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Trump considera la riduzione dei dazi sulla Cina per affrontare la crisi del fentanyl

Trump considera la riduzione dei dazi sulla Cina per affrontare la crisi del fentanyl

Trump considera la riduzione dei dazi sulla Cina per affrontare la crisi del fentanyl

Seoul, 28 giugno 2019 – Durante il viaggio verso la Corea del Sud, Donald Trump ha annunciato una possibile svolta nella guerra commerciale con la Cina. Il presidente americano ha detto di voler ridurre i dazi doganali legati al traffico di fentanyl, in vista dell’incontro di domani con il presidente cinese Xi Jinping. “Penso che li abbasserò, perché credo che ci aiuteranno a risolvere il problema del fentanyl”, ha detto Trump ai giornalisti a bordo dell’Air Force One, aprendo così a un possibile cambio di strategia. La decisione arriva mentre la crisi degli oppioidi continua a colpire duramente gli Stati Uniti.

Trump apre a Pechino: “Lavoreremo insieme sul fentanyl”

Il presidente non ha fatto giri di parole: la Cina “collaborerà con le forze dell’ordine americane” per fermare il traffico di questa droga sintetica. Il fentanyl, un oppioide prodotto in gran parte in laboratori cinesi, è oggi uno dei principali responsabili delle morti per overdose negli Stati Uniti. I dati dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) parlano chiaro: nel 2018 più di 28mila persone sono morte a causa di questa sostanza.

Trump, che ha spesso fatto della lotta agli oppioidi un tema centrale della sua presidenza, ha ribadito la necessità di una risposta internazionale. “La Cina ci aiuterà”, ha detto ai cronisti, mostrando una certa fiducia nel risultato dell’incontro con Xi Jinping. Il faccia a faccia di domani a Seoul si preannuncia delicato: sul tavolo non ci sono solo le questioni commerciali, ma anche la sicurezza e la lotta ai traffici illeciti.

Dazi e diplomazia: la trattativa che cambia tono

La decisione di Trump di ridurre i dazi doganali per ottenere collaborazione è un segnale di distensione dopo mesi di tensioni tra Washington e Pechino. Negli ultimi due anni, la Casa Bianca ha imposto tariffe su centinaia di miliardi di dollari di prodotti cinesi, cercando di riequilibrare la bilancia commerciale e spingere la Cina a cambiare alcune pratiche.

Solo nelle ultime settimane si era vista qualche apertura. “Stiamo valutando tutte le opzioni”, aveva detto un funzionario americano a Reuters, senza entrare nei dettagli. Ora, con la crisi del fentanyl che si fa sempre più grave e le pressioni interne in aumento, Trump sembra pronto a fare un passo indietro in cambio di risultati concreti.

Fentanyl, un’emergenza che non si ferma

Negli Stati Uniti il fentanyl è una vera emergenza sanitaria. Le autorità americane accusano da tempo la Cina di non fare abbastanza per bloccare la produzione e l’esportazione della droga. Pechino, però, respinge le accuse, sostenendo di aver rafforzato i controlli e di collaborare già con gli Stati Uniti.

Secondo l’ultimo rapporto della Drug Enforcement Administration (DEA), la maggior parte del fentanyl sequestrato negli Usa arriva da laboratori cinesi o passa attraverso il Messico. Le spedizioni avvengono spesso via posta o tramite canali difficili da tracciare. “Serve un lavoro congiunto”, ha detto un portavoce della DEA, “altrimenti il problema continuerà a sfuggire di mano”.

A Seoul cresce la tensione ma anche la speranza

L’attesa per il vertice tra Trump e Xi Jinping è alta. L’incontro è fissato per domani mattina in un hotel nel centro di Seoul e potrebbe segnare una svolta nei rapporti tra le due superpotenze. Gli staff delle delegazioni lavorano da giorni per limare gli ultimi dettagli. Fonti diplomatiche raccontano che la questione fentanyl sarà uno dei primi temi sul tavolo.

“Non ci aspettiamo miracoli”, ha detto un funzionario americano nella hall dell’albergo poco dopo le 18 locali. Eppure, tra i corridoi si respira una certa cauta fiducia: abbassare i dazi potrebbe aprire la strada a nuovi accordi su sicurezza e commercio.

Attenzione puntata su Pechino: cosa succederà?

Resta da vedere se le parole di Trump diventeranno fatti. Come spesso accade, il presidente americano gioca la carta dell’imprevedibilità. Xi Jinping, invece, non ha ancora commentato ufficialmente la proposta di Washington. Domani mattina, tra strette di mano e sguardi attenti, si capirà se la lotta al fentanyl diventerà davvero un terreno di collaborazione tra Stati Uniti e Cina.

Per ora, tra l’Air Force One e le sale riunioni di Seoul, si mescolano speranze e dubbi. La partita è aperta.


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