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Il mistero della corruzione: chi è il padre di Andrea Sempio?

Il mistero della corruzione: chi è il padre di Andrea Sempio?

Il mistero della corruzione: chi è il padre di Andrea Sempio?

Milano, 6 giugno 2024 – Giuseppe Sempio, padre di Andrea Sempio, già indagato nel nuovo filone dell’inchiesta su Garlasco per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi, è finito sotto indagine per corruzione. A dare la notizia, nel pomeriggio, sono stati i canali social del Tg1. Un colpo di scena che aggiunge un nuovo capitolo a una vicenda giudiziaria che, a distanza di anni, continua a riservare sorprese.

Corruzione, la Procura di Brescia punta il dito su Giuseppe Sempio

Dagli atti emerge che gli investigatori sospettano che sia stato proprio Giuseppe Sempio a versare una somma tra 20.000 e 30.000 euro – importo scritto su un biglietto ritrovato durante una perquisizione nella sua casa – all’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti. Secondo la Procura, questo denaro avrebbe avuto lo scopo di ottenere l’archiviazione della posizione del figlio Andrea nella prima inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nell’agosto 2007.

Il cosiddetto “pizzino”, un foglietto con cifre e nomi, era già spuntato nei mesi scorsi come elemento chiave dell’indagine. Ora la Guardia di Finanza, sotto la guida del procuratore Francesco Prete, sta cercando conferme concrete su un possibile passaggio di soldi tra Sempio e Venditti. “Stiamo controllando tutto con attenzione”, ha detto una fonte vicina all’inchiesta, “ma per ora non abbiamo prove certe sui movimenti di denaro”.

Il caso Garlasco torna al centro dell’attenzione

Il nome di Andrea Sempio era riemerso nel 2022, quando la Procura di Pavia ha riaperto il fascicolo sull’omicidio di Chiara Poggi, la giovane trovata morta nella sua casa di via Pascoli. Dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, la famiglia Poggi aveva chiesto nuovi accertamenti su tracce biologiche e telefoniche. È in questa fase che è spuntato il nome di Andrea Sempio, amico d’infanzia della vittima.

Quella “inchiesta bis” aveva portato all’iscrizione di Andrea nel registro degli indagati per concorso in omicidio, ma poi la sua posizione era stata archiviata dal gip su richiesta della Procura. Adesso, con la nuova accusa di corruzione che pesa sul padre Giuseppe, la storia si fa ancora più complicata.

Silenzio e attesa: le prime reazioni

Nelle ultime ore non è arrivato nessun commento ufficiale né dalla famiglia Sempio né dagli avvocati dell’ex procuratore Venditti. “Non abbiamo ancora ricevuto nulla di ufficiale”, ha detto al telefono l’avvocato di Giuseppe Sempio nel tardo pomeriggio. “Aspettiamo di vedere gli atti per capire come muoverci”.

Anche dal tribunale di Brescia arriva prudenza. Gli inquirenti ricordano che l’iscrizione nel registro degli indagati serve solo a permettere le indagini. “Siamo ancora nella fase iniziale”, ha spiegato una fonte giudiziaria, “ogni giudizio è per ora prematuro”.

Cosa succederà nei prossimi giorni

Nei prossimi giorni sono previsti nuovi interrogatori e controlli bancari per cercare di ricostruire il percorso del denaro scritto sul pizzino. Gli investigatori stanno analizzando i movimenti sui conti correnti delle persone coinvolte e verificano eventuali legami con altre figure del mondo giudiziario pavese.

Fonti investigative non escludono che possano spuntare altri nomi o fatti legati a questa presunta corruzione. Al momento, però, gli unici indagati restano Giuseppe Sempio e Mario Venditti.

Un caso che continua a far discutere

La storia di Chiara Poggi resta un enigma a quasi diciassette anni dai fatti. Questa nuova indagine della Procura di Brescia aggiunge un pezzo delicato a una vicenda già segnata da processi complessi e sorprese continue. Solo col passare del tempo si potrà capire se le accuse avranno un seguito o se resteranno un altro capitolo senza sviluppi penali.

Nel frattempo, a Garlasco – piccolo paese del pavese – la notizia ha riacceso vecchie discussioni e ricordi mai sopiti. “Non ci aspettavamo un’altra svolta così”, ha detto un residente in piazza Repubblica poco dopo la diffusione della notizia. Eppure, il caso Poggi sembra non voler davvero trovare pace.