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Addio a James Senese, il leggendario musicista che ha segnato la storia del jazz italiano

Addio a James Senese, il leggendario musicista che ha segnato la storia del jazz italiano

Addio a James Senese, il leggendario musicista che ha segnato la storia del jazz italiano

Napoli, 15 giugno 2024 – È morto oggi all’età di 80 anni James Senese, il sassofonista e voce simbolo della musica partenopea. Era ricoverato all’ospedale Cardarelli di Napoli dallo scorso settembre per una grave infezione polmonare. La notizia è arrivata questa mattina, diffusa da Enzo Avitabile, amico di lunga data e collega, che ha scritto sui social: “Non bastano le parole per un dolore così grande, ma solo un grazie! Grazie per il tuo talento, la dedizione, la passione, la ricerca. Sei stato un esempio di musica e di vita. Un amico per fratello, un fratello per amico. Per sempre”.

Addio a una leggenda della musica napoletana

Senese, nato a Napoli nel 1945, ha attraversato più di sessant’anni di musica, cambiando e rinnovandosi sempre. Negli anni Sessanta ha fondato gli Showmen, poi nel 1975 ha dato vita ai Napoli Centrale, portando sul palco un mix unico di jazz, rock e tradizione napoletana. Il suo sassofono nero, lucido, era un’icona, sempre stretto tra le mani anche nei momenti più difficili. È stato il simbolo di una città sospesa tra sofferenza e voglia di riscatto.

Negli ultimi mesi la sua salute è peggiorata. Ricoverato al Cardarelli da settembre, ha affrontato una lunga battaglia. “Era stanco, ma non mollava”, racconta un infermiere del reparto di pneumologia. “Ogni tanto chiedeva della musica, voleva sapere chi veniva a trovarlo”.

Un viaggio musicale senza confini

La carriera di James Senese è stata segnata da collaborazioni importanti. È stato uno dei pilastri della band di Pino Daniele, partecipando a album come “Nero a metà” e “Vai mo’”, colonne sonore della cosiddetta “Napoli power”. “James era la nostra anima nera”, ricordava spesso Daniele durante i concerti. Chi ha assistito a quegli spettacoli ricorda bene il duello tra chitarra e sax, voce e fiato.

Non solo Pino Daniele: Senese ha suonato con artisti come Franco Battiato, Edoardo Bennato e Tullio De Piscopo. Nel 2016 ha pubblicato “O sanghe”, disco che gli è valso la Targa Tenco come miglior album in dialetto. “La musica è la mia lingua madre”, aveva detto in una delle sue ultime interviste.

Il ricordo di amici e città

La notizia della sua scomparsa ha fatto il giro in fretta tra i musicisti e i fan. In via Toledo, davanti a un bar dove spesso si fermava per un caffè, qualcuno ha lasciato un biglietto: “Ciao James, grazie per averci insegnato a non avere paura”. Sui social, centinaia i messaggi di cordoglio. “Un gigante che ci lascia più poveri”, ha scritto Peppe Servillo.

Anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha voluto ricordarlo: “Con James Senese se ne va una voce autentica di Napoli. La sua musica resterà patrimonio di tutti”. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha aggiunto: “Un vero innovatore, capace di raccontare Napoli con il sax e con le parole”.

Un’eredità che non si spegne

James Senese lascia una lunga discografia, più di venti album tra band e progetti da solista, e una lezione di coerenza. Nel quartiere di Miano, dove è cresciuto, in molti lo ricordano ancora da ragazzo, con il sax sulle spalle. “Non si fermava mai”, ricorda Carmine, un vecchio amico d’infanzia. “Anche quando non aveva soldi per le prove, trovava sempre il modo di suonare”.

I funerali si terranno nei prossimi giorni a Napoli, ma la famiglia non ha ancora dato dettagli su data e luogo. Intanto la città si prepara a salutare uno dei suoi figli più veri. Un musicista che, come ha scritto Avitabile, è stato “un esempio di musica e di vita”. E che ora lascia un vuoto difficile da colmare.