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Ponte: la Corte dei Conti emette un nuovo atto sotto esame

Ponte: la Corte dei Conti emette un nuovo atto sotto esame

Ponte: la Corte dei Conti emette un nuovo atto sotto esame

Roma, 30 ottobre 2023 – La Corte dei Conti torna a mettere sotto la lente il dossier sul ponte sullo Stretto di Messina. Questa volta l’attenzione è puntata sul decreto del Ministero dei Trasporti che approva il terzo atto aggiuntivo alla convenzione con la concessionaria Società Stretto di Messina. I magistrati dell’Ufficio di controllo stanno esaminando la documentazione: la decisione è attesa nei primi giorni di novembre e potrebbe portare il caso davanti al collegio della Sezione centrale di controllo di legittimità.

Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti torna a esaminare il dossier

Il progetto del ponte sullo Stretto di Messina resta al centro dell’attenzione della magistratura contabile. Dopo il no al visto di legittimità sulla delibera Cipess di agosto – discussa pubblicamente ieri in adunanza – ora i riflettori sono puntati su un altro atto chiave: il decreto ministeriale che dà il via libera al terzo atto aggiuntivo della convenzione con la Società Stretto di Messina, la concessionaria incaricata dell’opera.
Secondo quanto filtra dagli ambienti giudiziari, i magistrati stanno valutando con attenzione i documenti inviati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il termine per decidere è fissato ai primi giorni di novembre. Solo allora si potrà sapere se la pratica verrà portata al collegio della Sezione centrale di controllo di legittimità.

La legittimità al centro del confronto

La questione della legittimità degli atti legati al ponte è tornata di stretta attualità dopo che la Corte dei Conti ha negato il visto alla delibera Cipess di agosto. Una mossa che ha sollevato dubbi sia tra i tecnici del Ministero sia tra i vertici della società concessionaria.
Durante l’adunanza pubblica di ieri, il nuovo atto è stato citato come una pratica ancora in fase di verifica. “Stiamo analizzando ogni aspetto giuridico e amministrativo”, ha spiegato una fonte vicina ai magistrati contabili, sottolineando come la procedura sia ancora aperta e nessuna decisione sia stata presa.

Società Stretto di Messina e Ministero: prudenza e attesa

La Società Stretto di Messina, guidata dall’amministratore delegato Pietro Ciucci, segue con attenzione gli sviluppi. Nessuna dichiarazione ufficiale nelle ultime ore, ma fonti interne parlano di “massima collaborazione con gli organi di controllo” e di “fiducia nel percorso amministrativo”.
Anche dal Ministero delle Infrastrutture, guidato da Matteo Salvini, arriva un atteggiamento prudente. “Rispettiamo il lavoro della Corte dei Conti”, ha detto un portavoce, “e attendiamo l’esito delle verifiche”. Il clima resta quindi in sospeso: nessuna fretta, nessun commento fuori posto. Solo attesa.

Tempi e reazioni politiche

L’esame della Corte dei Conti potrebbe rallentare i tempi del progetto. Secondo le prime ricostruzioni, eventuali rilievi o richieste di integrazioni potrebbero mettere un freno a un iter già complicato.
Sul fronte politico, non sono mancate le reazioni. Dal Partito Democratico, il deputato Anthony Barbagallo ha chiesto “chiarezza e trasparenza in ogni passaggio amministrativo”, mentre dalla maggioranza si ribadisce la volontà di “andare avanti rispettando le regole”.
Intanto a Messina, tra cittadini e comitati locali, domina un mix di scetticismo e attesa. “Ogni volta sembra che sia tutto pronto, poi spunta un nuovo problema”, ha raccontato ieri un commerciante della zona nord della città.

Cosa succederà adesso

Entro la prima settimana di novembre, la Corte dei Conti dovrà decidere se portare il caso davanti al collegio della Sezione centrale per un controllo più approfondito. Se così fosse, si aprirebbe una nuova fase di verifica che potrebbe durare settimane.
Solo dopo si capirà se il decreto ministeriale potrà ottenere il via libera definitivo o se serviranno altre modifiche. Nel frattempo, il futuro del ponte sullo Stretto resta appeso a una decisione tecnica, con conseguenze importanti sul piano politico ed economico.