Missile di Pyongyang: un test audace prima della visita di Trump a Seul
Missile di Pyongyang: un test audace prima della visita di Trump a Seul
Seoul, 14 giugno 2024 – La Corea del Nord ha lanciato ieri un nuovo missile terra-mare nelle acque al largo della costa occidentale, poche ore prima dell’arrivo del presidente americano Donald Trump in Corea del Sud. A darne notizia sono stati questa mattina i media ufficiali di Pyongyang, che hanno anche spiegato le ragioni dietro il tempismo scelto.
Missile in volo, tensione alle stelle prima di Trump
L’agenzia di stampa statale Kcna ha raccontato che i missili hanno sorvolato per più di due ore una distanza significativa, anche se non precisata. A guidare il lancio è stato Pak Jong Chon, alto ufficiale militare tra i più influenti del regime. “Abbiamo raggiunto progressi importanti nello sviluppo delle forze nucleari come deterrente militare”, ha detto, secondo quanto riportato dai media di Stato.
Curioso è stato il fatto che Kim Jong Un non fosse presente, cosa che in passato non era mai mancata per i test più importanti. Il regime non ha fornito spiegazioni. Solo qualche immagine serale ha mostrato ufficiali concentrati davanti ai monitor in una sala di comando, tra mappe nautiche e telefoni rossi.
Un messaggio chiaro all’America e alla regione
Il lancio arriva in un momento delicato. Trump è atteso oggi a Seul per incontri con il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e i vertici militari locali. Non sembra un caso che il test sia avvenuto proprio ora. “È un segnale diretto agli Stati Uniti”, ha spiegato un analista del Korea Institute for Defense Analyses contattato telefonicamente di notte. “Pyongyang vuole dimostrare che il programma missilistico va avanti, nonostante le pressioni internazionali”.
Le autorità sudcoreane hanno confermato di aver intercettato il lancio intorno alle 16:30 ora locale, tracciando il missile dalla base di Incheon. Non si registrano danni o incidenti, ma la tensione resta alta. Il portavoce del ministero della Difesa di Seul ha avvertito che “ogni provocazione sarà monitorata con attenzione”, senza però parlare di contromisure immediate.
Pochi dettagli tecnici, ma reazioni forti
Non sono stati forniti particolari sui missili usati. Gli esperti sudcoreani ipotizzano si tratti di vettori a corto raggio, forse una versione aggiornata di modelli già testati nei mesi scorsi. Il volo lungo, oltre due ore, farebbe pensare a una prova di manovrabilità o di resistenza dei sistemi di guida.
La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione. Il Dipartimento di Stato americano ha bollato il lancio come “atto irresponsabile”. Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU si riunirà a breve per decidere possibili risposte diplomatiche. Intanto da Tokyo il premier Fumio Kishida ha chiesto “massima attenzione” e ha invitato Pyongyang a rispettare le risoluzioni internazionali.
Un nodo irrisolto tra deterrenza e diplomazia
Il programma missilistico nordcoreano resta uno dei principali problemi di sicurezza in Asia orientale. Nonostante le sanzioni ONU e i ripetuti tentativi di dialogo – l’ultimo al vertice di Singapore nel 2018 – Pyongyang continua a sviluppare le sue capacità balistiche e nucleari.
“Il messaggio è chiaro: la Corea del Nord non vuole rinunciare alla deterrenza nucleare”, ha detto un diplomatico occidentale a Seul. Ma in città la notizia è stata accolta con una certa rassegnazione. “Ormai ci siamo abituati”, ha raccontato un tassista vicino alla stazione di Seoul questa mattina alle 8:30. “Ma ogni volta che succede, un po’ di paura torna”.
Solo nelle prossime ore si capirà se questo test influenzerà i colloqui tra Stati Uniti e Corea del Sud o resterà un altro episodio nella lunga serie di provocazioni e risposte calibrate. Nel frattempo, la diplomazia internazionale continua a tenere gli occhi puntati sulla penisola coreana.
