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Il ghiaccio delle Alpi: un viaggio sorprendente verso l’Antartide

Il ghiaccio delle Alpi: un viaggio sorprendente verso l'Antartide

Il ghiaccio delle Alpi: un viaggio sorprendente verso l'Antartide

Una nuova avventura scientifica ha preso il via dal porto di Trieste con la nave rompighiaccio Laura Bassi, di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs). Questa missione, parte della 41esima campagna del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra), prevede un lungo viaggio attraverso l’Oceano Indiano. A bordo, oltre alla strumentazione scientifica e ai materiali necessari per le ricerche, la Laura Bassi trasporta un carico molto speciale: le carote di ghiaccio raccolte nell’ambito dell’iniziativa internazionale Ice Memory.

Il progetto Ice Memory

Questo progetto, riconosciuto dall’Unesco e supportato da diverse istituzioni scientifiche, tra cui l’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Isp) e l’Università Ca’ Foscari Venezia, ha come obiettivo la creazione di un archivio globale di campioni di ghiaccio provenienti da ghiacciai minacciati dal cambiamento climatico. Questi campioni rappresentano una vera e propria banca dati climatica, contenente informazioni preziose sui gas serra, aerosol e inquinanti dell’atmosfera passata. La loro analisi è fondamentale per comprendere l’evoluzione del clima e dell’ambiente terrestre.

Dettagli della missione

L’arrivo della Laura Bassi in Nuova Zelanda è previsto per metà novembre, mentre il rientro a Trieste avverrà nella seconda metà di aprile 2026, dopo una missione di oltre 190 giorni. La nave ha beneficiato di un piano di ammodernamento e manutenzione straordinaria, reso possibile da un investimento di 4 milioni di euro stanziati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur). Questo intervento ha migliorato ulteriormente le capacità della nave, rendendola più adatta ad affrontare le sfide dell’Antartide.

Franco Coren, direttore del Centro Gestione Infrastrutture Navali dell’Ogs, spiega che la spedizione si dividerà in due fasi. La prima fase sarà dedicata all’approvvigionamento della base Mario Zucchelli, che inizierà a fine novembre. La Laura Bassi collaborerà con la nave rompighiaccio coreana Araon, alternandosi lungo la rotta per supportarsi reciprocamente. Questa cooperazione è fondamentale in un ambiente così ostile, dove le condizioni possono cambiare rapidamente.

Trasporto e conservazione delle carote di ghiaccio

Il vero cuore di questa spedizione è rappresentato dalle carote di ghiaccio, estratte nel maggio 2025 sul Grand Combin in Svizzera e nel 2016 sul Monte Bianco in Francia. Questi campioni attraverseranno due emisferi in un viaggio di oltre cinquanta giorni per giungere finalmente in Antartide. Carlo Barbante, professore all’Università Ca’ Foscari Venezia e cofondatore del progetto Ice Memory, descrive questo traguardo come un sogno realizzato dopo dieci anni di lavoro.

Le operazioni di trasporto e conservazione dei campioni coinvolgeranno tutti e tre gli enti attuatori del Pnra. In particolare, Enea si occuperà della gestione della catena del freddo e della logistica, un compito cruciale poiché i campioni devono essere mantenuti a temperature rigorosamente controllate. Quando la Laura Bassi arriverà presso la base costiera Mario Zucchelli, le carote di ghiaccio saranno trasferite in aereo presso la stazione italo-francese Concordia, situata nel plateau antartico.

Questo volo, della durata di quasi cinque ore, sarà operativo senza riscaldamento nella carlinga per mantenere la temperatura a -20°C. Una volta giunti a Concordia, le carote verranno collocate all’interno dell’Ice Memory Sanctuary, una galleria scavata a circa 4 metri di profondità nella neve, lunga 35 metri e alta e larga 5. Questa ice cave è stata realizzata senza l’uso di materiali da costruzione, al fine di minimizzare l’impatto ambientale.

Giuliana Panieri, direttrice dell’Istituto di Scienze Polari del Cnr, sottolinea l’importanza di questa missione internazionale nel salvaguardare gli archivi naturali del clima, un patrimonio prezioso per la comunità scientifica futura. L’iniziativa Ice Memory è un esempio di come la cooperazione tra diversi enti e nazioni possa portare a risultati significativi nella lotta contro il cambiamento climatico.

L’importanza di queste ricerche va oltre il semplice valore scientifico; esse rappresentano un atto di responsabilità verso le generazioni future. I dati raccolti da questi campioni di ghiaccio potrebbero fornire risposte cruciali per affrontare le sfide climatiche del nostro tempo. L’adozione di tecnologie avanzate e l’impegno di scienziati da tutto il mondo evidenziano un crescente riconoscimento della necessità di preservare il nostro ambiente e comprendere il passato per meglio affrontare il futuro.

In questo contesto, il viaggio della Laura Bassi non è solo un’operazione logistica, ma un’importante missione scientifica che riflette l’impegno globale per la ricerca e la sostenibilità. Mentre la nave si dirige verso l’Antartide, il suo carico di ghiaccio delle Alpi rappresenta una connessione tangibile tra le montagne europee e il continente più remoto del pianeta, un simbolo della lotta contro il cambiamento climatico e della speranza per il futuro.