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Gb colpisce duro: sanzioni a Rosneft e Lukoil per il petrolio russo

Gb colpisce duro: sanzioni a Rosneft e Lukoil per il petrolio russo

Gb colpisce duro: sanzioni a Rosneft e Lukoil per il petrolio russo

Il governo britannico ha intensificato le sue azioni contro Mosca, annunciando nuove sanzioni mirate in risposta all’invasione dell’Ucraina. Durante una visita ufficiale a Washington, la cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, ha presentato queste misure, sottolineando l’impegno della Gran Bretagna nel sostenere l’Ucraina e nel contrastare le operazioni economiche della Russia. Le nuove sanzioni si concentrano principalmente sul settore petrolifero russo, colpendo direttamente due dei colossi dell’industria: Lukoil, la più grande compagnia petrolifera privata della Russia, e Rosneft, la principale azienda statale del settore.

le sanzioni britanniche e il loro impatto

Le sanzioni britanniche non si limitano a queste due aziende, ma includono anche un totale di 51 petroliere, comunemente definite come parte della “flotta fantasma”. Queste navi sono accusate di operare al servizio degli interessi russi, contribuendo a eludere le restrizioni imposte dalla comunità internazionale. Le misure sono state pensate per esercitare una maggiore pressione economica su Mosca, rendendo più difficile per la Russia esportare il suo petrolio e mantenere la sua economia a galla.

Rachel Reeves ha evidenziato l’importanza di queste sanzioni nel contesto della continua aggressione russa in Ucraina. Ha dichiarato: “La Gran Bretagna rimane saldamente al fianco dell’Ucraina e non tollererà che il regime di Putin continui a finanziare la sua guerra attraverso le vendite di energia”. Inoltre, sono previste misure contro i commerci di greggio russo con paesi come Cina e India, che hanno mostrato una certa propensione a continuare le loro importazioni nonostante le sanzioni internazionali.

l’economia russa e le aziende colpite

Lukoil e Rosneft sono entrambe essenziali per l’economia russa. Rosneft, controllata dallo stato, è responsabile di circa il 40% della produzione di petrolio della Russia e di oltre il 50% delle esportazioni di petrolio del paese. Lukoil, dal canto suo, è una delle poche aziende russe che ha mantenuto un certo grado di autonomia gestionale, ma ha dovuto affrontare pressioni significative e critiche per le sue operazioni internazionali. Le sanzioni britanniche potrebbero avere un impatto considerevole sulle operazioni di entrambe le aziende, costringendole a rivedere le loro strategie commerciali e a cercare nuovi mercati per il loro petrolio.

la risposta della russia e il contesto internazionale

Le misure imposte dalla Gran Bretagna si inseriscono in un contesto più ampio di sanzioni che hanno coinvolto diversi paesi, tra cui Stati Uniti e Unione Europea. Queste sanzioni mirano a limitare l’accesso della Russia ai mercati internazionali e a ridurre le sue entrate petrolifere, fondamentali per finanziare il suo apparato militare e le operazioni in Ucraina. Tuttavia, la sfida rimane quella di garantire che altri paesi, soprattutto quelli con forti legami economici con la Russia, non continuino a sostenere l’acquisto di petrolio russo.

La Russia ha già risposto denunciando le restrizioni come ingiustificate e dannose per l’economia globale. Il governo russo ha affermato che continuerà a cercare nuovi acquirenti per il suo petrolio e a rafforzare le relazioni commerciali con paesi che non si allineano con le sanzioni occidentali. In particolare, la Russia ha cercato di espandere le sue esportazioni verso l’Asia, dove paesi come la Cina e l’India hanno mostrato un interesse crescente per il petrolio russo a prezzi scontati.

In conclusione, la stretta sulle aziende petrolifere russe rappresenta un elemento chiave nella strategia britannica per affrontare la crisi in Ucraina. Le nuove sanzioni mirate a Lukoil e Rosneft, insieme alle misure contro la flotta fantasma, dimostrano la determinazione del governo di Keir Starmer nel voler colpire il cuore dell’economia russa e nel sostenere il popolo ucraino nella sua lotta per la sovranità e la libertà. La comunità internazionale dovrà continuare a monitorare la situazione e a prendere misure appropriate per garantire che le sanzioni abbiano l’effetto desiderato.