C. Conti chiarisce: nessun giudizio su Ponte, ma approfondimenti giuridici in arrivo
C. Conti chiarisce: nessun giudizio su Ponte, ma approfondimenti giuridici in arrivo
Roma, 7 giugno 2024 – Ieri la Corte dei Conti, tramite la Sezione di controllo di legittimità, ha preso posizione sulla delibera Cipess legata al Piano economico finanziario per il Ponte sullo Stretto di Messina. La Corte, in una nota diffusa nel pomeriggio, ha chiarito che non si è pronunciata sull’utilità o sulla convenienza dell’opera, ma si è limitata a verificare la regolarità formale e giuridica degli atti.
Corte dei Conti: la spesa pubblica deve essere legale
Nel comunicato ufficiale, la Corte dei Conti ha sottolineato che “il rispetto della legittimità è condizione essenziale per la regolarità della spesa pubblica”, ricordando il ruolo che la Costituzione affida all’ente di controllo. La nota, arrivata poco dopo le 17, arriva in un momento di forte dibattito politico e mediatico sull’infrastruttura che dovrebbe unire Sicilia e Calabria. “Le sentenze e le decisioni della Corte non sono immuni da critiche, ma queste devono svolgersi nel rispetto del lavoro dei magistrati”, si legge ancora nel testo.
Il Piano economico finanziario: un passaggio tecnico decisivo
La delibera Cipess – il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile – rappresenta una delle ultime tappe prima di dare il via ai lavori. La Sezione di controllo di legittimità ha esaminato il Piano economico finanziario, concentrandosi sugli aspetti formali e normativi, senza entrare nel merito politico o nelle valutazioni di opportunità. Secondo fonti vicine al dossier, la verifica ha riguardato la correttezza delle procedure adottate e il rispetto delle regole sugli appalti pubblici e il finanziamento delle grandi opere.
Reazioni e clima politico sempre tesi
La presa di posizione della Corte dei Conti arriva in un momento in cui il progetto del Ponte sullo Stretto continua a far discutere. Da una parte, il governo Meloni ha ribadito più volte l’intenzione di andare avanti spedito con l’opera, vista come strategica per il Sud. Dall’altra, opposizioni e associazioni ambientaliste mettono in dubbio la sostenibilità economica e ambientale del progetto. “La Corte si è espressa solo sulla legittimità degli atti, non sull’utilità del ponte”, ha spiegato un funzionario del Ministero delle Infrastrutture contattato ieri sera. “Il dibattito politico resta aperto, ma le procedure devono rispettare la legge”.
Il compito della Corte dei Conti nel controllo delle spese pubbliche
La Corte dei Conti ha il compito di assicurare che i soldi pubblici siano spesi nel rispetto della legge e con trasparenza. Nel caso del Ponte sullo Stretto, il suo lavoro consiste nel controllare che ogni passaggio amministrativo sia corretto. Solo dopo questo via libera può partire la fase operativa. “Non ci compete dire se l’opera sia giusta o meno”, ha confidato un magistrato contabile, che ha preferito restare anonimo. “Il nostro lavoro è verificare che tutto venga fatto secondo le regole”.
Cosa succede adesso?
Fonti governative fanno sapere che, dopo il sì della Sezione di controllo di legittimità, il dossier passerà alle strutture tecniche che seguiranno la fase esecutiva. I tempi però restano incerti: tra controlli sui progetti, gare d’appalto e possibili ricorsi, l’avvio dei cantieri potrebbe slittare rispetto alle previsioni. Nel frattempo, il confronto tra chi sostiene e chi si oppone al progetto continua acceso, sia sui social sia nelle piazze delle città coinvolte.
Il Ponte sullo Stretto, un’opera sempre sotto i riflettori
Il Ponte sullo Stretto è da decenni al centro del dibattito pubblico italiano, diventando uno dei simboli delle grandi opere incompiute o contestate. Ogni passo, come quello di ieri della Corte dei Conti, viene seguito con attenzione da media, cittadini e osservatori internazionali. Per ora la discussione si concentra sulle questioni legali e burocratiche. Solo nei prossimi mesi si capirà se il progetto riuscirà a superare davvero gli ostacoli che finora lo hanno bloccato.
