Home » Media, la bara di Hamas e il mistero dell’ostaggio già restituito

Media, la bara di Hamas e il mistero dell’ostaggio già restituito

Media, la bara di Hamas e il mistero dell'ostaggio già restituito

Media, la bara di Hamas e il mistero dell'ostaggio già restituito

Tel Aviv, 7 giugno 2024 – I resti consegnati ieri sera da Hamas a Israele, presentati come quelli di un ostaggio, non appartengono a nessuno dei tredici prigionieri israeliani ancora nelle mani di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo hanno confermato le autorità israeliane dopo gli esami di identificazione all’istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv, come riportato dal Times of Israel. La vicenda, che si è svolta tra giovedì sera e le prime ore di venerdì, apre nuovi interrogativi sul modo in cui Hamas gestisce la restituzione dei corpi e sulle condizioni degli ostaggi ancora trattenuti.

Resti consegnati, ma non sono quelli degli ostaggi

La bara è arrivata a Tel Aviv poco dopo le 20, passando per il valico di confine sotto il controllo della Croce Rossa Internazionale. Secondo fonti ufficiali, quel corpo era già stato riportato in Israele mesi fa e sepolto. “Non è uno degli ostaggi ancora trattenuti”, hanno spiegato fonti di sicurezza israeliane, precisando che la scoperta è arrivata solo dopo un esame approfondito in laboratorio. Il nome della vittima non è stato reso pubblico, ma la notizia si è diffusa rapidamente tra i media locali.

Il racconto dei testimoni: un ritrovamento costruito

Testimoni fra i riservisti dell’Idf (Forze di Difesa Israeliane) raccontano un episodio che sembra più una messinscena. Channel 12 e la Radio dell’Esercito citano militari nella parte est di Gaza City: “Abbiamo visto agenti di Hamas scavare vicino a un edificio”, ha detto uno dei soldati. “Poi hanno tirato fuori un corpo e lo hanno messo in una buca. Solo dopo hanno ricoperto la terra e chiamato la Croce Rossa per assistere allo ‘scavo’.” L’operazione sarebbe stata ripresa da un drone militare israeliano. Al momento, l’Idf non ha commentato ufficialmente.

Famiglie degli ostaggi in ansia e rabbia

La notizia ha colpito duro chi aspetta ancora notizie dai propri cari. Ieri sera, davanti al Ministero della Difesa a Tel Aviv, alcuni familiari si sono radunati, sfogando frustrazione e rabbia. “Siamo stanchi di false speranze”, ha detto una donna, madre di uno dei tredici ancora dispersi. Anche i rappresentanti delle associazioni che seguono la vicenda da mesi chiedono chiarezza. “Basta con i teatrini, vogliamo fatti”, ha detto un portavoce del Forum delle Famiglie degli Ostaggi.

Trattative in stallo e messaggi dietro la consegna

Questo episodio arriva in un momento già complicato nei negoziati tra Israele e Hamas per la liberazione degli ostaggi. Negli ultimi giorni c’erano segnali di una possibile ripresa dei colloqui. Ma la consegna di resti non identificati rischia di mettere nuove difficoltà sul tavolo. Per alcuni analisti, Hamas ha voluto mandare un messaggio sia alla popolazione palestinese sia a Israele: dimostrare di avere il controllo del territorio e degli ostaggi.

Silenzio dell’Idf e indagini ancora aperte

Mentre i media israeliani rilanciano le testimonianze dei riservisti, l’Idf resta in silenzio. Nessuna dichiarazione ufficiale è arrivata né di notte né stamattina. Gli investigatori dell’istituto Abu Kabir continuano a lavorare sui dati raccolti, per fare chiarezza. La Croce Rossa, presente durante la consegna, ha confermato solo il proprio ruolo, senza aggiungere dettagli.

Davanti all’istituto forense, stamattina, una donna si è fermata in silenzio per qualche minuto. Stringeva una foto sbiadita, il volto del figlio su carta lucida. “Aspettiamo ancora”, ha detto piano a chi le stava vicino.


SEO

Meta title: Resti consegnati da Hamas a Israele: non sono di ostaggi ancora detenuti

Meta description: I resti consegnati da Hamas a Israele non appartengono ai 13 ostaggi ancora a Gaza. Identificazione all’istituto Abu Kabir.

Frase chiave Yoast: Resti consegnati da Hamas a Israele