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Second Hand Effect: un’opportunità per risparmiare 450mila tonnellate di CO2 nel 2024

Second Hand Effect: un'opportunità per risparmiare 450mila tonnellate di CO2 nel 2024

Second Hand Effect: un'opportunità per risparmiare 450mila tonnellate di CO2 nel 2024

Negli ultimi anni, la consapevolezza ambientale ha guadagnato terreno in Italia, portando a un notevole aumento delle pratiche di consumo sostenibile. Tra queste, la compravendita di prodotti di seconda mano si è affermata come una delle scelte più apprezzate dagli italiani. Secondo l’Osservatorio Second Hand Economy di Bva Doxa per Subito, nel 2024 ben 27,2 milioni di persone hanno partecipato a questa forma di economia circolare, contribuendo a un risparmio potenziale di 450mila tonnellate di CO2.

Subito, una delle principali piattaforme di re-commerce in Italia con 26 milioni di utenti attivi al mese, ha condotto uno studio intitolato “Second Hand Effect” in collaborazione con Vaayu, una piattaforma innovativa di climate tech. Questo studio ha monitorato e analizzato l’impatto ambientale delle transazioni avvenute sulla piattaforma, escludendo categorie come immobili, motori e lavoro. L’obiettivo era quantificare le emissioni di CO2 evitate grazie all’acquisto di articoli di seconda mano, utilizzando le più recenti linee guida scientifiche.

metodologia dello studio

La metodologia adottata da Vaayu ha reso i calcoli delle emissioni più accurati e trasparenti. Attraverso un approccio basato sul ciclo di vita (LCA), sono stati esaminati diversi aspetti legati alle emissioni, integrando anche una survey rivolta a oltre 1.400 utenti di Subito. Questa analisi ha rivelato che, grazie ai quasi 11,5 milioni di oggetti venduti nel 2024, ogni singola compravendita ha portato a un risparmio medio di 39 kg di CO2, un incremento del 40% rispetto all’anno precedente.

impatto del risparmio di co2

Questi numeri sono impressionanti e rappresentano un contributo significativo alla lotta contro il cambiamento climatico. Per dare un’idea concreta dell’impatto di queste azioni, si può paragonare il risparmio di CO2 a quello generato da:

  1. 4,5 milioni di passeggeri che volano da Milano a Roma
  2. 3,7 milioni di auto che percorrono la stessa tratta

Questo evidenzia come anche le piccole azioni quotidiane possano accumularsi in risultati sorprendenti.

tipologie di oggetti venduti

Un aspetto interessante che emerge dallo studio è la variazione del risparmio di CO2 in base alla tipologia di oggetti venduti. Le biciclette si confermano al primo posto, con un risparmio medio di 240 kg di CO2 per ogni unità venduta. Al secondo e terzo posto troviamo:

  1. Computer fissi e console, con un risparmio di 210 kg
  2. Televisioni, che contribuiscono con 135 kg

Gli articoli informatici e di arredamento, insieme a casalinghi, rappresentano una fetta importante di questo mercato, evidenziando la versatilità e la sostenibilità della compravendita di usato.

Giuseppe Pasceri, CEO di Subito, ha sottolineato l’importanza di questi risultati, affermando che la compravendita di oggetti usati non è solo una scelta intelligente, ma anche un gesto concreto con un impatto ambientale misurabile. La consapevolezza crescente tra i consumatori italiani sta contribuendo a un cambiamento culturale che promuove stili di vita più sostenibili.

Un altro dato significativo emerso dalla survey realizzata da Vaayu è che nel 59,5% dei casi, l’acquisto di un prodotto usato ha effettivamente evitato l’acquisto di un prodotto nuovo. Questa tendenza non solo riduce l’impatto ambientale legato alla produzione di nuovi beni, ma consente anche un abbattimento dei costi per i consumatori.

Inoltre, la survey ha rivelato che il 71,5% degli oggetti pubblicati su Subito trova effettivamente un acquirente, sottolineando l’efficacia della piattaforma nel promuovere il riuso e nel completare il ciclo di vita dei prodotti.

Un aspetto da non sottovalutare riguarda le modalità di consegna e spedizione. L’analisi ha mostrato un crescente numero di utenti che preferiscono la consegna in punti di ritiro, una scelta più sostenibile che ottimizza i percorsi di trasporto. D’altro canto, la consegna a domicilio è in calo, utilizzata solo nel 18% dei casi. Un’altra pratica virtuosa è l’uso di imballaggi riciclati: l’80% degli utenti utilizza materiali già presenti in casa per le spedizioni, mentre il 63% di chi scambia di persona non utilizza alcun imballaggio.

Queste tendenze dimostrano come la compravendita di seconda mano non solo contribuisca al risparmio di CO2, ma promuova anche un cambiamento nelle abitudini di consumo, incoraggiando pratiche più sostenibili e responsabili. La crescente partecipazione degli italiani a queste iniziative rappresenta un passo importante verso un futuro più verde e consapevole. Con l’aumento della consapevolezza riguardo all’impatto ambientale delle proprie scelte, la strada verso una società più sostenibile appare sempre più alla portata di tutti.