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Riunione cruciale a Palazzo Chigi per il futuro del Ponte sullo Stretto

Riunione cruciale a Palazzo Chigi per il futuro del Ponte sullo Stretto

Riunione cruciale a Palazzo Chigi per il futuro del Ponte sullo Stretto

Roma, 7 giugno 2024 – Questa mattina, a Palazzo Chigi, si è tenuta una riunione urgente sul futuro del Ponte sullo Stretto di Messina. La convocazione arriva dopo che la sezione centrale di controllo della Corte dei conti ha bocciato il visto di legittimità sulla delibera del Cipess relativa all’opera. L’appuntamento, fissato per le 10.30, arriva in un momento delicato per un progetto che da anni fa discutere politica e opinione pubblica. A chiamare i ministri è stata la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che – come ha spiegato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini – ha voluto “mettere la questione sul tavolo” senza ulteriori rinvii.

Il blocco della Corte dei conti e la risposta del governo

La decisione della Corte dei conti, arrivata ieri pomeriggio, ha preso alla sprovvista molti nell’esecutivo. Il visto di legittimità, indispensabile per sbloccare i fondi e dare il via ai lavori, è stato negato per “criticità procedurali”, come si legge nel documento ufficiale. Una scelta che rischia di fermare ancora una volta l’iter del Ponte sullo Stretto, un’opera che da sempre divide e infiamma il dibattito politico.

“Non ci fermiamo qui”, ha detto Salvini in un’intervista al Corriere della Sera pubblicata stamattina. Il ministro ha aggiunto che l’incontro di oggi servirà a “valutare tutte le strade”, compresa quella di fare ricorso o modificare la delibera contestata. Fonti vicine a Palazzo Chigi parlano di “tensione palpabile”, con alcuni ministri che ieri sera hanno già chiesto chiarimenti tecnici.

Il progetto e le ultime tappe

Il Ponte sullo Stretto di Messina è uno dei cantieri più discussi degli ultimi decenni. L’opera, lunga circa 3,3 chilometri, dovrebbe collegare la Sicilia alla Calabria e – secondo il Ministero delle Infrastrutture – richiederà un investimento di oltre 13 miliardi di euro. Negli ultimi mesi il governo aveva accelerato: il Cipess aveva approvato una delibera fondamentale lo scorso aprile.

Eppure, ieri è arrivato l’alt. La Corte dei conti, esaminando i documenti, ha trovato “elementi non in linea” con le regole vigenti. Tra i punti critici ci sono la copertura dei fondi e alcune questioni legate all’impatto ambientale. “Serve la massima chiarezza”, ha detto un funzionario del ministero, che ha preferito restare anonimo.

Le reazioni politiche e cosa succede adesso

Lo stop ha subito acceso il dibattito politico. Dalla maggioranza arrivano parole di supporto al governo: “Andremo avanti, il Ponte è una priorità”, ha ribadito il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari. L’opposizione invece si è mostrata più prudente: “Non si può scavalcare la legge”, ha detto la deputata Pd Chiara Braga, chiedendo di “prendere sul serio i rilievi della Corte”.

Intanto, gli uffici tecnici stanno preparando una relazione dettagliata da presentare oggi nella riunione a Palazzo Chigi. L’obiettivo – spiegano fonti governative – è trovare una soluzione che permetta di superare gli ostacoli senza far slittare troppo i tempi previsti.

L’impatto sul territorio e le prospettive

Sul territorio, l’incertezza pesa soprattutto su amministratori e cittadini di entrambe le sponde dello Stretto. A Messina, il sindaco Federico Basile ha parlato di “preoccupazione per l’ennesimo rinvio”, mentre a Villa San Giovanni c’è il timore che il progetto possa fermarsi per sempre. “Siamo stanchi di promesse non mantenute”, ha raccontato un commerciante del porto appena informato della notizia.

Il governo, almeno per ora, non sembra voler fare passi indietro. Salvini ha ribadito che “il Ponte si farà”, anche se i tempi restano incerti. Solo al termine della riunione di oggi si capirà se e come l’esecutivo riuscirà a superare il nodo sollevato dalla Corte dei conti e rilanciare uno dei progetti infrastrutturali più controversi d’Italia.