Gas in ripresa: il mercato di Amsterdam segna un +0,6%
Gas in ripresa: il mercato di Amsterdam segna un +0,6%
Milano, 10 giugno 2024 – Questa mattina il prezzo del gas ha segnato un piccolo rialzo sul mercato di Amsterdam. I future Ttf, il principale punto di riferimento per il metano in Europa, sono saliti dello 0,62%, arrivando a 31,69 euro al megawattora. Un aumento modesto, ma che riaccende l’attenzione di operatori e famiglie italiane, ancora attente alle variazioni dei costi energetici dopo mesi di instabilità.
Mercato di Amsterdam, un segnale di nervosismo
Alle 9, nella sala contrattazioni della Borsa olandese, i monitor hanno mostrato subito questo lieve scatto. Il Ttf – acronimo di Title Transfer Facility – resta il termometro più seguito per il prezzo del gas in Europa. “Non è un balzo significativo, ma il mercato resta teso”, ha spiegato un trader milanese che segue da vicino le dinamiche energetiche europee. Gli analisti segnalano una domanda stabile all’apertura e nessuna novità sui tagli alle forniture dai principali esportatori.
Tra clima, scorte e tensioni internazionali
Dietro questo piccolo aumento ci sono diverse ragioni, dicono fonti del settore. Da un lato, il clima più fresco del previsto in alcune zone dell’Europa centrale ha fatto salire la domanda per il riscaldamento. Dall’altro, gli occhi sono puntati sui livelli delle scorte europee: secondo Gas Infrastructure Europe, sono al 70% della capacità totale. Un dato che tranquillizza gli operatori, anche se non esclude sorprese se dovessero arrivare shock esterni.
Sul fronte geopolitico, la situazione è ancora incerta. Le tensioni tra Russia e Ucraina pesano sulle aspettative degli investitori. “Ogni notizia dall’est è subito incorporata nei prezzi”, racconta un analista di una società energetica italiana. Per ora però, i flussi verso l’Europa occidentale non hanno subito interruzioni rilevanti.
Cosa cambia per le famiglie italiane
Per le famiglie, il prezzo del Ttf resta un indicatore importante. Anche se oggi è lontano dai picchi del 2022, quando si superò quota 300 euro al megawattora, la volatilità degli ultimi mesi si riflette ancora nelle bollette. “Siamo in una fase di assestamento”, ammette un portavoce di Arera, l’Autorità per l’energia. Se i prezzi restano su questi livelli, non sono attesi aumenti importanti nel breve periodo.
Con l’estate in arrivo però, il quadro potrebbe cambiare. Temperature più alte e meno domanda di riscaldamento potrebbero spingere i prezzi a calare. Gli operatori restano cauti: “Basta una notizia negativa sulle forniture o un’ondata di caldo fuori dal comune per ribaltare tutto”, avverte un esperto.
Le mosse delle aziende e il ruolo delle energie pulite
Nel frattempo, le grandi utility italiane tengono d’occhio il mercato con attenzione. Enel ed Eni, per esempio, hanno rafforzato le coperture sui mercati internazionali. “Il nostro obiettivo resta assicurare forniture sicure”, ha detto un dirigente di Eni in una conferenza stampa a Roma.
Contemporaneamente, cresce il peso delle fonti rinnovabili nel mix energetico nazionale. Secondo Terna, a maggio 2024 oltre il 40% dell’elettricità italiana arriva da fonti verdi. Un trend che aiuta a ridurre la dipendenza dal gas importato e a limitare l’impatto delle fluttuazioni sui mercati.
Cosa ci aspetta nei prossimi mesi
In attesa di conoscere i risultati delle prossime aste e le decisioni della Commissione europea sull’energia, gli operatori invitano alla prudenza. “Il mercato resta imprevedibile”, sottolinea un consulente interpellato da alanews.it. Solo allora si potrà capire se il rialzo di oggi è l’inizio di una nuova tendenza o solo un episodio isolato in un quadro ancora incerto.
Per ora, famiglie e imprese italiane seguono con attenzione ogni movimento sul tabellone di Amsterdam, sperando che l’estate porti un po’ di chiarezza – o almeno una pausa sui prezzi del gas.
