Modelli innovativi per la gestione del rischio: l’approccio di Calcaterra della Fondazione Return

Modelli innovativi per la gestione del rischio: l'approccio di Calcaterra della Fondazione Return
L’argomento della gestione del rischio è diventato sempre più rilevante nel contesto attuale, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici e degli eventi estremi che colpiscono il nostro Paese. Domenico Calcaterra, responsabile scientifico della Fondazione Return, ha recentemente condiviso la sua visione durante l’incontro Adnkronos Q&A, dal titolo “Sostenibilità al bivio”. Le sue parole evidenziano la necessità di una maggiore attenzione da parte dei governi nei confronti dei rischi naturali, ambientali e antropici, con un focus particolare sul dissesto idrogeologico.
Fondazione Return e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza
La Fondazione Return è attivamente coinvolta nella valutazione e gestione dei rischi, sfruttando le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Questo strumento, creato dall’Unione Europea, ha come obiettivo il rilancio dell’economia italiana post-pandemia, ma Calcaterra sottolinea che deve essere utilizzato anche per affrontare le emergenze ambientali.
Calcaterra propone un approccio sistematico, partendo dall’analisi delle diverse tipologie di pericolosità, tra cui:
- Frane
- Alluvioni
- Terremoti
- Eruzioni vulcaniche
Questi eventi sono all’ordine del giorno in Italia, e la geografia del Paese, caratterizzata da montagne e coste, lo espone a molteplici rischi. Il degrado ambientale, che si manifesta in forme come l’inquinamento atmosferico e le contaminazioni del suolo, non solo minaccia l’ambiente, ma anche la vita delle persone e la stabilità economica.
Modelli predittivi e cambiamento climatico
Un aspetto fondamentale del lavoro della Fondazione Return è lo sviluppo di modelli predittivi per comprendere meglio le dinamiche degli eventi estremi e le loro conseguenze. Calcaterra afferma: “Stiamo sviluppando strumenti che, aggiornati allo stato dell’arte, possano migliorare la gestione dei rischi.” La sfida è passare da un approccio reattivo a uno preventivo, anticipando i problemi e attuando misure efficaci prima delle emergenze.
Il cambiamento climatico ha un ruolo centrale in questo contesto. Negli ultimi anni, l’Italia ha visto un aumento della frequenza e dell’intensità di eventi estremi, come ondate di calore e inondazioni. La Fondazione Return si propone di analizzare questi fenomeni, documentando gli effetti che hanno già avuto e continuano ad avere sul territorio italiano.
Collaborazione e sensibilizzazione
Calcaterra sottolinea l’importanza di un impegno collettivo: “È fondamentale che istituzioni, ricerca e società civile collaborino per affrontare queste sfide.” La gestione del rischio non può essere un compito esclusivo dei governi; è essenziale coinvolgere anche le comunità locali e le organizzazioni non governative. Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile affrontare in modo efficace le crisi ambientali e costruire un futuro più sostenibile.
La sensibilizzazione del pubblico è un altro aspetto cruciale. L’educazione ai rischi e alle misure di prevenzione deve iniziare fin dalla scuola, preparando le nuove generazioni a vivere in un mondo sempre più esposto ai pericoli legati ai cambiamenti climatici. La Fondazione Return si impegna a diffondere informazioni e conoscenze, affinché la consapevolezza sui temi del rischio diventi parte della cultura collettiva.
In conclusione, l’intervento di Domenico Calcaterra offre uno sguardo illuminante sulla situazione attuale riguardante i rischi naturali e antropici in Italia. La Fondazione Return si propone come un attore chiave nel creare un futuro più sicuro e sostenibile, attraverso la ricerca, la formazione e la sensibilizzazione. L’impegno di Calcaterra e della sua squadra rappresenta un passo importante verso una gestione più consapevole e responsabile dei rischi che ci circondano.