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Onu: il divieto assoluto dei test nucleari è fondamentale per la pace globale

Onu: il divieto assoluto dei test nucleari è fondamentale per la pace globale

Onu: il divieto assoluto dei test nucleari è fondamentale per la pace globale

New York, 12 giugno 2024 – Mai più test nucleari: così ha risposto ieri sera un portavoce delle Nazioni Unite alle domande dei giornalisti dopo l’annuncio del presidente americano Donald Trump sulla possibile ripresa dei test atomici negli Stati Uniti. La dichiarazione è arrivata durante il briefing al Palazzo di Vetro, poco dopo le 18 locali, in un’atmosfera carica di tensione e incertezze.

L’Onu: stop netto ai test nucleari

La posizione dell’Onu è stata chiara e senza mezzi termini: “I test nucleari non devono mai essere consentiti”, ha detto il portavoce davanti a una platea di cronisti internazionali, frase che ha subito fatto il giro del mondo. Il riferimento era diretto alle parole di Trump, che nelle ultime ore aveva lasciato aperta la porta a un ritorno dei test atomici, sospesi da decenni.

Fonti diplomatiche a New York sottolineano che l’Onu teme soprattutto una nuova corsa agli armamenti. “Ogni passo indietro nella non proliferazione è una minaccia per la sicurezza mondiale”, ha spiegato un funzionario del Segretariato generale, che ha preferito restare anonimo. Va ricordato che il Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (CTBT), firmato nel 1996 ma mai ratificato dagli Stati Uniti, vieta qualsiasi esplosione nucleare, sia militare che civile.

Reazioni da tutto il mondo e lo scenario geopolitico

L’annuncio di Trump ha scatenato reazioni immediate anche fuori dagli Stati Uniti. A Parigi, il ministero degli Esteri ha espresso “profonda preoccupazione”. Da Mosca, il portavoce del Cremlino ha chiesto a Washington di “non compromettere decenni di sforzi diplomatici”. Intanto, la Cina ha ribadito l’importanza della stabilità strategica e della cooperazione multilaterale.

Gli analisti dell’International Crisis Group avvertono che una ripresa dei test americani potrebbe scatenare una spirale di tensioni con Russia e Cina, entrambe dotate di arsenali nucleari avanzati. “Il rischio è un effetto domino”, spiega Richard Gowan, esperto di sicurezza internazionale. Nel mirino potrebbero finire anche Paesi come India e Pakistan, che potrebbero sentirsi spinti a fare lo stesso.

Un precedente lontano e le conseguenze per la sicurezza globale

Negli Stati Uniti, l’ultimo test nucleare risale al 23 settembre 1992, nel deserto del Nevada, nell’ambito del programma “Divider”. Da allora, la moratoria è rimasta in vigore con tutte le amministrazioni successive. Con la firma del CTBT nel 1996 sembrava chiudersi un capitolo segnato dalla corsa agli armamenti della Guerra Fredda.

Ma gli Stati Uniti non hanno mai ratificato il trattato. Il Senato ha più volte bloccato il processo, invocando ragioni di sicurezza nazionale e affidabilità dell’arsenale. “Riprendere i test sarebbe un passo indietro per tutti”, ha commentato ieri sera Daryl Kimball, direttore dell’Arms Control Association. Per Kimball, “non ci sono motivi tecnici che giustifichino nuovi esperimenti”.

Le parole di Trump e le incognite sul futuro

Durante un comizio in Florida l’11 giugno, il presidente Donald Trump aveva detto: “Dobbiamo assicurarci che il nostro deterrente sia credibile. Non escludo nulla”. Frasi che hanno acceso subito il dibattito a Washington. Alcuni parlamentari hanno chiesto chiarimenti urgenti al Pentagono e al Dipartimento di Stato.

Fonti interne alla Casa Bianca spiegano che la decisione finale non è ancora stata presa. Ma l’annuncio ha già avuto effetti concreti: nelle ultime ore, i titoli dell’industria della difesa hanno registrato un rialzo a Wall Street. Nel frattempo, gruppi pacifisti come la Ploughshares Fund hanno organizzato sit-in davanti alla sede delle Nazioni Unite.

La comunità internazionale tiene d’occhio la situazione

Intanto, la comunità internazionale segue da vicino gli sviluppi. Il Segretario generale dell’Onu, António Guterres, non ha ancora parlato ufficialmente, ma secondo il suo staff sta “seguendo con grande attenzione” la vicenda. A Vienna, sede dell’Organizzazione del Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari, si attende una riunione straordinaria nei prossimi giorni.

Resta da vedere se l’annuncio di Trump si tradurrà in fatti concreti o resterà solo uno slogan in vista delle elezioni. Per ora, il messaggio delle Nazioni Unite è forte e chiaro: i test nucleari non devono mai essere consentiti. E il mondo trattiene il fiato.