Olanda: duello avvincente tra liberali D66 e partito di Wilders
Olanda: duello avvincente tra liberali D66 e partito di Wilders
Amsterdam, 7 giugno 2024 – Nei Paesi Bassi la sfida è serrata, con il 97,7% delle schede scrutinate, tra i liberali progressisti di D66, guidati da Rob Jetten, e il partito di destra nazionalista Pvv di Geert Wilders. La notte elettorale è stata lunga e tesa. I due schieramenti si sono contesi la leadership con un distacco minimo: appena 2.300 voti separano le due formazioni, secondo il quotidiano olandese De Telegraaf.
D66 e Pvv, una lotta all’ultimo voto
I dati ufficiali, aggiornati alle prime ore del mattino, danno a entrambi i partiti 26 seggi nella nuova Camera bassa. Un equilibrio che ha tenuto tutti col fiato sospeso fino all’ultimo. Nelle proiezioni serali, il D66 sembrava in vantaggio con 27 seggi contro i 25 del Pvv. Ma durante la notte Wilders ha recuperato terreno, accorciando le distanze e portando la sfida a un punto di assoluta incertezza.
Jetten e Wilders: due volti, due visioni
Rob Jetten, 37 anni, giovane leader dei liberali progressisti, ha puntato su una campagna che ha messo al centro diritti civili, transizione ecologica e apertura all’Europa. “Abbiamo dimostrato che un’altra Olanda è possibile”, ha detto Jetten ai suoi sostenitori appena chiusi i seggi, in una sala piena nel cuore di Amsterdam. Sul fronte opposto, Geert Wilders, storico volto della destra radicale, ha ribadito le sue posizioni contro l’immigrazione e l’Islam, promettendo “un Paese più sicuro e più olandese”. Intervistato nella sede del suo partito all’Aia intorno alle 2 di notte, Wilders ha parlato di “risultato straordinario” e di un “mandato chiaro dagli elettori”.
Un Parlamento senza maggioranza
Il quadro che emerge è quello di un Parlamento frammentato, senza alcun partito in grado di ottenere la maggioranza assoluta. Oltre a D66 e Pvv, restano in gioco i cristiano-democratici del CDA e i socialdemocratici del PvdA, entrambi sotto i 20 seggi secondo le ultime proiezioni. Formare un governo sarà quindi complicato: servono settimane di trattative tra forze politiche con programmi spesso molto diversi. “Sarà necessario dialogare”, ha ammesso Jetten davanti alle telecamere della NOS poco dopo mezzanotte. Wilders ha già lanciato un appello agli altri partiti: “Costruiamo insieme una nuova maggioranza”.
Affluenza alta e clima teso
L’affluenza si è fermata intorno al 78%, un dato in linea con le elezioni precedenti, che conferma l’attenzione degli olandesi verso una tornata considerata decisiva per il futuro del Paese. Il voto arriva in un momento di tensioni sociali e dibattiti accesi su immigrazione, casa e ambiente. Nei quartieri popolari di Rotterdam e Utrecht, i nostri corrispondenti raccontano di code ai seggi fino alle 21.30. “Non potevo mancare”, ha detto una giovane elettrice uscendo dalla scuola De Regenboog.
Ora si guarda al governo
Con ancora qualche migliaio di schede da scrutinare, l’attenzione si sposta sulle trattative per formare il nuovo governo. Il presidente della Camera, Vera Bergkamp, ha annunciato che convocherà i leader dei partiti principali entro la prossima settimana per iniziare i colloqui esplorativi. Intanto all’Aia si respira un clima di attesa: nessuno si sbilancia sulle possibili alleanze. “Dobbiamo ascoltare il messaggio degli elettori”, ha detto Jetten alla radio pubblica.
Un voto che pesa anche a Bruxelles
Anche a Bruxelles il voto olandese viene seguito con attenzione. D66 e Pvv hanno posizioni molto diverse sulle questioni europee. Jetten spinge per una maggiore integrazione nell’Unione Europea, mentre Wilders ha sempre mostrato un netto rifiuto di molte politiche comunitarie. Gli osservatori internazionali parlano di un risultato che potrebbe cambiare gli equilibri nei prossimi mesi. Per ora, però, nei Paesi Bassi resta solo l’attesa. La consapevolezza è che il nuovo governo dovrà nascere da un compromesso difficile, tra visioni opposte.
