Occupazione in crescita: a settembre +67mila posti di lavoro rispetto ad agosto e +176mila rispetto a un anno fa
Occupazione in crescita: a settembre +67mila posti di lavoro rispetto ad agosto e +176mila rispetto a un anno fa
Roma, 31 ottobre 2023 – A settembre il mercato del lavoro italiano fa un passo avanti. Gli occupati aumentano di 67mila rispetto ad agosto, pari a un +0,3% su base mensile, e crescono di 176mila unità (+0,7%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. È il quadro che emerge dai dati diffusi questa mattina dall’Istat, che mostrano un tasso di occupazione in salita al 62,7%, con un balzo di 0,2 punti percentuali in un solo mese.
Crescono i posti fissi, cala il lavoro a termine
Secondo il rapporto dell’Istat, gli occupati complessivi sono arrivati a 24 milioni 221mila. Gran parte di questa crescita si deve all’aumento dei dipendenti a tempo indeterminato, che toccano quota 16 milioni 551mila. Al contrario, i contratti a termine scendono a 2 milioni 466mila. Gli autonomi rimangono praticamente stabili, con 5 milioni 204mila lavoratori.
“Si vede bene come crescano i contratti stabili – spiega un funzionario dell’Istat – mentre quelli a termine registrano una leggera flessione. Nel complesso, il quadro rimane positivo rispetto ai mesi scorsi”. Un segnale chiaro: in questa fase, la stabilità del lavoro sembra essere premiata.
Disoccupazione in leggero aumento, i giovani pagano il prezzo più alto
Nonostante l’aumento degli occupati, il tasso di disoccupazione sale al 6,1%, con un aumento di 0,1 punti rispetto ad agosto. Ma è tra i giovani dai 15 ai 24 anni che si registra il dato più preoccupante: la disoccupazione raggiunge il 20,6%, quasi un punto in più (+0,9). Un campanello d’allarme che riapre la discussione sulle difficoltà che le nuove generazioni incontrano nel trovare lavoro.
“Il mercato del lavoro dà segnali di ripresa – commenta un economista romano contattato da alanews.it – ma la questione dei giovani resta aperta. L’aumento della disoccupazione tra loro è un segnale che non possiamo ignorare”.
Meno inattivi, più persone tornano a cercare lavoro
Un altro dato che spicca è la diminuzione del tasso di inattività, cioè la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che non lavorano e non cercano lavoro. A settembre scende al 33,1%, con un calo di 0,3 punti percentuali. Secondo gli esperti, potrebbe essere un segno di maggiore fiducia o di un ritorno alla ricerca attiva di un impiego.
“Il calo dell’inattività è un segnale interessante – spiega un ricercatore del Censis – perché indica che più persone stanno tornando a cercare un lavoro o hanno deciso di reinserirsi nel mercato. Ora bisognerà vedere se questa tendenza dura”.
Sindacati e imprese: bene, ma serve attenzione
Le prime reazioni ai dati Istat sono prudenti. “L’aumento degli occupati è una buona notizia – dice Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil – ma il vero problema resta la qualità del lavoro e la precarietà”. Dello stesso avviso anche Confindustria, che sottolinea: “Bisogna rafforzare i contratti stabili e sostenere l’occupazione giovanile”, spiega un portavoce degli industriali.
A livello regionale, l’incremento degli occupati si concentra soprattutto nel Nord e nelle grandi città come Milano e Torino. Nel Mezzogiorno, invece, la situazione è più ferma, con poche variazioni rispetto ai mesi passati.
Autunno incerto, ma il lavoro stabile tiene
Guardando avanti, gli esperti invitano alla cautela. “La situazione resta fragile – ammette un docente di economia del Politecnico di Milano – tra l’incertezza internazionale e le tensioni sui prezzi, la domanda di lavoro potrebbe rallentare”. Tuttavia, per ora, il mercato italiano sembra resistere.
In attesa dei dati di ottobre, il bilancio di settembre secondo l’Istat racconta un paese che prova a ripartire dal lavoro stabile. Ma le sfide restano: dalla disoccupazione giovanile alla qualità degli impieghi, tutto è ancora in gioco.
