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Sostenibilità e innovazione: il ruolo cruciale della consapevolezza data-driven e del passaporto digitale secondo Meacci di Omnisyst

Sostenibilità e innovazione: il ruolo cruciale della consapevolezza data-driven e del passaporto digitale secondo Meacci di Omnisyst

Sostenibilità e innovazione: il ruolo cruciale della consapevolezza data-driven e del passaporto digitale secondo Meacci di Omnisyst

La sostenibilità rappresenta una delle sfide più importanti del nostro tempo, sia per le aziende che per la società in generale. Enrico Meacci, CEO di Omnisyst, ha recentemente condiviso la sua visione su come le aziende possano intraprendere un percorso verso l’economia circolare durante il convegno “Creare valore economico sostenibile attraverso la gestione circolare dei residui industriali”, tenutosi presso la SDA Bocconi School of Management. Questo evento, organizzato in collaborazione con Omnisyst, ha messo in evidenza le opportunità e le sfide legate all’implementazione di pratiche sostenibili nel mondo degli affari.

Secondo Meacci, non esiste una soluzione universale applicabile a tutte le aziende. Tuttavia, è possibile delineare tre fasi di maturità verso la circolarità, ciascuna associata a specifici domini tecnologici. Questi step possono fornire una guida pratica per le aziende che desiderano evolversi verso modelli di business più sostenibili e responsabili.

Consapevolezza data-driven

Il primo step proposto da Meacci è la consapevolezza data-driven, che implica l’utilizzo dell’analisi dei dati per prendere decisioni informate. In un mondo sempre più orientato ai dati, le aziende devono riconoscere l’importanza di raccogliere, analizzare e interpretare le informazioni relative ai propri processi produttivi e ai flussi di materiali. Questa consapevolezza consente non solo di ottimizzare le risorse, ma anche di ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza operativa.

Coinvolgimento della filiera

Il secondo step consiste nel coinvolgimento della filiera, che Meacci identifica attraverso l’uso del passaporto digitale. Questa innovazione permette di tracciare i materiali lungo l’intera catena di approvvigionamento, garantendo trasparenza e tracciabilità. I passaporti digitali possono contenere informazioni dettagliate sui materiali, come la loro origine, il loro percorso e il loro stato. Questa maggiore trasparenza migliora la fiducia tra i vari attori della filiera e contribuisce a una gestione più responsabile delle risorse.

Implementazione di modelli circolari

Il terzo step, secondo Meacci, è l’implementazione e l’iterazione di modelli circolari più complessi, che richiedono tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e il machine learning. Questi strumenti consentono alle aziende di analizzare enormi quantità di dati e di identificare pattern e tendenze non evidenti a un’analisi superficiale. Grazie a queste tecnologie, le aziende possono:

  1. Ottimizzare i propri processi di produzione.
  2. Migliorare la gestione dei rifiuti.
  3. Sviluppare soluzioni innovative per il riciclo e il riutilizzo dei materiali.

Meacci sottolinea che l’adozione di tecnologie avanzate non è l’unica sfida che le aziende devono affrontare nel loro percorso verso l’economia circolare. Sono tre le principali sfide individuate:

  1. Visione strategica chiara: Le aziende devono avere una comprensione approfondita della propria strategia di sostenibilità e di come questa si integri con la trasformazione digitale.
  2. Capacità di implementare progetti multidisciplinari: La transizione da un modello lineare a uno circolare richiede l’apporto di diverse professionalità e competenze.
  3. Condivisione dei dati lungo la filiera: I modelli circolari richiedono una maggiore quantità di dati rispetto ai modelli lineari.

La necessità di una visione chiara e di una strategia ben definita diventa quindi cruciale. Le aziende devono essere pronte a investire non solo in tecnologia, ma anche in formazione e sviluppo delle competenze del personale. Solo in questo modo potranno affrontare le sfide legate alla sostenibilità e contribuire attivamente a un futuro più circolare e responsabile.

In un contesto globale in cui la sostenibilità è diventata un imperativo, le parole di Meacci risuonano come un invito all’azione per le imprese di ogni settore. La trasformazione verso un’economia circolare non è solo un’opportunità per ridurre l’impatto ambientale, ma può anche rappresentare un vantaggio competitivo significativo, capace di attrarre nuovi clienti sensibili ai temi della sostenibilità.