ma è anche una grande scelta politica e sociale”, ha ribadito, evidenziando la connessione tra economia civile e partecipazione attiva.
La voce dei giovani
Un altro elemento di grande importanza è stata la presenza dei giovani. Il riconoscimento di giovani organizzazioni e iniziative giovanili è stato un segnale positivo di come le nuove generazioni stiano prendendo parte attivamente ai processi di cambiamento. Il Festival ha rappresentato un palcoscenico per le idee innovative e le iniziative che mirano a costruire un futuro più sostenibile e inclusivo. I premiati hanno avuto l’opportunità di condividere le loro esperienze e le loro visioni, ispirando altri a intraprendere percorsi simili.
In un contesto in cui la crisi climatica e le disuguaglianze sociali stanno diventando sempre più pressanti, il Festival dell’Economia Civile ha ribadito l’importanza di un’economia che non si limiti a generare profitti, ma che si impegni a promuovere il benessere collettivo. Le discussioni, i workshop e le tavole rotonde hanno messo in luce come sia possibile costruire un modello economico alternativo, basato su valori di solidarietà, sostenibilità e giustizia sociale.
La settima edizione del Festival ha visto la partecipazione di esperti, accademici e attivisti provenienti da diverse parti d’Italia, creando un’atmosfera di confronto e collaborazione. La varietà di prospettive ha arricchito il dibattito, contribuendo a delineare una visione condivisa del futuro dell’economia civile nel Paese.
In sintesi, il Festival Nazionale dell’Economia Civile si è confermato come un punto di riferimento per tutti coloro che credono nella necessità di un cambiamento profondo e duraturo in ambito economico e sociale. Le idee e i progetti emersi durante questi giorni a Firenze rappresentano una base solida su cui costruire un futuro migliore, in cui la partecipazione e l’impegno civico siano al centro delle dinamiche sociali. L’auspicio è che questa edizione possa stimolare un impegno costante e collettivo, capace di affrontare le sfide del presente e del futuro.