Nissan affronta un’inaspettata perdita annuale di 1,54 miliardi di euro
Nissan affronta un'inaspettata perdita annuale di 1,54 miliardi di euro
Tokyo, 27 giugno 2024 – Nissan Motor ha annunciato oggi una perdita operativa prevista di 275 miliardi di yen (circa 1,54 miliardi di euro) per l’anno fiscale in corso. A pesare sul risultato negativo sono i nuovi dazi statunitensi e un quadro economico mondiale incerto. La notizia è arrivata dalla sede di Yokohama durante una conferenza con gli analisti finanziari. Il gruppo giapponese, già segnato da una perdita netta di 671 miliardi di yen nel bilancio 2024 (oltre 4 miliardi di euro), si trova ora a dover affrontare una fase di forte cambiamento.
Dazi Usa e mercati instabili mettono Nissan in difficoltà
Il direttore finanziario, Jeremie Papin, ha spiegato che la prima metà dell’anno si chiuderà con un rosso di 30 miliardi di yen, un dato comunque migliore delle previsioni grazie a “vantaggi temporanei” e a una “riduzione dei costi legati alle norme sulle emissioni”. Ma Papin ha avvertito che la seconda parte dell’anno sarà più complicata: “La concorrenza resta dura, la catena di approvvigionamento è a rischio e la volatilità dei cambi non dà tregua”, ha detto il manager.
Nissan ha sottolineato come i nuovi dazi Usa sulle auto importate rappresentino un ostacolo pesante, insieme all’aumento dei prezzi delle materie prime e alla continua scarsità di semiconduttori. “Le sfide sono tante – ha ammesso Papin – e la pressione sui margini resta alta”.
Ricavi in calo, Nissan rivede i piani
La casa giapponese ha tagliato le previsioni sui ricavi annuali, ora attesi intorno a 11.700 miliardi di yen, contro i 12.500 miliardi stimati a maggio. Un segnale che riflette la domanda debole soprattutto in mercati chiave come Stati Uniti e Cina. In Giappone, la notizia ha destato preoccupazione tra gli analisti: “Il settore auto sta attraversando un momento difficile, tra elettrificazione e nuove barriere commerciali”, ha commentato un operatore della Borsa di Tokyo poco dopo i dati.
Per limitare le perdite, Nissan ha deciso di rimandare alcuni investimenti e progetti alla seconda metà dell’anno fiscale. La società ha stabilimenti in Giappone, Stati Uniti e Cina, ma sta valutando di ridurre la produzione per adattarsi a una domanda meno robusta.
Tagli di personale e piano di riorganizzazione globale
Nel contesto della ristrutturazione avviata da mesi, Nissan prevede il taglio di circa 20.000 posti di lavoro, pari al 15% della forza lavoro complessiva. L’obiettivo è ridurre i costi fissi e rendere l’azienda più snella in un mercato sempre più competitivo. Fonti interne indicano che i tagli riguarderanno soprattutto le sedi in Asia e Nord America, dove la produzione supera le vendite.
La decisione è stata comunicata ai sindacati nelle settimane scorse. Tra i dipendenti cresce l’incertezza: “Non sappiamo ancora quali reparti saranno coinvolti – ha detto un operaio dello stabilimento di Tochigi – ma si respira molta tensione”.
Fusione con Honda saltata: la governance divide
A pesare sulle prospettive di Nissan c’è anche il fallimento della fusione con Honda, vista da molti come una possibile via per uscire dalla crisi. Le trattative sono naufragate a febbraio, soprattutto per divergenze sulla struttura di controllo e sulla governance del nuovo gruppo. “Le incomprensioni tra i vertici delle due aziende hanno reso impossibile trovare un accordo”, ha spiegato un consulente vicino al dossier.
Per Nissan, la ripresa è ancora lontana. Nei prossimi mesi dovrà affrontare sfide su più fronti: dalla transizione verso l’elettrico alla necessità di ritrovare competitività sui mercati globali. Solo allora, forse, si potranno vedere i primi segnali di rilancio.
